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Dichiarazione di Stefano SAGLIA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Pres. commissione Lavoro Camera


 

«Rischi sociali enormi, il governo deve intervenire» - INTERVISTA

  • (15 dicembre 2008) - fonte: Il Mattino - Giusy Franzese - inserita il 15 dicembre 2008 da 31

    «Il governo sino ad oggi, e credo abbia fatto bene, ha cercato di concertare tutte le politiche anti-crisi con l’Ue. Oggi però si pone un problema in più: Francia, Germania e ora si dice anche la Gran Bretagna, si stanno muovendo per sostenere il settore dell’auto. E questo crea una asimmetria a svantaggio dei nostri produttori». Stefano Saglia, presidente della commissione Lavoro della Camera e leghista doc, ritiene ineludibile un intervento a sostegno del settore auto: «In più occasioni ho sollecitato il governo a trovare misure adeguate».
    È una posizione nuova per la Lega che tante volte ha criticato provvedimenti come la rottamazione.
    «È vero. Ma ci dobbiamo rendere conto che ci sono 83.000 persone che lavorano in Fiat e 375.00 nell’indotto automobilistico. Una crisi del sistema automobile in Italia provocherebbe una problematica sociale enorme. È una situazione che non possiamo ignorare».
    Si andrà quindi verso una proroga della rottamazione?
    «Credo che bisognerà adottare provvedimenti improntati all’ambiente e all’innovazione, poi li possiamo definire rottamazione o incentivi ecologici o quant’altro, l’importante è che siano indirizzati soprattutto verso le auto meno inquinanti, quelle di piccola cilindrata in cui, tra l’altro, la nostra produzione è specializzata».
    Quale può essere lo strumento legislativo più adatto?
    «Il decreto anti-crisi. Domani (oggi, ndr) scadono i termini per gli emendamenti in commissione, però poi il decreto rimarrà all’esame della Camera fino alla seconda settimana di gennaio. Credo che al ministero dell’Economia attenderanno le mosse nell’ambito europeo, ma so che sono assolutamente consapevoli del problema e quindi con il passaggio in Aula del provvedimento ci potrebbero essere novità. Altro strumento è il decreto mille proroghe che di solito viene approvato nell’ultima seduta dell’anno del Consiglio dei Ministri».
    Da oggi, e per circa un mese, la Fiat chiuderà le sue fabbriche: 50.000 lavoratori andranno in cig. Il decreto anti-crisi aumenta il fondo per gli ammortizzatori e prevede l’una tantum per i precari. È sufficiente di fronte ad una crisi così ampia?
    «Su questo terreno mai nulla è sufficiente. È chiaro che farebbe piacere a tutti trovare un sistema, come quello ipotizzato dagli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi, di ammortizzatori sociali universali. Ma penso sia stato fatto il massimo consentito dal bilancio italiano: un miliardo e 200 milione di euro sono una dotazione davvero consistente per gli ammortizzatori. Ed è la prima volta, neanche i governi di sinistra erano mai riusciti a fare una cosa del genere, che si interviene con l’”una tantum” sui co.co.pro, ma molto più significativamente sugli apprendisti e sui lavoratori interinali. Su questi ultimi credo che bisognerebbe fare qualcosa di più perché sono i primi ad essere lasciati a casa».
    Come?
    «Presenterò un emendamento per utilizzare le risorse europee, legate alla formazione, a disposizione dal 2007 al 2013. Si tratta di circa sei miliardi in sei anni. Con l’accordo dell’Europa, una parte di questi soldi si possono utilizzare come sostegno al reddito o come voucher che il lavoratore può spendere per trovare un altro lavoro o per essere accompagnato nel periodo in cui rimane disoccupato».

    Fonte: Il Mattino - Giusy Franzese | vai alla pagina
    Argomenti: economia, lavoro, automobili, disoccupazione, UE, europa, formazione, precari, fondi europei, co.co.co, lega, decreto salvacrisi, cassa integrazione, Fiat, bilancio dello Stato, ammortizzatori sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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