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Dichiarazione di Stefania PEZZOPANE

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia L'Aquila (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

«Una sconfitta pesante, i nostri hanno perso fiducia» - INTERVISTA

  • (16 dicembre 2008) - fonte: l'Unità - Simone Collini - inserita il 16 dicembre 2008 da 31

    Una bruttissima sconfitta». Stefania Pezzopane non ci gira attorno. La presidente della Provincia dell’Aquila dice che «l’interruzione della legislatura con l’arresto di Del Turco e di parte della giunta ha pesato come un macigno per tutta la campagna elettorale», ma al suo partito non risparmia critiche: «Il Pd ha oscillato tra il giustizialismo e l’innocentismo. Ma soprattutto ci vuole un’identità, un progetto per riconquistare la fiducia del nostro elettorato».
    A colpire è la bassa affluenza, eppure non è che le iniziative della campagna elettorale fossero andate tutte deserte: come se lo spiega?
    «Venivano le truppe dei candidati, ma la gente comune non ha avuto interesse».
    E il vostro elettorato più fedele?
    «In parte è rimasto a casa perché la vicenda Del Turco l’ha ferito nel profondo. E anche noi ci siamo mossi tra molte contraddizioni».
    Tipo?
    «In un clima così sfavorevole per la politica, il consiglio regionale ha votato una legge per stabilizzare gli staff dei politici. Era ampiamente prevedibile che la destra, quella che ha cominciato lo scandalo della sanità, si sarebbe messa a fare la moralizzatrice e a dire che si trattava di una legge sbagliata».
    Ci sono anche responsabilità del Pd a livello nazionale, secondo lei?
    «Il Pd è ancora tramortito dalla sconfitta delle politiche. Manca una netta fisionomia. E anche vicende positive non vengono sviluppate come opportunità: a Trento abbiamo vinto e il giorno dopo già si stava litigando».
    A Trento avete vinto con una coalizione allargata all’Udc, in Abruzzo avete scelto un’altra strada.
    «Un altro errore. Avremmo potuto e dovuto insistere per aggregare anche l’Udc».
    E della scelta di appoggiare il candidato Di Pietro che dice?
    «Era una strada obbligata, non potevamo fare altro. L’unica alternativa era andare da soli, il che avrebbe disilluso ancora di più il nostro elettorato».
    E adesso?
    «Dobbiamo considerare questo voto una bruttissima parentesi, legata a un contesto tragico come gli arresti della sanità, che il nostro popolo non ha digerito, non vuole digerire ed è giusto che non digerisca».
    E perché sia solo una parentesi che bisogna fare, secondo lei?
    «Ci vuole un’identità. In questa regione sta esplodendo la questione economica e sociale, le aziende mettono sulla strada i precari, avviano la cassa integrazione e la campagna elettorale è stata invece fatta sotto l’ombra dello scandalo sanità. Il Pd, che deve riscoprire le sue ragioni sociali, non ha puntato su questi che invece erano punti su cui si poteva riannodare un rapporto di fiducia con gli elettori, ha continuato sui costi della politica mentre magari faceva la legge sui portaborse. Non poteva che andare così».

    Fonte: l'Unità - Simone Collini | vai alla pagina
    Argomenti: abruzzo, Del Turco, sociale, pd, precari, crisi economica, astensionismo, elezioni abruzzo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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