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Dichiarazione di Paolo GIARETTA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Il decreto anticrisi del governo è del tutto insufficiente

  • (02 dicembre 2008) - fonte: official web site - PD Veneto - inserita il 05 dicembre 2008 da 31

    Per le imprese, tardi e poco. Per le famiglie ancora più tardi e meno che poco. Il decreto per contrastare la crisi appare del tutto insufficiente.

    Alcuni dei provvedimenti contenuti nel decreto anticrisi vanno certamente nella direzione giusta, ma il quadro complessivo della manovra non è adeguato alla gravità della crisi.

    Tra i provvedimenti a favore delle imprese da condividere c’è il rafforzamento del sistema dei Consorzi Fidi che possono costituire il necessario polmone per assicurare continuità di credito per le piccole medie imprese, il Fondo per la finanza d’impresa, il rifinanziamento della norma che incentiva le attività di ricerca e innovazione introdotta dal Governo Prodi, l’obbligo per la pubblica amministrazione di pagare i fornitori entro 60 giorni, l’iva per cassa, anche se la subordina ad una autorizzazione europea non necessaria che rischia di spostare l’attivazione della norma di almeno un semestre. Sono del resto misure che il Partito Democratico aveva ufficialmente proposto qualche settimana fa nel suo documento di politica economica ed oggetto di emendamenti alla finanziaria bocciati dal Governo.

    Per le famiglie poi siamo a poco più di spot. Basti pensare che degli interventi previsti a favore delle famiglie non se ne parla fino a febbraio. Per avere qualche euro in più in tasca le famiglie povere dovranno aspettare tre mesi. E si tratta di un intervento una tantum, certo non in grado di risolvere i problemi delle famiglie e rilanciare con robustezza i consumi come richiederebbe la situazione economica.

    La carta dei poveri, la cui operatività è tutta da dimostrare, è gestita in modo centralistico, quando sarebbe stato necessario affidare gli interventi ai Comuni, per evitare che se ne avvantaggino famiglie che appaiono nullatenenti al fisco ma che hanno risorse sufficienti. Ricordo che intanto aumenta il contributo che il lavoro dipendente da alle entrate fiscali dello Stato, l’inflazione è stata molto alta e lo Stato se ne è avvantaggiato a danno dei contribuenti onesti, cui avrebbe dovuto restituire il fiscal drag. Per i potenziali evasori si sono addolcite le norme della lotta all’evasione.

    Si annuncia il blocco delle tariffe in un momento in cui le tariffe stanno già diminuendo per le dinamiche del mercato: pura propaganda. Bisogna poi scavare nelle pieghe del decreto per trovare le norme che tolgono ai cittadini, dall’aumento dell’iva sulle televisioni satellitari (sono oltre 4 milioni di famiglie danneggiate) all’eliminazione della norma che prevede lo sconto fiscale del 55% sugli interventi di miglioramento energetico degli edifici, anche per i contribuenti che hanno già realizzato l’investimento.

    Quest’ultimo, è un esempio tipico della mancanza di visione del governo. Una norma che aiuta le famiglie (risparmi di migliaia di euro annullati), che aiuta il bilancio energetico del paese (più risparmio energetico, meno petrolio e gas e meno inquinamento) che sostiene il settore edilizio e dell’impiantistica con beneficio di tante imprese artigiane. È una tipica norma che tiene insieme le ragioni delle famiglie, delle imprese dell’interesse pubblico e che in un momento di crisi andrebbe rafforzata e non indebolita.

    Errori di oggi, che si sommano a quelli fatti nel passato, in quella Finanziaria che Tremonti continua a difendere in modo ideologico, pur essendoci spazio per manovre diverse. Oggi paghiamo gli errori fatti, come il taglio dell’Ici sulla prima casa, che ha tolto risorse ai Comuni senza incidere in modo significativo sui redditi degli italiani, e non aggiungendo nulla alle famiglie meno abbienti, per le quali l’esenzione era già prevista. Si presenta il decreto anticrisi come un decreto che sostiene gli investimenti pubblici. Nulla di più falso, sono sempre gli stessi fondi che in ogni manovra vengono presentati come nuovi.

    La verità è data dal Bilancio dello Stato: gli stanziamenti per gli investimenti registrano un crollo drammatico del 20%. Quelli nel settore della scuola addirittura del 35%, altro che sicurezza degli edifici scolastici. Occorrerebbe sostenere le autonomie locali, che producono i tre quarti degli investimenti pubblici in Italia. Non solo si sono tagliati i trasferimenti ai Comuni e alle Province, ma con le regole del patto di stabilità si impedisce di investire ai Comuni che hanno disponibilità, investimenti che sosterrebbero il ciclo economico.

    Berlusconi chiede collaborazione. Abbiamo dimostrato che quando si fanno delle cose giuste siamo disponibili a sostenerle, come nel caso dei provvedimenti urgenti sulla crisi bancaria o gli interventi per l’ammodernamento della pubblica amministrazione.

    Fonte: official web site - PD Veneto | vai alla pagina

    Argomenti: Berlusconi, lavoro, inquinamento, scuola, bilancio, televisioni, pd, ici, PMI, comuni, petrolio, famiglie, Finanziaria di Tremonti, edilizia pubblica, gas, politica economica, decreto salvacrisi, credito, crisi economica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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