Ti trovi in Home  » Politici  » Antonio POLITO  » Le procure stanno per sciogliere un altro partito?

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Antonio POLITO


 

Le procure stanno per sciogliere un altro partito?

  • (18 dicembre 2008) - fonte: Il Riformista - Antonio Polito - inserita il 18 dicembre 2008 da 31

    Non metto la mano sul fuoco per nessuno dei tanti indagati e arrestati di questa seconda Tangentopoli. Ma, se permettete, non la metto neanche per i pm che hanno riaperto il festival delle retate (meno che mai se uno di loro si chiama Woodcock).
    Tira una brutta aria, e non solo per il Pd. Se la politica italiana non tiene i nervi saldi, se tutti i politici non resistono alla tentazione di fare al nemico ciò che non vorrebbero fosse fatto a loro, rischia di finire come l’altra volta. Per la serie: come ti sciolgo un partito.

    Di fronte al vero e proprio proprio assalto sincronizzato che alcune procure hanno lanciato contro le amministrazioni locali rette dal Pd, si può infatti reagire in due modi. Ti secondo è chiedersi che fine rischia di fare la democrazia italiana, se il maggior partito di opposizione viene messo fuori legge. Il primo è gongolare, o perché il Pd è l’avversario politico, o per gusto di maramaldeggiare su un corpo debole e gracile, o perché - perfino dentro il Pd - può sembrare un buon modo di regolare i conti nel gruppo dirigente. Si vedono in giro molti esempi del primo tipo.
    La stampa di destra, solitamente pignola in fatto di garantismo, stavolta è tutta dalla parte dei pm, e li invita esplicitamente ad affondare il coltello. Berlusconi, che per molto meno avrebbe urlato al golpe delle toghe rosse se fosse toccata a lui, si gode lo spettacolo in religioso silenzio.

    Devo però aggiungere che una buona mano alla nuova deriva giustizialista, all’idea cioè di riformare la politica con le manette, l’ha data proprio il gruppo dirigente del Pd, cioè del partito sotto scacco, che sembra vittima della sindrome di Stoccolma.
    Veltroni e i suoi hanno infatti sposato in pieno l’interpretazione della crisi del loro partito come effetto della questione morale. In Abruzzo sostengono di aver perso per quello, proprio come dice Di Pietro. E di fronte alle innumerevoli inchieste rispondono che ne approfitteranno per decapitare i gruppi dirigenti locali e per sostituirli con commissari e uomini di fiducia. Dichiarano apertamente di voler procedere al rinnovamento del partito cogliendo l’occasione offerta loro dalle procure. Da ora in poi, solo dirigenti nati col Pd, dicono. Questo non è il mio partito, dice Veltroni.

    Però in tutte le regioni della bufera giudiziaria i gruppi dirigenti sono nati proprio col Pd, i segretari regionali sono stati di recente eletti col metodo delle primarie. Di più: ancora qualche giorno fa il segretario Veltroni ha espresso piena fiducia a Domenici e Iervolino (mentre ha condannato prima ancora che cominciasse il processo Ottaviano Del Turco).
    Come funziona, allora questa questione morale?
    Ci può essere un uso immorale della questione morale? O addirittura autolesionista, se è vero quel che si dice, e cioè che nell’ordinanza di Napoli c’è un’allusione all’appalto vinto dall’imprenditore Romeo a Roma, quando sindaco era Veltroni? E questa revanche del moralismo vuol dire che il Pd si rifiuterà ora di affrontare quelle riforme della giustizia cui ieri anche il Capo dello Stato ha fatto esplicito e sacrosanto riferimento?

    In realtà una questione morale nel Pd esiste, e da tempo.
    Consiste nella professionalizzazione del ceto politico. Gente che fa politica a vita. Che deve sostenere correnti, pagare convegni, dare un lavoro ai sostenitori. Questo però era visibile anche prima delle retate. Ma nessuno ha mosso un dito. Che la politica a Napoli fosse quel che è lo sapevano anche i sassi. Però il Pd ha espulso Villari, non gli assessori che sono rimasti al loro posto.

    La questione morale è dunque una questione politica, e per risolvere le questioni politiche ci vuole un partito politico. Quella che stiamo vedendo all’opera in queste ore è piuttosto una questione giudiziaria. Inchieste che hanno un effetto immediato e certo nella vita pubblica, ma un effetto processuale lento e incerto.
    Insomma: in Abruzzo si è appena rivotato perché la procura ha arrestato Del Turco. La possibilità che Del Turco alla fine risulti innocente è ancora elevata, ma intanto la Regione ha cambiato governo. E a Napoli sono curioso di vedere quali sono le incoercibili necessità giudiziarie degli arresti. La legge le limita al pericolo di fuga, di inquinamento di prove, e di reiterazione del reato. Ma tutta Italia sapeva da settimane chi erano gli indagati, e lo sapevano anche gli indagati. Se volevano fuggire, inquinare o reiterare, ne hanno avuto tutto il tempo. A che serve dunque il blitz all’alba, e perché nessuno, stavolta, protesta?

    Se anche tutti gli indagati di questi giorni risultassero alla fine colpevoli, ciò non dovrebbe ridurre il senso di allarme per ciò che stiamo vivendo in queste ore. Le inchieste giudiziarie sono sacrosante quando sono fatte a regola d’arte e in punto di diritto. Nessuno è sopra la legge, meno che mai se amministra la cosa pubblica. Ma c’è una strana coincidenza, uno strano clima, una strana eccitazione in giro.
    Quindici anni fa le inchieste giudiziarie non si limitarono a colpire reati, sciolsero due grandi partiti di massa, cambiarono il corso della storia d’Italia. In tutta franchezza, non credo che convenga a nessuno sperare che questa sia la seconda puntata, e che una nuova Tangentopoli dissolva un altro partito di massa. La democrazia italiana ne uscirebbe di nuovo azzoppata, e mutilata, e più debole, ed esposta come prima alla corruzione.
    Poi, per non morire, bisogna avere anche la voglia di vivere, di curarsi, di non suicidarsi. Se il Pd ce l’ha, è un’altra questione.

    Fonte: Il Riformista - Antonio Polito | vai alla pagina

    Argomenti: napoli, magistratura, abruzzo, Del Turco, pd, inchieste, Procura, dirigenti, Villari Riccardo, questione morale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato