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Dichiarazione di Paolo GIARETTA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«De Poli lasci stare Galan e giunta, l’Udc lavori per il Veneto con noi» - INTERVISTA

  • (26 gennaio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Adriano Favaro - inserita il 26 gennaio 2009 da 31

    Vicino al potere anche il Carroccio diventa "Lega ladrona"

    «Maah. Mi sembra che Antonio De Poli, essendo un politico intelligente, sappia bene che la una rottura nel Veneto tra Lega e Pdl significherebbe la caduta del governo in Italia».

    Paolo Giaretta, il segretario del Pd veneto guarda con occhio asciutto all’ultima dichiarazione di De Poli, deputato e segretario veneto dello Scudocrociato. Che ha attaccato la Lega accusandola di aver dato vita un federalismo vuoto e ha proposto un partito "Forza Veneto, con Udc, Galan e Cacciari".
    Che dire, senatore Giaretta: barra al centro e poi?
    «Poiché non penso che Berlusconi sarebbe disponibile a vedere crollare il proprio governo sono parole, quelle di De Poli, che non hanno una concreta prospettiva».
    Invece quale sarebbe?
    «Che l’Udc prendesse veramente coscienza - anche perché i motivi di conflitto politico sono molti - che non c’è uguale visione del Veneto tra le loro idee e quelle della Lega».
    Si stava notando infatti...
    «E questa visione non esiste neppure con la parodia leghista che da un po’ di tempo in qua il presidente Galan ha attivato, nel tentativo di recuperare quel terzo dei suoi voti transitatati dalla parte leghista».
    La strada allora?
    «È questa: assuma l’Udc una ragione di questa incompatibilità e faccia una scelta coraggiosa, uscendo dalla giunta regionale. E si renda disponibile sui territori, per quelle alleanze programmatiche che si possono fare col Pd».
    Chi ci vedrebbe in questa manovra?
    «Nell’Udc uomini credibili che possano rappresentare questa espressione non mancano».
    Sarebbe una bella svolta della politica regionale...
    «Ed è anche una cosa molto concreta e possibile. Il resto è fatto solo di chiacchiere per il teatro della politica. Per di più continua un braccio di ferreo, estenuante, dentro le forze della maggioranza che sta danneggiando l'interesse dei veneti».
    Non crede che lo spettro dello sbarramento al 5% alle europee (che spiazzerebbe via tanti) faccia perdere un po di compostezza all’Udc?
    «L’Udc sta facendo un’opposizione seria a livello nazionale. Però una cosa tale non si può fare a lungo: opposizione a livello nazionale alla destra, individuando gravi elementi di critica, e poi pensare in grandi regioni come il Veneto di continuare le collaborazioni di governo. No.»
    Se tutto questo fosse portato a livello comunale...
    «Nei comuni c’è un’altra logica. E in grandi regioni come il Veneto si lavora anche su forti temi amministrativi».
    Quindi?
    «Si può tranquillamente dire che non sono speciosi gli argomenti della Lega, quando dice che, se su un tema così rilevante come il Federalismo si sono idee talmente diverse dall’Udc (che ha votato contro il senato ndr) occorre rivedere tutto».
    Spieghi:l’Udc soffre della generale crisi della politica o è proprio il centro a non essere un obiettivo facile?
    «No.L’Udc ha un suo zoccolo di consenso. Ma io non penso che si possa a lungo vivere le contraddizioni del fare opposizione nazionale e, con le stesse forze politiche, governare poi regioni importanti».
    Che percorso proporrebbe?
    «Qui in Veneto si devono mettere assieme le forze riformiste, liste civiche, aree di impegno civico, con l’Udc, che è co-erede di una grande tradizione politica che in questa regione ha significato molto. Nascerebbe un’iniziativa politica destinata a mettere in difficoltà la coalizione Pdl-Lega: coalizione rissosa e con Galan che spesso apre abissi».
    Ha fatto i conti? Pd più Udc uguale a...?
    «Non funziona la matematica in politica, non si fa mai. Le iniziative politiche nuove creeranno nuovo consenso, ma potrebbero farne perdere tra quello consolidato».
    Il problema di Galan?
    «È quello di Tremonti: "Galan e Tremonti saggisti" dicono cose interessanti, che fanno pensare. Da uomini di governo fanno il contrario. Se c’è "regione centralista" che non ha fatto niente per il potere locale è il Veneto».
    Un esempio?
    «La Costituzione consente alle regioni di conquistarsi nuove autonomie. Qui niente: una grandissima occasione persa dal Veneto».
    Una parola per i leghisti.
    «Anche loro... stare dentro questa giunta è la prova di come sia facile dire "Roma ladrona". Ma vicino al potere anche la Lega diventa "Lega ladrona"».
    La strada del Pd?
    «Giocarsi fino in fondo il ruolo di forza riformista. La scelta di astenersi nel disegno di legge sul federalismo è stata (con l’azione di noi del nord) determinante: questa strada dobbiamo percorrere, su tutto. Faremo un’opposizione rigorosa ma costruttiva. Il federalismo è stato migliorato proprio per il confronto fatto. Adesso tocca lottare per salvare i comuni strozzati dal governo e sbeffeggiati con premi ad personam a Roma e Catania».

    Fonte: Il Gazzettino - Adriano Favaro | vai alla pagina
    Argomenti: alleanze, udc, pd, veneto, federalismo, lega, autonomie locali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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