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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

Sì alle riforme, ma condivise

  • (31 dicembre 2008) - fonte: La Stampa - Ugo Magri - inserita il 01 gennaio 2009 da 31

    Nel messaggio di fine anno il Presidente parlerà anche di crisi e di Medio Oriente

    Il messaggio che stasera Napolitano rivolge al Paese troverà orecchie attente nel palazzo della politica. Comincerà a parlare, come da consuetudine, alle otto e mezza in punto, subito dopo il tigì.
    Non si annuncia prolisso. Ha scritto di suo pugno tutto quanto intende dire e l`ha mandato a memoria per parlare più spigliato, guardando diritto verso la telecamera. Ieri ha fatto pure qualche prova-video nello studio presidenziale, accanto al Tricolore. Più della forma, comunque, conta la sostanza. E di cose importanti da dire, in un momento come questo, il Capo dello Stato ne ha perlomeno tre. La guerra a Gaza si aggiungerà alle considerazioni, inevitabili, sulla crisi economica e sulle riforme istituzionali da avviare. Fino all`ultimo il Presidente e il suo staff si terranno pronti a tener conto degli eventuali sviluppi militari e diplomatici in Medio Oriente. Napolitano è interessante perché nessuno meglio di lui sa fare il «fixing» dell`opinione collettiva.
    Con la perizia che gli deriva da 60 anni in politica, Napolitano è giudice equo delle posizioni in campo.
    Chi non lo condivide finisce in fuorigioco. Dunque si può scommettere che, dopo gli auguri di buon anno all`Italia, il centralino del Colle sarà sommerso da telefonate. E un attimo dopo i leader faranno a gara nell`«appropriarsi» del messaggio presidenziale.

    Ognuno avrà un buon motivo per dirsi soddisfatto. A Veltroni farà gioco l`attenzione che Napolitano rivolgerà al disagio sociale. Il Presidente sarà interprete dell`ansia di milioni e milioni, quelli che rischiano il posto, che temono di non farcela con la crisi. Nello stesso tempo Berlusconi apprezzerà il tono ottimista, fiducioso, lo spirito reattivo che Napolitano proverà a infondere, come piace a lui.

    Costruttivo pure il discorso sulle riforme, riceverà convinti applausi bipartisan: esortazione a procedere nella condivisione, a fare tutti insieme uno scatto in avanti. «Quando la politica è al buio», commenta Follini da Dubai sul versante del Pd, «la lanterna del Quirinale fa un po` di luce».

    È il primo messaggio del settennato col Cavaliere al governo. Ed è anche la prima volta in assoluto che il centrodestra attende con rispetto una «predica» presidenziale. Non era cosa con Ciampi, tantomeno con Scalfaro. Annota Quagliariello, vicecapogruppo Pdl:
    «La buona stagione di Napolitano è iniziata proprio con la nostra vittoria. Perché nel nuovo quadro politico il Presidente rappresenta un contrappeso. Svolge questo ruolo con equilibrio e senza preconcetti. Auspico che continui così».

    Contano i sondaggi: secondo l`ultimo di Ipr-marketing, la popolarità di Napolitano è cresciuta al 74 per cento, davvero alta. Per uno scherzo della storia, la punta massima si registra in Padania.

    Calderoli: «Riformisti a parole lo sono in tanti, Napolitano lo è nei fatti. Ci sta mettendo del suo, e tanto, per superare le contrapposizioni. Mi ricorda l`Amarone, invecchiato dà il meglio».

    Fonte: La Stampa - Ugo Magri | vai alla pagina

    Argomenti: medio oriente, riforme istituzionali, presidente Napolitano, crisi economica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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