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Dichiarazione di Marco CAPPATO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Immigrazione: in Italia i cittadini UE rischiano di avere meno diritti degli stranieri irregolari

  • (25 novembre 2008) - fonte: Radicali.it - inserita il 26 novembre 2008 da 31

    Presentata interrogazione sull'illegittimità della legge che limita i diritti dei cittadini UE che vogliono stabilirsi in Italia

    Bruxelles, 25 novembre 2008

    Lo scorso 6 agosto, nella fretta di approvare misure urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica, il Parlamento ha votato la legge 133/2008 convertendo il decreto Tremonti 112/2008 e modificando alcuni commi del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

    Il Parlamento si è così lasciato sfuggire un provvedimento che potrebbe discriminare , contro il diritto comunitario, i cittadini UE che si trovano sul territorio italiano rispetto agli stranieri che vi vivono, anche se illegalmente.

    La svista di Governo e Parlamento ha colpito l'attenzione dei Professori Nascimbene e Lang e del dott. Biruglio dell'Università di Milano, che hanno già fatto notare alla Commissione europea come la nuova formulazione dell'art. 1, 2° comma del T.U sopprime la garanzia che sanciva che in nessun caso la condizione giuridica del cittadino dell'Unione potesse risultare peggiore o deteriore rispetto a quella del cittadino straniero.

    In particolare i cittadini UE non avrebbero più diritto a tutte le prestazioni sanitarie urgenti o comunque essenziali che il Testo Unico garantisce a tutti i “non italiani", compreso lo straniero illegalmente presente sul territorio. (commi 3, 4 e 5 dell'art. 35 T.U.)

    Cesserebbe di applicarsi al cittadino comunitario anche l'art. 5, 6° comma T.U. che elenca le situazioni per le quali può essere concesso il permesso di soggiorno in particolari casi di carattere umanitario, a prescindere dall'inserimento economico o dalla capacità di mantenimento della persona.

    Come Radicali, insieme a Marco Pannella abbiamo presentato oggi un'interrogazione scritta alla Commissione per sapere se non reputi la norma in questione in contrasto con il diritto comunitario, producendo effetti discriminatori nel vietare l’estensione ai cittadini comunitari dei benefici riconosciuti ai cittadini dei Paesi terzi.

    La legge indebolisce tra l'altro la posizione giuridica del cittadino dell’Unione e potrebbe disincentivarlo dallo stabilirsi in Italia, in contrasto con le disposizioni che vietano norme o comportamenti nazionali che possano limitare o scoraggiare l’esercizio della libertà di circolazione delle persone.

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: parlamento, immigrazione, discriminazione, UE, radicali, commissione europea, tremonti, Governo Berlusconi IV | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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