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Dichiarazione di Antonio BASSOLINO

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Campania (Partito: DS)  - Consigliere Regione Campania (Lista di elezione: DS) 


 

"Resto e porto avanti il mio impegno"

  • (06 dicembre 2008) - fonte: La Repubblica - Roberto Fuccillo-Conchita Sannino - inserita il 07 dicembre 2008 da 31

    NAPOLI - Promossa la Iervolino, implicita bocciatura per Bassolino. La sortita di Veltroni spacca in due la vicenda campana. Se il sindaco può gioire, il presidente della Regione resta sotto processo e infatti reagisce mandando a dire che lui tira dritto. E dispensando lezioni di responsabilità. "Distinguiamo i partiti dalle istituzioni, io direi", bacchetta il governatore. Due destini che ora si divaricano. Per la Iervolino, il caso politico nato intorno alla sua giunta e alle nebbie dell'inchiesta "Magnanapoli" che avrebbe portato anche al suicidio dell'ex assessore Giorgio Nugnes, è chiuso. "Veltroni mi ha detto "Va avanti con la tua giunta tranquilla e pacifica, tira dritto e pensa a lavorare". Non ci saranno processi nè messe al bando. Più di così non potevamo fare, mi dispiace per il povero Nugnes".

    Nessuno si aspetti rivoluzioni in Giunta. Bisogna sostituire sia Nugnes che il dimissionario Enrico Cardillo, già assessore al Bilancio che i boatos vogliono coinvolto pesantemente nell'indagine non ancora esplosa. Ma, secondo il sindaco "stiamo andando bene, benissimo, compatibilmente con i problemi della città. Non c'è niente da svoltare e sono arcistufa di sentir parlare di svolte e controsvolte". Quel che è certo è che la pratica Veltroni è chiusa, non ci sarà nessun incontro tra i due, se non a Natale, perché "durante le feste vado sempre a Roma, ci faremo gli auguri".

    Resta invece col cerino in mano Bassolino. Veltroni non ha detto nulla su di lui, ma in compenso Paolo Gentiloni, responsabile della telecomunicazioni per il Pd, conferma a "Repubblica tv" che "è evidente che un ciclo è finito, ma sono i diretti interessati a dover fare le scelte". E la scelta di Bassolino è quella di non spostarsi di un millimetro. Anzi.

    "Porto avanti - dice - assieme alla nuova giunta il mio impegno per Napoli e per la Campania. È una giunta in gran parte nuova, che è stata formata nel pieno dell'emergenza rifiuti per dare un forte segnale di rinnovamento e di cambiamento. Siamo impegnati ogni giorno sul fronte dei rifiuti assieme al governo e al commissariato. Lavoriamo intensamente per risanare la sanità, rilanciare la nostra economia e attivare il nuovo ciclo di fondi europei concentrandoli su grandi priorità strategiche come le infrastrutture materiali, immateriali e sociali".

    Ma è soprattutto nel finale la vera risposta e a Gentiloni e a quanti nel partito si aspettano la sua imminente capitolazione: "E' dovere di tutti muoversi con senso di responsabilità, a Napoli come altrove, e con la giusta e doverosa distinzione tra partiti e istituzioni".

    Insomma il partito stia al suo posto, non spetta a un segretario di partito decidere di un presidente di Regione. Arriva anche il documento di cinque dei suoi assessori, i cosiddetti tecnici non espressi direttamente dai partiti, che chiedono di andare avanti perché "i risultati si cominciano a vedere" e "non è giusto e neppure tollerabile che il dibattito pubblico si svolga in modo confuso e poco trasparente, annegando in un unico calderone accuse indistinte e generiche alle istituzioni locali".

    In questo quadro, un terzo protagonista, l'ex ministro Luigi Nicolais, oggi segretario provinciale del Pd, insiste a chiedere discontinuità nelle due amministrazioni, e conferma: "Se mercoledì prossimo, nell'incontro in programma a Roma con Veltroni, non emergono risposte alle mie domande mi dimetto".

    Fonte: La Repubblica - Roberto Fuccillo-Conchita Sannino | vai alla pagina

    Argomenti: campania, bassolino, napoli, inchieste, regione Campania, questione morale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 07 dicembre 2008 da 31
    Il partito stia al suo posto, non spetta a un segretario di partito decidere di un presidente di Regione. Spetta ai datori di lavoro di entrambi. Cioè ai cittadini. Sempre.

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