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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«La Costituzione? È giovanissima»

  • (20 dicembre 2008) - fonte: Il Mattino - Teresa Bartoli - inserita il 21 dicembre 2008 da 31

    «Ormai, a sessant’anni nemmeno gli uomini e le donne sono vecchi. Tanto meno sono vecchi questi testi che fissano principi e valori di grande importanza e di grande durata. Poi, se comparata a quella americana, che ha duecento anni, la Costituzione italiana é giovanissima»: Giorgio Napolitano festeggia al Quirinale, con un gruppo di studenti il sessantesimo della Carta e quello della dichiarazione dei diritti dell’uomo.
    Nel salone delle feste, orchestra e coro di emozionatissimi studenti di Padova eseguono l’inno di Mameli per il presidente della Repubblica, il ministro Gelmini e i loro compagni arrivati da tutta Italia. «Che sei un moschettiere?» chiede ad un corazziere, in romanesco squillante un ragazzino per niente intimorito. C’è anche un gruppo di allievi di una scuola italiana di Berna. Ci sono «il roscio» ed i suoi compagni che in un liceo della capitale hanno avuto la stravagante idea di dipingere gli articoli della carta sui muri dei bagni del loro istituto.
    La Campania è rappresentata dall’istituto «Giovanni XXIII» di Castelcivita (Salerno) e dal secondo circolo didattico di Caivano accompagnato dalla maestra Carmela Sirico - che aveva scritto al Quirinale raccontando dello studio della dichiarazione dei Diritti dell’uomo - mentre i piccoli Alfredo e Raffaele reggono il confalone della scuola. Sarà Alfredo a chiedere a Napolitano di firmare lo stendardo:
    «Sta facendo tanto per risolvere i nostri problemi». A coro ed interventi si alternano i servizi realizzati dal Gt dei ragazzi per raccontare la carta dei diritti e la sua importanza e un corto di Giobbe Covatta che, assieme ad altri registi, ha interpretato la carta dei diritti.
    È uno degli ultimi appuntamenti dell’anno che si chiuderà con il messaggio televisivo del trentuno. Il capo dello Stato sta già organizzando mentalmente la scaletta del discorso agli italiani.
    I temi saranno quelli dell’attualità, toccati già nei discorsi di questi giorni e affrontati forse in maniera più diretta e colloquiale parlando ai cittadini. Arricchiti delle mille sensazioni e riflessioni offerte dalle visite fatte in questi mesi nelle tante realtà dell’Italia. Così anche il tema della drammatica crisi economica sarà letto attraverso le preoccupazioni degli italiani, le paure per la possibile perdita del posto di lavoro.
    Ad esempio, degli operai della Alenia e della Fiat che a Napoli si sono rivolti proprio a Napolitano dando voce e corpo alla mortificazione della figura dell’operaio, come ha detto in questi giorni il capo dello Stato commentando coi suoi collaboratori la visita ai due stabilimenti.
    È difficile, invece, che il presidente intervenga ancora sulla tempesta che ha investito le istituzioni campane e che continua a seguire con preoccupazione. Ai suoi collaboratori, in questi giorni, ha ripetuto di esser stato contento di averlo fatto prima che esplodesse il caso ed in quei termini, quando a qualcuno erano sembrati persino eccessivi il suo tono allarmato ed il suo appello alla reazione morale e politica.

    Fonte: Il Mattino - Teresa Bartoli | vai alla pagina
    Argomenti: presidente Napolitano, diritti umani, Costituzione, crisi economica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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