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Dichiarazione di Piero FASSINO

Alla data della dichiarazione: Deputato


 

«Latorre ha danneggiato tutti ma non è il momento del congresso» - INTERVISTA

  • (22 novembre 2008) - fonte: Il Gazzettino - Alda Vanzan - inserita il 22 novembre 2008 da 31

    Piero Fassino, ministro agli Esteri del governo ombra del Pd, cosa sta succedendo nel suo partito?
    «Io penso che tutti i dirigenti del Partito democratico debbano dare una prova di responsabilità e non accentuare i fattori di lacerazione. Non possiamo permetterci di sconcertare l'elettorato».
    A chi si riferisce? Al "pizzino" di Latorre?
    «L'episodio come quello che ha coinvolto Nicola Latorre ha suscitato grande sconcerto. Mi auguro che Latorre si renda conto del danno che ha inferto al Pd e a se stesso. In un grande partito è naturale che ci sia dibattito, non siamo una caserma e neanche vogliamo che comandi una persona sola come nella destra. Ma la dialettica di posizioni deve portare a una sintesi. Se invece le interviste vengono fatte per piantare delle bandiere sono inutili e anzi dannose».
    È stato superato il limite?
    «Non siamo in situazioni così drammatiche, c'è anche un modo di rappresentare la politica da parte del sistema informativo che mi pare non aiuti. Un sondaggio dice che solo il 2% degli italiani ritiene prioritario il tema della commissione Rai, mentre il 78% è preoccupato di quel che succederà del suo reddito».
    Il Pd deve andare subito al congresso?
    «Il problema non è precipitarsi a un congresso che rischierebbe di impegnarci per mesi in un dibattito interno mentre famiglie e aziende sono alle prese con la crisi».
    Quindi congresso dopo le Europee?
    «Nei prossimi mesi dovremo dedicarci ai temi principali dell'agenda del paese che sono la recessione economica e le strategie per arginarla e preparare le elezioni europee e quelle amministrative. Dopo sarà probabilmente più facile impostare una riflessione di tipo congressuale».
    Sui giornali c'è già il totocandidati.
    «Non inseguo questi gossip giornalistici che concorrono a togliere legittimità alla politica. Di segretari ne abbiamo eletto uno, Walter Veltroni, con un metodo innovativo che sono le primarie. Parlare di altri segretari mi pare una speculazione astratta».
    Quali alleanze alle Amministrative?
    «Bisognerebbe sbarazzarsi dell'idea che le alleanze debbano essere uguali a se stesse da Trento a Caltagirone per qualsiasi tipo di elezione. Non è mai stato così. Per un lungo periodo il Psi ha governato a livello nazionale con la Dc e nella stragrande maggioranza dei Comuni con il Pci e nessuno ne faceva scandalo: le alleanze sono figlie di situazioni specifiche locali».
    Pd-Udc: dopo Trento anche altrove?
    «Io, e non da oggi, penso che nel Nord si debba andare a un sistema di alleanze articolato capace di intercettare i voti dell'elettorato centrista e moderato che si riconosce nell'Udc, così come l'esperienza trentina mi dice che movimenti di ispirazione autonomistica possono essere interlocutori del Pd».
    Anche la Lega?
    «Penso, e da tempo, che molto istanze che vengono raccolte dalla Lega non siano necessariamente conservatrici e tantomeno reazionarie. C'è un punto in cui c'è evidente difficoltà di rapporto con la Lega: l'immigrazione. Ma su molte altre cose penso che un rapporto sia possibile e anche utile, prima di tutto il tema del federalismo».
    Europee, si candiderà?
    «Non abbiamo aperto nessuna discussione sulle candidature».
    Ma non è prematuro parlare della collocazione del Pd in Europa.
    «La questione della collocazione va fatta senza diktat e senza arroganze. Io non ho mai proposto l'adesione del Pd al Pse, ma un rapporto di forte alleanza politica tra il Pd e la fmiglia socialista europea che è il modo giusto per costruire un campo di forze riformiste più larghe. L'alternativa è stare da soli ed essere irrilevanti».
    Si aspettava fosse più celere il processo di costruzione del Pd?
    «Sapevo che non sarebbe stato un processo semplice, bensì complesso e non privo di passaggi critici. Ma in questo anno abbiamo fatto tanto cammino e la manifestazione del 25 ottobre ne è la dimostrazione».
    Tra i più critici c'è Cacciari.
    «Ho sempre considerato Cacciari uno stimolo intellettuale fondato certamente sull'intelligenza, anche con il gusto del paradosso e della critica corrosiva. Serve pure questo».
    Crisi economica, Berlusconi prevede aiuti alle famiglie.
    «Da parte del governo per ora siamo agli annunci. Uno strumento per agire c'era ed era la Finanziaria all'esame del Parlamento, che però il centrodestra ha blindato. Il governo annuncia provvedimenti? Siamo pronti a discutere. Le esigenze sono almeno tre: restituire fiato ai redditi delle famiglie, sostenere le imprese, attuare un piano di investimenti pubblici».

    Fonte: Il Gazzettino - Alda Vanzan | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, partito democratico, malapolitica, alleanze, udc, elezioni europee, congresso pd, lega, pse, sondaggi, crisi economica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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