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Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

Il debito è di Berlusconi

  • (26 novembre 2008) - fonte: Europa - Marco Pannella/Piero Capone - inserita il 26 novembre 2008 da 31

    Il presidente Berlusconi, a proposito dell’attuale situazione critica del paese, lamenta oggi la pesante eredità che avrebbe ricevuta dal precedente governo in merito all’enorme debito pubblico. Ma la vicenda del debito pubblico italiano ha una storia lunga, che riguarda, anche e proprio, il quinquennio del secondo governo Berlusconi. Se vogliamo parlare di una damnosa hereditas ricevuta, allora non possiamo dimenticare quella, ancor più pesante, lasciata da Berlusconi alla fine del precedente mandato.

    Poche cifre: 1) la spesa pubblica che rappresentava il 46,2 percento del pii nel 2000, balza al 50,5 del pil nel 2006 (ultimo anno pieno di governo berlusconiano); 2) gli avanzi primari (fondamentali per avere le risorse necessarie per il rientro dal debito) che erano stati in media del 5,3 per cento sul pii nel1996-2000, crollano al modestissimo 1,2 nel successivo quinquennio. 3) Nel contempo si verifica un’ulteriore aumento della pressione fiscale (dal 41,3 al 43,3 per cento).

    Che cosa fece di specifico il governo Berlusconi per affrontare la questione che oggi solleva del debito pubblico "ereditato"? Ha soltanto provocato un ulteriore aumento dello stock del debito di 217 miliardi pari al 16 per cento di quanto "ereditato" nel 2001.

    Non poteva far altro? Nossignore, bastava seguire il grande esempio del Belgio. Questo paese allora, anch’esso storicamente afflitto da un pesante debito all’incirca equivalente al nostro, fece scendere il rapporto debito fpíi dal 106,5 del 2001, all’88,2-per cento nel 2006. Pari a una riduzione del 17,2 per cento.

    Se il governo Berlusconi avesse poi seguito quel modello virtuoso nel 2006 il rapporto debito/ pil sarebbe sceso al 90 per cento invece di quello lasciato in "eredità" al governo Prodi, del 106,5. Oggi, senza quella eredità negativa, avremmo potuto risparmiare, solo nel 2008, ben 16 miliardi di interessi passivi, con i quali potremmo finanziare tutti gli ammortizzatori sociali oggi tanto inesistenti quanto assolutamente urgenti e necessari.

    Ci si consenta di ricordargli, così come a ogni altro, che già all’inizio degli anni ‘80, i Radicali proposero invano alla camera emendamenti ai bilanci, pari alla progressiva riduzione del debito pubblico (di cui denunciavano il pericolo di una incontrollata espansione), al ritmo di un 7/8 per cento annuo.

    Da allora non hanno taciuto un solo anno sull’irresponsabile e sempre più esiziale ipoteca imposta al nostro paese, alle generazioni presenti e future, dalla classe dirigente di destra e di sinistra, unite (anche) in questo.

    Ma onestamente cosa c’entrano i 23 mesi del governo Prodi con questa perniciosa eredità? E, quanto all’incremento necessario della lotta all’evasione fiscale, in attesa del compiersi del miracolo fiscalfederalista, non potrebbe forse essere utile... Vincenzo Visco?

    Fonte: Europa - Marco Pannella/Piero Capone | vai alla pagina

    Argomenti: radicali, debito pubblico, governo prodi, Governo Berlusconi, pressione fiscale, Pil | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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