Ti trovi in Home  » Politici  » Wladimiro Vladimir Luxuria GUADAGNO  » «Non siamo schegge impazzite nel progetto divino» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti




 

«Non siamo schegge impazzite nel progetto divino» - INTERVISTA

  • (23 dicembre 2008) - fonte: Il Mattino - Gaty Sepe - inserita il 23 dicembre 2008 da 861

    «Ma perché la Chiesa, prima di giudicare chi coscientemente opera una trasformazione per adeguare l’anima al corpo non si interroga sulle proprie colpe? Ha dimenticato, per esempio, la pratica dei castrati, i ragazzini che venivano comprati alle famiglie povere e mutilati sessualmente per preservare le loro voci bianche nei cori»? «Noi - spiega Vladimir Luxuria, transgender per sua stessa definizione, un curriculum ricco di impegni civili (ex parlamentare di Rifondazione) e artistici (vincitore dell’ultima ”Isola dei famosi”) - non ci consideriamo affatto schegge impazzite al di fuori del progetto divino».
    Secondo lei, perché il Papa ha parlato di queste cose proprio oggi?
    «Perché voleva rovinarci il Natale. Continuo a credere che un certo egoismo spinga le persone che si riconoscono in un genere a continuare ad ignorare il percorso di sofferenza, psicologica e fisica, che attraversano trans e transgender».
    Lei è cattolica Luxuria?
    «No, per fortuna sono buddista. Ma lo sono molte trans che vivono con grande dissidio la loro condizione, si sentono trattate come peccatrici. Dolorosissima, per esempio, è la situazione delle trans che vorrebbero operarsi e di quelle già operate cui lo stato ha riconosciuto il cambio di sesso e che non possono sposarsi con rito religioso perché la Chiesa, invece, nega il cambio di identità».
    I trans cattolici si sentono feriti dalle parole del Papa?
    «Certamente si, molte di queste persone sono state già rifiutate dalla famiglia per la loro condizione».
    Perché Benedetto XVI ha parlato di «gender» proprio con la Curia?
    «Intanto perché si è chiarito il no del Vaticano alla mozione francese sulla depenalizzazione dell’omosessualità che apriva anche all’identità di genere. E poi, perché forse è proprio un segnale alla Curia: è un monito alla non accoglienza di questa diversità, a continuare a negare il matrimonio omosessuale».
    Forse anche una risposta a quell’articolo, apparso qualche tempo fa sulla rivista dei Gesuiti milanesi, in cui si intravedeva una apertura sulle unioni omosessuali?
    «Certamente si. Questo Papa è assolutamente minoseista, avversa ogni novità. Continua a voler una Chiesa sempre più chiusa. Ignora, o finge di ignorare, che ogni anno il 2 febbraio a Montevergine si svolge la festa della Candelora in cui i trans si recano al santuario a rendere omaggio alla Madonna Schiavona che considerano la loro protettrice. Questo Papa ossessionato dal sesso non considera la nostra spiritualità».

    Fonte: Il Mattino - Gaty Sepe | vai alla pagina
    Argomenti: papa, vaticano, omosessuali, Ratzinger in Italia, sessualità | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato