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» Un "Patto etico" qualsiasi? Aria fritta! Invitiamo l'IdV ad assumersi le proprie responsabilità. Troppo comodo parlare di etica futura quando molte giunte fanno acqua per comportamenti inammissibili e risultati pessimi
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Dichiarazione di Enrico MELASECCHE GERMINI
Un "Patto etico" qualsiasi? Aria fritta! Invitiamo l'IdV ad assumersi le proprie responsabilità. Troppo comodo parlare di etica futura quando molte giunte fanno acqua per comportamenti inammissibili e risultati pessimi
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(08 gennaio 2009) - fonte: web site - enricomelasecche - inserita il 08 gennaio 2009 da 3225
Un "Patto etico" qualsiasi? Aria fritta! Invitiamo l'IdV ad assumersi le proprie responsabilità. Troppo comodo parlaare di etica futura quando molte giunte fanno acqua per comportamenti inammissibili e risultati pessimi.Il modo peggiore per illudere gli elettori è quello di far credere loro che tutto in futuro andrà meglio, ignorando il drammatico presente e cancellando con un colpo di spugna lunghi anni di logiche spartitorie, di errori macroscopici, di appalti in senso politico ma spesso anche molto concreto di interi pezzi di città a correnti di partito che hanno utilizzato la politica in un modo che definire non alto è puro eufemismo. Non c’è bisogno per un osservatore attento scendere nei dettagli, tanta è la materia che ribolle. Orbene, l’Italia dei Valori che a livello nazionale usa un metodo di fortissimo rigore nel giudicare l’attuale governo del Paese e in Campania sembra prendere le distanze dalle Giunte Bassolino e Iervolino (vedremo poi i fatti), in Umbria sembra sorvolare graziosamente su un giudizio pesante nei confronti di molte amministrazioni locali che sta montando in modo abbastanza ampio non solo dal mondo della politica. A Terni in particolare sono rimasti ben pochi a difendere l’esperienza Raffaelli che nella conferenza stampa di fine anno continua imperterrito a magnificare se stesso: dal ridicolo si sta passando al patetico. Tutta la città, persino coloro che hanno appoggiato anche palesemente la mediocrità di queste giunte, ma soprattutto i settori più responsabili della imprenditoria, della cultura non di regime, di una parte libera dell’associazionismo, oggi ne prendono le distanze.
L’operazione di rilancio del’IDV, fino ad oggi dormiente, con l’escamotage del c.d. “Patto Etico” pone proprio problemi di carattere etico che non sfuggono di certo agli ideatori e propugnatori di tale proposta. Si tratta infatti di una proposta seria, di quelle che rinnovano il sistema oppure di uno stratagemma che fa finta di “cambiare tutto per non cambiare nulla”? Le premesse sono tutt’altro che chiare e trasparenti.
Dare la patente di eticità a coloro che, amministratori, evitano di tutelare i propri interessi rispetto a quelli generali, nella forma ma soprattutto nella sostanza, dichiarando parentele ed interessi stessi ma non eliminando le ragioni del conflitto di interessi vuol dire usare due pesi e due misure rispetto a ciò che l’IDV sostiene a squarciagola a livello nazionale.
In questo modo il c.d. “Patto Etico” diventa un’operazione di puro trasformismo applicando la “legge dei vasi comunicanti” dall’idraulica alla politica, si traghettano persone e voti da una sigla all’altra per mantenere il sistema qual è oggi, nulla cambiando né nelle persone né e nei metodi di gestione della cosa pubblica. Poiché siamo stati la vera anima propositiva ma fortemente critica di questa città nel corso di lunghissimi anni in cui si faceva sacco di aziende pubbliche, di aree industriali, di ambiente, di posti di lavoro, di fronte al muro di cemento armato che il palazzo erigeva a tutela di pochi, a sinistra ma anche a destra, oggi nessuno pensi che un’operazione del genere possa passare sotto silenzio. Travasare voti dal PD all’IDV, se non si apre un confronto serio, aperto alla città e trasparente, serve solo a mantenere a pochi i privilegi di casta e questo non può vederci assenti.
Non ci interessano primogeniture ma neanche possiamo consentire operazioni che dovessero rivelarsi di puro trasformismo.
Se l’IDV ha serietà di intenti non può che farci piacere, ma accetti il confronto pubblico, alla luce del sole, sull’etica di oggi e su quella di domani, non rinviando il proprio esame di coscienza a fumosi escamotage per il futuro. Saremmo come sempre disponibili a discuterne. Diversamente, la proposta di moralizzazione diventa solo una presa in giro degli elettori e su questo non potremmo che dichiarare che il re è nudo anche se si veste dei panni del comodo censore di turno.
Fonte: web site - enricomelasecche | vai alla pagina » Segnala errori / abusi