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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«Rinnovare la politica, essenziale il ricambio generazionale».

  • (17 gennaio 2009) - fonte: Il Messaggero - Paolo Cacace - inserita il 17 gennaio 2009 da 31

    «Temo un vuoto di strategia per il Mezzogiorno, crollo degli investimenti»

    E’ venuto qui in terra di Calabria non per una visita - per così dire - convenzionale ma per una missione concreta, volta a verificare lo stato di salute di due atenei di eccellenza (Cosenza e Reggio) in una regione tormentata da mille problemi di legalità, per ascoltare le ragioni di chi lamenta il gap con il Nord, ma anche per esortare al rinnovamento della politica, per richiamare il governo nazionale e gli uomini del Sud ai rispettivi doveri.
    Giorgio Napolitano prima di parlare dalla tribuna del convegno ”Mezzogiorno euro-mediterraneo”, incontra una delegazione di studenti che gli consegnano una lettera in cui denunciano tra l’altro «l’assenza in Calabria di uomini politici capaci». Napolitano risponde pronto: «Allora, preparatevi a sostituirli». E soggiunge: «E’ essenziale un rinnovamento generazionale nella politica e nell’amministrazione. Ma questo non si decide per decreto. Solo attraverso uno sforzo, un’apertura che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema ancora molto chiuso». Un richiamo al ricambio generazionale, ma anche un invito ai giovani perché si diano da fare contro la gerontocrazia inamovibile, ovviamente valido non solo per la Calabria.
    Dal palco del convegno, poi, il Presidente sviluppa il tema degli squilibri che penalizzano il Sud. Torna con vigore sui concetti espressi poco più di un mese fa a Napoli. Denuncia: «Verso il Sud c’è una drammatica caduta di attenzione da parte di tutte le forze rappresentative del Paese». E spiega: da diversi anni sono diminuiti anche gli investimenti ordinari dello Stato nelle regioni meridionali; quanto ai Fondi europei, essi dovrebbero avere un «carattere addizionale non sostitutivo». Ancora: c’è un bilancio critico della nuova programmazione portata avanti in Italia nei confronti del Sud, nel decennio 1998-2008, al punto che non si sa nemmeno se il quadro strategico nazionale 2007-2013 sia tuttora «valido e impegnativo».
    Il timore è che ad esso sia destinato a seguire «un puro e semplice vuoto di strategia». Ma questo - sottolinea Napolitano - è solo uno dei corni del problema. L’altro tira in ballo ancora una volta gli amministratori locali. Osserva: «Si pone la questione di un impiego oculato e produttivo delle risorse pubbliche». E richiamandosi alle posizioni del meridionalismo storico sempre franco mai autocommiserativo, Napolitano sottolinea i modesti risultati raggiunti dalle amministrazioni del Sud per ridurre il divario con il Nord. Di qui, da una parte, «il dovere di solidarietà tra Nord e Sud», ma dall’altra «un impegno all’autocorrezione e all’innovazione» da portare avanti nel Sud; anzitutto (ma non solo) nel contrasto alla criminalità organizzata: problema «enorme e grave» che pesa sullo sviluppo del Mezzogiorno.
    Napolitano ha partecipato anche all’inaugurazione di un centro per disabili di un’associazione fondata da don Italo Calabrò, sacerdote anti-mafia morto nel ’90, fratello di Corrado, Garante delle comunicazioni.

    Fonte: Il Messaggero - Paolo Cacace | vai alla pagina
    Argomenti: calabria, sud, rinnovamento, questione meridionale, fondi europei, presidente Napolitano, amministrazioni locali, Nord-Sud | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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