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Dichiarazione di Andrea RONCHI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto)  -  Ministro  Politiche comunitarie (Partito: PdL) 


 

Pacchetto clima: settori del cemento, acciaio, ceramica vetro e carta esentati; no al fondo di solidarietà per i nuovi membri; rinunciare al nucleare è stata un'idea folle.

  • (11 dicembre 2008) - fonte: Il Sole 24 Ore - inserita il 17 dicembre 2008 da 3625
    Qual è l'obiettivo prioritario?
    Dobbiamo salvaguardare il settore manifatturiero italiano, a partire dai settori "energivori" e quindi più esposti. Oltre a cemento e acciaio, anche ceramica, vetro e carta dovranno entrare tra i settori esentati al 100% dal pagamento delle quote per l'emissione di CO2. Non possiamo accettare rischi di delocalizzazione in comparti industriali che complessivamente occupano 170mila persone e che già sono in evidente difficoltà. Le cito a titolo di esempio solo i numeri della ceramica: in un anno 18 imprese hanno chiuso i battenti, con un calo di 900 addetti su 28.000 complessivi. Ma non basta, perché chiediamo maggiori tutele anche per i settori moderatamente esposti che dovrebbero beneficiare dell'80% dei permessi gratuiti e del 20% ad asta senza incrementi progressivi a partire dal 2013. Bisogna riflettere: la produzione industriale e gli investimenti vanno a picco. Le attuali regole per giunta andrebbero a colpire un tessuto fatto anche di tante piccole e medie imprese. Come si fa a aumentarne gli oneri nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti?

    Basterebbe un'apertura su questo tema per il via libera italiano?
    Non sarà sufficiente, c'è almeno un altro argomento decisivo. Non possiamo dire sì all'incremento del Fondo di solidarietà per i maggiori oneri di riconversione dei nuovi membri della Ue, strumento su cui spingono i Paesi dell'Est. Se si calcolasse sulla base dei risultati raggiunti dal 1990 ad oggi, a pagare sarebbero Italia e Spagna.

    L'Italia ne risulterebbe penalizzata, ma questo è dovuto anche al ritardo rispetto alla maggior parte dei Paesi europei.
    Chiediamo solo un accordo equo. I dati su costi e benefici delle misure della Ue sono molto chiari: sull'Italia ci sarebbe un impatto che va dallo 0,51 allo 0,66% del Pil. In assoluto il costo più alto in Europa, non giustificato se guardiamo al confronto in termini di consumi energetici per abitante e di altri parametri.

    Ieri intanto il Rapporto di German Watch e Legambiente sulla riduzione dei gas serra ha relegato l'Italia al 44esimo posto su 57 della classifica mondiale.
    Sono dati vecchi e conosciuti. Risultato in buona parte di scelte sbagliate del passato. Paghiamo una folle politica ambientale che ci ha imposto la rinuncia al nucleare e ci ha portato alla piena dipendenza per l'approvvigionamento energetico dalle fonti responsabili dell'inquinamento.

    Sulle modifiche al pacchetto clima-energia la voce italiana è apparsa a lungo fuori dal coro. Che cosa è cambiato?
    Vorrei ripercorrere brevemente le tappe recenti. Ci è stata presentata una scatola chiusa frutto per alcuni aspetti di un'inaccettabile logica antindustriale. A settembre su incarico di Gianni Letta ho avuto una serie di incontri nelle capitali europee per sensibilizzare sui rischi di misure troppo rigide proprio mentre si manifestava la crisi internazionale. Tutto il sistema industriale europeo si è accodato alla nostra linea e sia sulle salvaguardie per l'auto sia sullo sviluppo delle fonti rinnovabili abbiamo già ottenuto buoni risultati. In sintesi, sono stati fatti dei passi avanti ma non basta. Ora c'è in gioco il futuro delle imprese manifatturiere. Oggi ho sentito Gilles Briatta (consigliere per l'Europa del primo ministro francese) e ho colto segnali di disponibilità della Francia a chiudere sotto la sua presidenza di turno un accordo che recepisca anche le nostre istanze.

    Fonte: Il Sole 24 Ore | vai alla pagina
    Argomenti: economia, UE, ambiente, nucleare, energia, industria, unione europea, pacchetto clima, pacchetto 20-20-20, emissioni, settore manifatturiero, esenzioni, fondo di solidarietà | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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