Ti trovi in Home  » Politici  » Pietro ICHINO  » Flexicurity. "Prendiamo esempio dagli altri Paesi. Ora un patto tra imprese e sindacati" - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Pietro ICHINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Flexicurity. "Prendiamo esempio dagli altri Paesi. Ora un patto tra imprese e sindacati" - INTERVISTA

  • (17 dicembre 2008) - fonte: La Repubblica - R. Petrini - inserita il 19 dicembre 2008 da 31

    Professor Ichino, la Confindustria prospetta uno scenario drammatico: dice che la recessione costerà 600 mila posti di lavoro. Non si potrebbe seguire una strada più soft come sta facendo la Germania?
    Sì, in alcune situazioni può essere efficace anche la riduzione temporanea dell’orario di lavoro in una singola azienda; la Cassa integrazione può compensare parzialmente la riduzione delle retribuzioni. Ma dove la Cassa non può intervenire perché non c’è prospettiva di ripresa, la riduzione degli organici non è evitabile.
    In questi casi, dunque, secondo lei, è possibile solo la cura fatta di lacrime e sangue?
    Dobbiamo fare in modo che il licenziamento non sia più una catastrofe per il lavoratore e la sua famiglia. Nei Paesi più civili del nostro il lavoratore, in questi casi, gode di un’assistenza integrale molto efficace. Qui da noi, invece, il sistema di assistenza nel mercato del lavoro funziona male; e c’è anche chi viene lasciato a casa senza un giorno di preavviso e senza una lira di indennità.
    Già, i precari. Le provvidenze disposte dal governo sono state giudicate da tutti insufficienti.
    E lo sono. Ma il problema maggiore è che negli anni che ci attendono, anni di grave incertezza sul futuro, se non cambia qualche cosa l’area del lavoro precario si allargherà molto, perché le imprese saranno sempre meno disponibili ad assumere con la prospettiva di non poter ridimensionare gli organici tempestivamente, in caso di necessità.
    Da anni si parla di una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali e di sistemi come la flexicurity alla danese che consentano a chi viene licenziato di riqualificarsi e cambiare lavoro. Forse, però, sono riforme che si possono fare in una fasce di crescita, ma con la recessione non crede che siano difficili da introdurre?
    È il contrario: il momento per farla è proprio questo. Senza toccare la posizione dei lavoratori stabili, ma ridisegnando il sistema di protezione applicabile per le nuove assunzioni.
    Spieghi meglio.
    Facciamo in modo che tutte le nuove assunzioni siano a tempo indeterminato, ma con una flessibilità di tipo nord-europeo.
    Ma nel nord-Europa ci sono servizi efficientissimi nel mercato del lavoro, che accompagnano trattamenti di disoccupazione molto elevati.
    Offriamo alle imprese questa possibilità: là dove esse sono disposte a stipulare col sindacato un “contratto di transizione” al nuovo sistema di protezione, impegnandosi a fare tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato, dando vita a un consorzio, o un ente bilaterale finanziato da loro, che garantisca ai lavoratori licenziati servizi di riqualificazione e un trattamento di disoccupazione “alla danese”, allora anche la disciplina dei licenziamenti sarà “alla danese”. Per i dettagli del progetto a cui stiamo lavorando rinvio al mio sito: www.pietroichino.it.
    E se i servizi di riqualificazione non funzioneranno come in Danimarca?
    Le imprese avranno un fortissimo incentivo a farli funzionare bene, perché altrimenti i periodi di disoccupazione si allungheranno, quindi aumenteranno i loro contributi necessari per il finanziamento del consorzio o dell’ente bilaterale. Al sindacato il compito di controllare che il rigore e l’efficienza rispettino l’equità e la parità di trattamento dei lavoratori interessati.

    Fonte: La Repubblica - R. Petrini | vai alla pagina
    Argomenti: lavoro, disoccupazione, imprese, assunzioni, formazione, precari, confindustria, lavoratori, sindacato, precariato, recessione, cassa integrazione, reinserimento lavorativo, contributi sociali, ammortizzatori sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato