Ti trovi in Home  » Politici  » Pietro ICHINO  » Il learnfare britannico. Come si promuove la mobilità sociale

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Pietro ICHINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Il learnfare britannico. Come si promuove la mobilità sociale

  • (21 gennaio 2009) - fonte: web site - Pietro Ichino - inserita il 26 gennaio 2009 da 31

    Orfano di Tony Blair e deluso dal grigiore di Gordon Brown, il pensiero riformista europeo sembra aver chiuso il dossier sul New Labour, ritenendone ormai esaurita la spinta propulsiva. La pubblicazione, martedì scorso, di un ambizioso Libro Bianco sulla mobilità sociale (fermamente voluto proprio da Brown) sollecita ora qualche ripensamento. Si tratta infatti di un documento interessante, che fornisce spunti e proposte originali su alcune sfide di base per ogni società aperta: come promuovere una maggiore eguaglianza di opportunità, come valorizzare merito e talenti, come combattere i privilegi di censo e di classe.

    Negli ultimi decenni i flussi di mobilità sociale hanno registrato un netto peggioramento nella maggior parte dei paesi occidentali. In Inghilterra per i nati dopo il 1970 le chance di accedere a posizioni occupazionali più elevate rispetto a quelle dei genitori hanno smesso di crescere, come era invece costantemente avvenuto durante il trentennio precedente. Inoltre le condizioni della famiglia di origine sono tornate ad essere il fattore di maggior peso nel determinare il successo scolastico ed economico degli individui. Sin dal suo primo insediamento a Downing Street, nel 1997, Blair aveva messo il tema della mobilità sociale al centro dell’ agenda, varando molte misure a sostegno delle fasce più deboli e incrementando la spesa per l’istruzione. Il Libro Bianco di Brown delinea ora una strategia più mirata, volta a forzare i blocchi del sistema di stratificazione in corrispondenza di alcuni snodi critici del ciclo di vita: la prima infanzia, l’adolescenza, la transizione all’età adulta e l’ingresso nel mondo del lavoro. Se mancano opportunità e risorse, ciascuno di questi passaggi può infatti trasformarsi in una trappola che penalizza proprio chi nasce sfavorito.

    I principali fronti di attacco della strategia di Brown sono tre. Innanzitutto, un ulteriore e massiccio potenziamento delle strutture e del personale educativo, a cominciare dalla cosiddetta “early education and care” per i bambini più piccoli. Il New Labour ha sposato appieno la tesi secondo cui le basi per un corretto sviluppo del capitale umano individuale si formano già nei primi tre anni di vita.
    Il Libro Bianco prevede una serie di misure per attrarre verso la carriera nella scuola i laureati più bravi e motivati e per incentivarli a insegnare anche nelle scuole più disagiate. Fra le proposte più innovative quella delle “golden handcuffs” (manette d’oro): se un bravo docente s’impegna a trascorrere almeno tre anni in una di queste scuole, riceve un bonus in denaro e un generoso rimborso spese.

    Il secondo fronte è l’individuazione precoce e la valorizzazione degli studenti più dotati, con particolare attenzione, di nuovo, a quelli che provengono da ambienti svantaggiati. Qui l’idea più originale è di offrire a questi studenti un percorso di assistenza personalizzata (denominata Progression Academy), capace di accompagnarli fino all’iscrizione nelle migliori università.

    Il terzo fronte consiste nell’uso strategico di incentivi monetari per innalzare le aspirazioni e rafforzare l’impegno educativo di studenti e famiglie. Le ricerche indicano infatti che i giovani di background sociale sfavorito hanno elevate probabilità di “disperdersi”, senza approfittare di tutte le opportunità a loro disposizione. Ecco alcuni esempi di incentivi proposti dal Libro Bianco: se mandano un bimbo piccolo al nido e seguono le indicazioni dei suoi insegnanti, i genitori ricevono un Child Development Grant di 200 sterline; se durante le scuole elementari o medie accettano di iscrivere una figlia particolarmente dotata a una Progression Academy, ricevono un bonus di 400 sterline. Per i giovani fra i 16 e i 18 anni (il gruppo di età con il massimo rischio di dispersione nelle famiglie a basso reddito) è poi previsto un vero e proprio “pre-salario” di 120 sterline al mese, naturalmente a condizione che il giovane frequenti con regolarità e profitto un corso di studi o di formazione. Il Libro Bianco non usa esplicitamente questa espressione, ma le misure indicate rimandano alla filosofia del “learnfare” americano: usare la leva finanziaria per rendere più conveniente l’investimento in capitale umano da parte delle categorie più deboli.

    La stampa inglese ha accolto il documento di Brown con un misto di curiosità e scetticismo: troppe ambizioni, troppi interventi. I conservatori hanno accusato il governo di agitare di nuovo lo spettro della “lotta di classe” e qualche commentatore ha puntato il dito contro l’impostazione un po’ intrusiva delle misure proposte. Per chi lo valuta avendo in mente un contesto come quello italiano, il Libro Bianco colpisce invece per la sua serietà e il suo pragmatismo. Come segnalano le ricerche comparate, la famiglia d’origine è in Italia molto più influente che in Inghilterra, la nostra società è più ingessata. Una seria riflessione sulla terapia Brown sarebbe perciò utilissima e l’adozione di qualche sua proposta servirebbe a far ripartire anche da noi quell’ascensore sociale che oggi funziona solo per pochi, per giunta non sempre quelli giusti.

    Fonte: web site - Pietro Ichino | vai alla pagina

    Argomenti: welfare, scuola, università, sociale, formazione, diritto allo studio, eguaglianza, opportunità | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato