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Dichiarazione di Felice Laudadio


 

Suicidio Nugnes. «Era Giorgio il titolare della delibera sulle strade» - INTERVISTA

  • (02 dicembre 2008) - fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo - inserita il 02 dicembre 2008 da 31

    Tira una brutta aria al Comune, si parla di una nuova tangentopoli: lei ha paura?
    «No, perché se hai fiducia nei magistrati non puoi mai avere paura». Felice Laudadio, titolare dell’Edilizia, si mostra tranquillo e tiene a chiarire due cose: «Non ho visto il povero Giorgio il giorno prima del tragico gesto»; «Con il Global service non c’entro nulla».
    Quando ha visto per l’ultima volta il suo ex collega?
    «Qualche giorno prima dell’arresto. Poi né visto, né sentito».
    Ma è passato in Comune poche ore prima di suicidarsi.
    «Sì ma non ci siamo incontrati: ero in conferenza stampa. Prima ancora in una giunta. In totale 2 ore e mezza in cui tutti mi hanno visto. E comunque Giorgio non è passato solo dai miei uffici ma anche per quelli dei miei colleghi e da quello del direttore generale».
    Le dispiace di non averlo incontrato?
    «Resto amareggiato perché con il senno di poi sei portato a pensare che avresti potuto fare qualcosa per cambiare il corso degli eventi. Ma ci pensi solo dopo, purtroppo. Io, però, lo onorerò portando avanti il contratto di quartiere per Pianura. Un’iniziativa valida che non può morire con Giorgio. Ci teneva tanto ed è giusto così».
    Non era ai funerali.
    «Avevo gli esami all’università ma sono stato alla messa a piazza del Gesù, il giorno prima, e in serata sono andato a casa sua».
    Qualcuno accusa: «L’assessore, dopo il suo arresto, è stato lasciato solo dai colleghi di partito e di giunta».
    «C’è sempre il rimpianto di non aver fatto qualcosa. Ma spesso noi veniamo travolti da mille problemi quotidiani indifferibili e ti dimentichi anche della dei figli, della famiglia. E degli amici».
    In questi giorni c’è un’aria molto tesa in Comune.
    «L’indagine è un’attività doverosa della magistratura. Valuteranno loro se ci sono responsabilità. Sempre che ve ne siano visto che sino ad ora non abbiamo alcun atto ufficiale. L’atmosfera è solo condizionata dal dolore per la perdita di un amico e di un collega e c’è un impegno del sindaco per continuare a lavorare nell’interesse della città».
    Non ha pura, quindi?
    «La paura è una sensazione. Per quanto mi riguarda, e non è per spavalderia sia chiaro, io non ne ho. Perché ho fiducia nei magistrati».
    Global service. Attorno a questo maxi appalto milionario, di cui anche lei si è occupato, gira l’inchiesta.
    «Chiariamo: io non me ne sono mai occupato. Titolare e firmatario della delibera era Giorgio Nugnes che aveva la delega per le strade. Una delega che io non ho mai avuto. Tenga presente, però, che il Global service non si è mai realizzato perché mancavano i fondi da stanziare in bilancio».
    Non crede, quindi, a questo filone d’indagine?
    «Se il magistrato ritiene di verificare determinate cose, è doveroso. Lo faccia pure».
    Poi ci sono le dimissioni del suo collega al Bilancio Enrico Cardillo. Esattamente un giorno prima della morte di Nugnes.
    «Fatti coincidenti solo temporalmente ma frutto di scelte autonome».

    Fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo | vai alla pagina
    Argomenti: napoli, indagini, inchieste, appalti, assessore comunale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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