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Silvio BERLUSCONI in data 18 gennaio 2009
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» Su Gaza è un'Italia cinica, reazionaria e ignorante
Massimo D'ALEMA in data 17 gennaio 2009
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» Cosa aspettano il Parlamento Europeo e le Nazioni Unite a varare immediatamente dure sanzioni contro il governo israeliano e la sua guerra?
Paolo FERRERO in data 17 gennaio 2009
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» Gaza. Una tragedia continua
Pasqualina NAPOLETANO in data 17 gennaio 2009
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» «Attenti a casi pericolosi come in Olanda. Hamas va combattuto anche qui» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 17 gennaio 2009
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» Santoro come Hamas Bombarda tutti e poi grida al martirio
Paolo GUZZANTI in data 17 gennaio 2009
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Enrico LETTA in data 17 gennaio 2009
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» Il punto sulle finanze pubbliche dell' Unione Europea
Donata GOTTARDI in data 17 gennaio 2009
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» Ad Annozero [trasmissione su Gaza] e' stato superato il livello della decenza
Gianfranco FINI in data 16 gennaio 2009
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» SORPRENDE CHE RAI NON CENSURI SANTORO PER ANNOZERO [riguardo la trasmissione su Gaza]
Fabrizio CICCHITTO in data 16 gennaio 2009
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» La Rai non si faccia veicolo di diffusione di razzismo omofobico
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 16 gennaio 2009
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Matteo MECACCI in data 15 gennaio 2009
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» Una mozione che affronti la questione sul massacro della popolazione palestinese è imprescindibile per il consiglio comunale di Roma
Andrea Alzetta in data 15 gennaio 2009
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Ignazio LA RUSSA in data 14 gennaio 2009
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» Le nostre piazze a lezione di democrazia da Israele
Fiamma NIRENSTEIN in data 14 gennaio 2009
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» «Bandiere bruciate? Più scossi dai bambini uccisi»
Massimo D'ALEMA in data 14 gennaio 2009
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» A Strasburgo l'euro-carovana degli sprechi
Jas GAWRONSKI in data 14 gennaio 2009
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» Tortura: il Governo accolga l'emendamento. Urgente introdurre il reato di tortura
Donatella PORETTI in data 14 gennaio 2009
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» «No alla tassa immigrati, Bossi è d`accordo» - Colloquio
Silvio BERLUSCONI in data 14 gennaio 2009
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» Malpensa. «Escamotage per salvare Bossi» - INTERVISTA
Andrea MARTELLA in data 12 gennaio 2009
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» "L'Europa indispensabile tra spinte nazionalistiche e mondo globalizzato"
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 11 gennaio 2009
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» Partecipando alla serata di solidarieta' con Israele: "La responsabilità della crisi è prima di tutto di Hamas"
Piero FASSINO in data 10 gennaio 2009
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» I buoni risultati sul pacchetto clima ed energia servono per rilanciare l'Europa
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 09 gennaio 2009
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» Guantanamo: l'Italia adesso promuova formalmente la discussione a livello europeo
Marco PERDUCA in data 08 gennaio 2009
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» Io, Hamas e la comunità ebraica
Massimo D'ALEMA in data 07 gennaio 2009
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» Israele paga il prezzo di tutti i luoghi comuni dell’odio
Fiamma NIRENSTEIN in data 07 gennaio 2009
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» "Campagna pubblica sulla pace in Medio Oriente"
Giovanni Saverio Furio PITTELLA in data 07 gennaio 2009
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» Amo Israele, ma a Gaza esagera le armi portano in un vicolo cieco
Massimo D'ALEMA in data 07 gennaio 2009
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» «Basta coi sindaci fai da te, Veltroni si faccia sentire» - INTERVISTA
Luciano VIOLANTE in data 07 gennaio 2009
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» Gaza: Veltroni mi dica se sta con Fassino o D'Alema
Franco Frattini in data 06 gennaio 2009
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» «I capi di Gaza facciano come Arafat riconoscere Israele per negoziare» - INTERVISTA
Piero FASSINO in data 06 gennaio 2009
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» Gaza «Non c'è una soluzione militare Trattare anche con gli estremisti» - INTERVISTA
Emma BONINO in data 06 gennaio 2009
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» Napoli «Il Sistema qui è inquinato Walter si è adattato, io no» - INTERVISTA
Luigi Nicolais in data 06 gennaio 2009
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» «Basta mosse inutili. Il governo si impegni per la tregua subito» - INTERVISTA
Piero FASSINO in data 05 gennaio 2009
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» «Subito la tregua un’Europa divisa non potrà fare nulla» - INTERVISTA
Franco Frattini in data 05 gennaio 2009
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» «Il problema di Frattini? Purtroppo è un fifone» - INTERVISTA
Antonio MARTINO in data 05 gennaio 2009
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» «Prima tacciano le armi ma i nostri soldati sono pronti a partire» - INTERVISTA
Ignazio LA RUSSA in data 05 gennaio 2009
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» «L’Italia deve fare di più, come in Libano» - INTERVISTA
Umberto RANIERI in data 05 gennaio 2009
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» Hamas responsabile della crisi di Gaza, Israele non poteva non intervenire
Piero FASSINO in data 05 gennaio 2009
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» Perseguire penalmente chi brucia bandiera Israele
Italo BOCCHINO in data 04 gennaio 2009
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» «Parigi e Berlino litigano? E noi godremo» - INTERVISTA
Franco Frattini in data 02 gennaio 2009
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» «Pronti a dire sì a leggi più veloci dell’esecutivo ma in cambio stop ai decreti» - INTERVISTA
Vannino CHITI in data 02 gennaio 2009
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Silvio BERLUSCONI in data 31 dicembre 2008
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» Sì alle riforme, ma condivise
Giorgio NAPOLITANO in data 31 dicembre 2008
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» «Sulla causa palestinese pesa il cinismo di Hamas» - INTERVISTA
Gianni DE MICHELIS in data 30 dicembre 2008
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Marco PERDUCA in data 30 dicembre 2008
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Massimo D'ALEMA in data 30 dicembre 2008
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Italo BOCCHINO in data 30 dicembre 2008
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» Contro la Pornotax, ci vorrebbe un Larry Flint!
Donatella PORETTI in data 30 dicembre 2008
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» "Salvati dall`euro ma pochi in Italia lo hanno capito" - INTERVISTA
Carlo Azeglio CIAMPI in data 30 dicembre 2008
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» Medio Oriente.«La crisi? Il ruolo decisivo tocca all’Egitto» - INTERVISTA
Vincenzo Scotti in data 29 dicembre 2008
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Franco Frattini in data 29 dicembre 2008
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Piero FASSINO in data 29 dicembre 2008
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Franco Frattini in data 29 dicembre 2008
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» «La Chiesa? Pensa troppo all'immagine» - INTERVISTA
Renato BRUNETTA in data 29 dicembre 2008
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» Condanno il lancio di razzi da parte di Hamas. Israele, nell'esercizio del suo diritto all'autodifesa, salvaguardi la vita dei civili.
Franco Frattini in data 27 dicembre 2008
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» Guantanamo: non si tratta di nuovi Ocalan, ma di innocenti vittime della guerra al terrorismo di Bush
Marco PERDUCA in data 24 dicembre 2008
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Marco PANNELLA in data 24 dicembre 2008
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Luciano VIOLANTE in data 24 dicembre 2008
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Marco CAPPATO in data 23 dicembre 2008
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Marco PANNELLA in data 22 dicembre 2008
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Marco PERDUCA in data 18 dicembre 2008
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Giorgio NAPOLITANO in data 18 dicembre 2008
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Luciano VIOLANTE in data 18 dicembre 2008
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Marco PERDUCA in data 16 dicembre 2008
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Renato BRUNETTA in data 15 dicembre 2008
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Pier Luigi BERSANI in data 14 dicembre 2008
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» Clima: servono proposte in vista della Conferenza Onu sul Clima a Copenhagen
Elisabetta ZAMPARUTTI in data 12 dicembre 2008
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Andrea RONCHI in data 12 dicembre 2008
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Andrea RONCHI in data 11 dicembre 2008
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Marco CAPPATO in data 09 dicembre 2008
Medio Oriente. «Priorità assoluta: ottenere la tregua» - INTERVISTA
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(29 dicembre 2008) - fonte: Il Messaggero - Claudio Sardo - inserita il 29 dicembre 2008 da 31
Hamas ostacolo alla pace, riconosca lo Stato di Israele e l’autorità di Abu Mazen
«In queste ore drammatiche la priorità assoluta è ottenere la tregua, cioè la sospensione delle incursioni militari di Israele nella striscia di Gaza e la fine del lancio dei missili di Hamas nei villaggi del Neghev». Per Piero Fassino, ministro degli Esteri ombra, il tempo stringe e i rischi di escalation del conflitto sono altissimi, in termini di vite umane e non solo. «Nessun osservatore onesto può negare che in questi anni la comunità internazionale abbia agito debolmente, che non abbia fatto tutto ciò che poteva ed era necessario fare. Ora bisogna esercitare una pressione forte, usando tutti gli strumenti a disposizione, diplomatici, politici, economici, per indurre le parti a negoziare davvero».
Si può arrivare ad una tregua senza attribuire chiaramente le responsabilità delle cause di questo conflitto?
«La priorità, l’indispensabilità della tregua nasce dalla convinzione che la soluzione non può essere militare. Anche gli israeliani, che subiscono attacchi gravi e intollerabili nei villaggi del Sud, sbaglierebbero a sottovalutare oggi la simpatia verso Hamas che la loro reazione sta provocando nei Territori, gli spazi di propaganda lasciati ad Hezbollah e al governo iraniano, i fermenti in tutto il mondo arabo. Se non si vuole perdere la speranza della pace, bisogna evitare che il solco di odio si approfondisca ulteriormente».
Ma la pace è ancora possibile? Oppure per arrivarci è necessario prima sconfiggere militarmente Hamas?
«Il paradosso di oggi è che il conflitto è di nuovo esploso mentre le posizioni di israeliani e palestinesi si stavano avvicinando. Il governo di Tel Aviv è disposto a riconoscere le frontiere del ’67, è disposto a smantellare le colonie nel territorio del futuro Stato palestinese e, di contro, il governo di Abu Mazen e Fayyad è consapevole che il diritto dei profughi al rientro non possa mettere a repentaglio il carattere ebraico dello Stato di Israele. Non pare impossibile neppure un accordo su Gerusalemme capitale di due Stati. E nelle ultime settimane erano anche ripresi i colloqui tra Siria e Israele, e tanto l’Egitto che i Paesi del Golfo avevano mostrato un impegno maggiore del passato».
È stato allora lo scontro interno palestinese a innescare il nuovo conflitto?
«Certo, le divisioni in campo palestinese sono un grave ostacolo sulla via di una soluzione negoziata. Al Fatah ha fatto grandi passi nel dialogo con Israele. Hamas invece non è disposto a riconoscere il diritto all’esistenza dello Stato di Israele. Ma senza questo riconoscimento chiaro ed esplicito non è possibile la pace, che si fonda sul diritto legittimo di entrambi i popoli ad avere un proprio Stato. Non siamo di fronte ad un conflitto tra un torto e una ragione, ma tra due ragioni, tra due diritti, che solo la pace per via negoziale può rendere effettivi».
Secondo lei, Hamas è un interlocutore al tavolo negoziale o è l’ostacolo da rimuovere?
«Oggi Hamas è un ostacolo alla pace. Se vuole essere interlocutore e parte di un accordo è necessario che riconosca il diritto di Israele ad esistere e l’autorità di Abu Mazen come presidente rappresentativo di tutti i palestinesi».
Come valuta le prime reazioni del governo italiano?
«Mi pare che il governo italiano abbia reagito come l’Unione europea. L’obiettivo delle diplomazie oggi non può che essere quello di costruire nel più breve tempo possibile le condizioni della tregua. E noi chiediamo al governo italiano di sostenere ogni iniziativa promossa dall’Ue e dalla comunità internazionale per giungere a questo obiettivo».
A suo giudizio, quanto ha pesato la transizione americana sulla scelta dei tempi da parte israeliana?
«Non c’è dubbio che, nell’interregno tra l’elezione di Barack Obama e il suo insediamento, gli Stati Uniti siano più fragili nell’esercitare il loro ruolo internazionale. Il mio auspicio è che, quando si insedierà, Obama riesca ad imprimere una spinta forte verso la soluzione politica del conflitto mediorientale. La precedente amministrazione ha fatto meno di quanto ci si aspettava. Bush ad Annapolis aveva promesso la pace prima della fine del suo mandato. Purtroppo così non è».
Fonte: Il Messaggero - Claudio Sardo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi