Ti trovi in Home  » Politici  » Enrico MORANDO  » Napoli. «Vado a fermare quei veleni, quei nastri restino segreti» - Colloquio

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Enrico MORANDO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Napoli. «Vado a fermare quei veleni, quei nastri restino segreti» - Colloquio

  • (08 gennaio 2009) - fonte: Il Mattino - Antonio Troise - inserita il 08 gennaio 2009 da 31

    «Subito a Napoli per aprire una fase nuova».
    Non perde tempo Enrico Morando, classe 1950, coordinatore del governo ombra e, da ieri ufficialmente, commissario provinciale del Pd a Napoli, con una missione da brividi: rimettere insieme i cocci di un partito investito da una bufera dopo l’altra. Ieri, ha telefonato ai tre protagonisti dell’ennesimo scontro al calor bianco. Da una parte il sindaco, Rosa Russo Iervolino, che registra il colloquio avuto domenica scorsa con l’ex ministro Nicolais e il segretario regionale del Pd, Iannuzzi. Dall’altra i due «intercettati» che vanno su tutte le furie.
    «Ho rivolto un pressante invito a non consentire la pubblicazione dei testi della registrazione. Vediamo che cosa rispondono...».
    Il tono di Morando è pacato, quasi distaccato rispetto alle tensioni che hanno messo alle strette il Pd nella regione. «Prima di parlare voglio ascoltare tutti. Poi farò le mie valutazioni e prenderò le decisioni», spiega al «Mattino». Un sistema collaudato per un politico che da anni è abituato a maneggiare i numeri dell’economia e a seguire le battaglie parlamentari sulla Finanziaria. Certo, Morando sa bene che la sfida di Napoli è tutta diversa, che la partita si giocherà «fuori casa» e che dovrà navigare insieme ai potenti «cacicchi» locali. Ma il senatore del Pd non è affatto scoraggiato. È abituato da sempre a muoversi controcorrente, in «minoranza», prima da migliorista nell’ex Pci e poi da «liberal» con i democratici. Non si è mai tirato indietro anche di fronte a battaglie impossibili, come quella del 2001, quando sfidò in solitaria Fassino nella corsa alla segreteria del partito.
    Insomma, chi lo conosce sa bene che non è uno che «molla». Una volta ha confessato che il suo mito era Eduard Bernstein, un socialdemocratico tedesco del primo novecento che si batteva per un riformismo gradualista contro i rivoluzionari dell’epoca, un uomo che sapeva tener duro. Un modello per la sua missione partenopea? Si vedrà.
    Al «Mattino» confida che probabilmente già da oggi sarà a Napoli per primo giro di colloqui. «Non posso, naturalmente, fare previsioni, ho bisogno di qualche giorno prima di avere un’idea precisa della situazione. Ma so già che comunque potrò contare sulla massima cooperazione da parte di tutti».
    E, in effetti, la sua prima uscita, con lo stop alla pubblicazione delle registrazioni, ha registrato un punto a suo favore. «Ho voluto chiudere definitivamente questa vicenda - aggiunge Morando - per favorire il determinarsi delle condizioni per l’apertura di una fase completamente nuova nella vita del Pd a Napoli, secondo il mandato che mi è stato conferito dal segretario Veltroni e dal coordinamento nazionale del partito».
    Parole che fanno capire che Morando non è solo, che dietro di lui c’è tutto il vertice del partito. Non a caso, ieri mattina, Veltroni ha insistito perchè il suo insediamento ufficiale avvenisse con una manifestazione pubblica in grande stile, alla quale il leader del Pd parteciperà in prima persona. Un’iniziativa ancora tutta da costruire ma che si dovrebbe svolgere nei primi giorni della prossima settimana, fra mercoledì e giovedi. Prima, però, Morando comincerà ad «ambientarsi» nella città. «Non sarà difficile, con Napoli ho un rapporto davvero speciale», confessa con un pizzico di nostalgia. Il motivo? «Da ragazzino ero migliorista e a Napoli c’è sempre stata la leadership storica della corrente. Certo, non conosco il dialetto, come qualche amico si è è già affrettato a farmi notare. Ma spero di riuscire a farmi capire lo stesso e, soprattutto, di comprendere i miei interlocutori».
    Come a dire: a buon intenditor poche parole.

    Fonte: Il Mattino - Antonio Troise | vai alla pagina
    Argomenti: intercettazioni, napoli, pd, senatore, Iervolino | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato