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Dichiarazione di Rita BERNARDINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD)  - Assessore Provincia Avellino (Partito: Radicali italiani) 


 

“Diritti violati, interrogato Alfano”

  • (17 dicembre 2008) - fonte: CalabriaOra - pagg. di Rossano Calabro - Rossella Molinari - inserita il 18 dicembre 2008 da 31

    La vicenda riguarda un detenuto che non vede i figli da oltre un anno.
    Giunge all’attenzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano la vicenda del detenuto quarantacinquenne M.C., recluso a Rossano e originario della provincia di Reggio Calabria, che da anni lotta per ottenere il trasferimento in un penitenziario più vicino alla sua famiglia.
    Dopo la visita di sindacato ispettivo effettuata lo scorso 16 novembre all’interno della casa di reclusione di Ciminata Greco, la deputata radicale nel gruppo del Pd Rita Bernardini, che si era impegnata ad approfondire la vicenda, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Guardasigilli.
    La parlamentare profila ipotesi di violazione dei diritti costituzionali, nonché della convenzione sui diritti del fanciullo adottata dall’Onu, e chiede di sapere se il ministro «non ritenga opportuno assumere con la massima tempestività tutte le possibili iniziative affinché le modalità di esecuzione della pena a cui è sottoposto il signor M. C. non ledano il diritto costituzionale di quest’ultimo alla conservazione del legame familiare con i suoi figli e non comportino un sacrificio sproporzionato dei diritti dei minori riconosciuti dagli ordinamenti giuridici e dalle Convenzioni internazionali».

    Recluso nella sezione di alta sicurezza, dove deve scontare una pena residua inferiore ai due anni, l’uomo è riuscito a vedere i propri figli (due gemellini di nove anni) fino al maggio del 2007, quando, proprio di ritorno dal penitenziario, un violento incidente stradale compromise la salute fisica e psichica dei bambini, andando ad aggravare un quadro clinico già di per sé minato da una serie di disturbi neuropsichiatrici che, da allora, hanno impedito ai piccoli di affrontare il viaggio fino a Rossano.
    Inutili, finora, le varie istanze avanzate al Dap e al giudice civile mediante ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c., che sono sempre state respinte, nonostante tutti gli specialisti contattati abbiano consigliato, per il benessere dei bambini, di riprendere al più presto gli incontri con il padre.
    «La drammatica situazione in cui versa il detenuto – afferma Rita Bernardini nella premessa - e lo stato di abbandono e di impotenza nel quale si sentono relegati i figli minori contrasta apertamente con il principio per cui il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità ed essere attuato per quanto possibile favorendo il contatto del detenuto con i propri familiari».
    Il mancato trasferimento presso una struttura penitenziaria più vicina al luogo di residenza dei bambini, inoltre, «essendo dovuto esclusivamente a modalità di esecuzione della pena orientate unilateralmente a criteri retributivi nonché di prevenzione generale e difesa sociale – tuona la parlamentare - contrasta anche con la Dichiarazione dei diritti del fanciullo adottata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959 e con la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo adottata dall’Onu a New York il 20 novembre 1989 (art. 9, comma 3:
    “Gli Stati parti debbono rispettare il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò sia contrario all’interesse superiore del fanciullo”)».

    http://www.resistenzanonviolenta.org/stampa/2008/12/16/diritti-violati-interrogato-alfano/

    Fonte: CalabriaOra - pagg. di Rossano Calabro - Rossella Molinari | vai alla pagina

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