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Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) - Ministro Rapporti con il Parlamento (Partito: PdL)
«Ma sono già migliaia gli articoli cancellati» - INTERVISTA
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(31 dicembre 2008) - fonte: Il Mattino - Gino Cavallo - inserita il 31 dicembre 2008 da 31
«Dal punto di visto tecnico i rilievi che vengono dall’Osservatore Romano sono condivisibili: le leggi italiane sono effettivamente troppe e talvolta assai poco comprensibili da parte dei non addetti ai lavori». Non si scompone Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento, che laicamente incassa il rimbrotto d’Oltretevere. E in qualche modo rilancia ricordando come proprio la revisione del corpus legislativo nazionale rappresenti una delle priorità dell’esecutivo.
Ministro, ma il quotidiano della Santa Sede fa richiami espliciti a leggi che riguardano «principi non rinunziabili da parte della Chiesa».
«Questa è un’altra questione, è una sfera diversa, attiene ai rapporti tra Stato e Chiesa che sono sanciti dalla Costituzione. E sui quali, di conseguenza, non tocca a me pronunciarmi. L’Osservatore Romano dice la sua».
E sulla parte che riguarda «l’esorbitanza dell’Ordinamento italiano» e anche la sua «instabilità», invece?
«Sul fatto che le leggi siano troppe non ci sono dubbi. Mi limito ad annotare che il governo, grazie all’ottimo lavoro coordinato dal ministro Calderoli, ne ha cancellate più di 36 mila. Non mi pare davvero poco. Ed il lavoro non solo non è ancora completato, ma prevede altre, importanti scadenze che riguarderanno ogni singolo ministero».
Che riguardano «l’instabilità»?
«Se per instabilità intendiamo il disporre di un ordinamento adeguato ai tempi, che sia allo stesso tempo efficiente e comprensibile da tutti i cittadini allora sì, riguardano proprio questo».
Ma le le leggi italiane sono davvero scritte tanto male?
«Per la verità non credo ci fosse bisogno dell’Osservatore Romano per accorgersi che spesso le leggi sono di scarsa comprensibilità persino per chi più spesso, come gli imprenditori, deve utilizzarle».
I rimedi possibili?
«Intanto una mano ce la dà l’elettronica, contiamo per l’anno prossimo di mettere online l’intero corpus legislativo italiano che chiunque potrà consultare».
A patto che lo capisca...
«Certo, poi c’è la questione della comprensibilità. Le leggi spesso sono scritte male, questo è un fatto. La Camera ha già istituito una struttura ad hoc, un Comitato per la legislazione. Che si occupa, per esempio, di evitare quei misteriosi rinvii a commi ed articoli in cui credo chiunque almeno una volta è incappato».
Ha l’aria di un lavoro complicato e costoso?
«Costa di più non farlo. E comunque nel giugno scorso e con un decreto ad hoc di qualche settimana si è già provveduto a finanziarlo».
Ma almeno in questo riuscirete a lavorare insieme con l’opposizione?
«Non dipende da noi e comunque credo proprio che sulla qualità della legislazione non avremo problemi di dialogo».
Fonte: Il Mattino - Gino Cavallo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 31 dicembre 2008 da 31
«Per la verità non credo ci fosse bisogno dell’Osservatore Romano per accorgersi che spesso le leggi sono di scarsa comprensibilità persino per chi più spesso, come gli imprenditori, deve utilizzarle». E se lo dice un ministro della Repubblica...
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