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Dichiarazione di Marco BELTRANDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rai. «Speriamo che l’ex presidente ci segua»

  • (22 gennaio 2009) - fonte: Corriere della Sera - Andrea Garibaldi - inserita il 22 gennaio 2009 da 31

    Nel giorno in cui tutto sembra finito, mentre pare si stia scrivendo l’ultimo capitolo del "caso Villari", i radicali non arretrano. Anzi, mettono in campo gli avvocati di fiducia. Dalla sede della commissione di vigilanza Rai che lui, da solo, occupa da otto giorni, arriva la voce affaticata (è in sciopero della fame) ma non doma del deputato radicale Marco Beltrandi: «Si apre adesso una stagione di ricorsi. In tutte le sedi e in tutte le forme possibili». Dal Senato Emma Bonino s’indigna: «Ma come? Non dicevano, illustri politici, che la questione vigilanza Rai non interessava a nessuno? Mi sembra che se ne occupino molto, invece!».

    Beltrandi si dice prima sicuro che Villari sarà con i radicali in questa "stagione dei ricorsi", poi si corregge: «Gli ho parlato e penso che farà ricorso». Poi, ancora: «Mi auguro che il presidente Villari e l’onorevole Sardelli mi seguano nella decisione di impugnare le lettere di revoca dei presidenti di Camera e Senato». Spiega Beltrandi: «Noi tre non ci siamo dimessi e veniamo revocati d’ufficio, è quasi un provvedimento disciplinare».

    La Corte Costituzionale ha sancito che la magistratura ordinaria non si può occupare di ciò che è disciplinato dai regolamenti parlamentari. Fra i consulenti giuridici radicali si ricorda, tuttavia, che certi atti della commissione di vigilanza non sono considerati (da alcuni giuristi) atti interni al Parlamento, bensì atti di "alta amministrazione". Può rientrare in questo la revoca dei commissari rimasti seduti sulle loro poltrone? In tal caso, sarebbe all’orizzonte un ricorso al Tar. Un altro aspetto allo studio degli esperti radicali è questo: il presidente Fini scrive che 37 commissari si sono dimessi e che i gruppi hanno già dichiarato che non li sostituiranno; ma quando si dimisero i due dell’Italia dei valori, il capogruppo disse che non sarebbero stati sostituiti e la presidenza non li considerò mai dimessi. Quindi, due pesi e due misure.

    Poi, c’è l’ipotesi del ricorso alla Corte Costituzionale. Conflitto di attribuzione fra la commissione di vigilanza e i presidenti delle Camere. Visto che la vigilanza ha anche poteri di controllo esterni, sulla tv pubblica, Fini e Schifani non avrebbero pieno potere di scioglimento. Il grande problema, qui, come ha spiegato ieri sul Corriere il costituzionalista Ainis, è che dovrebbe essere la commissione nel suo insieme a presentare il ricorso.

    Infine, l’aspetto penale. La commissione è bloccata da mesi, non nomina il nuovo consiglio di amministrazione Rai, non regola le tribune per le elezioni sarde, non disciplina l’accesso delle minoranze: i radicali hanno presentato nei giorni scorsi una denuncia contro ignoti. E’ stato aperto un fascicolo per interruzione di pubblico ufficio e l’avvocato Giuseppe Rossodivita sta per presentare una nuova memoria: «Abbiamo chiesto alla Rai di partecipare alle trasmissioni dell’accesso e la Rai ha risposto: gli spazi sono gestiti dalla commissione di vigilanza. E’ la dimostrazione che se la commissione non funziona vengono sospesi importanti diritti».

    Marco Beltrandi continua la sua occupazione al secondo piano di Palazzo San Macuto: «Resto qui, mi vengano a buttar fuori se vogliono». Beltrandi non è più commissario. Ma il Pd ha già detto che lo reinserirà nella nuova commissione (i radicali sono stati eletti nelle liste Pd). «Rispetteremo così in modo unilaterale gli accordi elettorali con i radicali», ha detto, fiero, il capogruppo alla camera, Soro.

    Fonte: Corriere della Sera - Andrea Garibaldi | vai alla pagina

    Argomenti: corte costituzionale, radicali, Rai, radicali al Parlamento, commissione di vigilanza, Bonino Emma, Villari Riccardo, servizio pubblico, diritto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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