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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«La sinistra vuol sfilarmi Bossi. Il dialogo? Mi viene l'itterizia» - INTERVISTA

  • (26 gennaio 2009) - fonte: Corriere della Sera - Marco Galluzzo - inserita il 26 gennaio 2009 da 31

    Porto Rotondo - «Mi chiedete se anche io sono finito fra le persone intercettate? Non lo so. E devo dire che non mi importa nulla, non ho nulla da temere. L'ho già detto una volta e lo ripeto, lo sanno: o si fa una legge che taglia tutto alla radice o se esce anche una sola telefonata che mi riguarda lascio il Paese».

    Silvio Berlusconi lascia villa Certosa alle 10 del mattino diretto a Sassari, ennesimo comizio in vista della tornata elettorale. Di pomeriggio farà tappa ad Alghero. Ha una vistosa sciarpa al collo: «Ieri sera ho fatto il galletto sotto la pioggia e mi è venuto il torcicollo». Fa fermare la macchina a cento metri dal cancello principale della casa, in uno dei vialetti di fronte al mare: «Ma non vi preoccupate, mi passa tutto in un attimo. Piuttosto voi che fate qui?».
    Abbiamo letto i giornali e siamo venuti a trovarla.
    «Avete letto le balle che scrivete, eh (risate). Allora che volete, ditemi?».
    La chiacchierata cade sulle intercettazioni, la legge che dovrebbe regolarle, la stretta che il Cavaliere vuole a tutti i costi, anche per le notizie che arrivano dal Parlamento, il cosiddetto elenco Genchi: 350 mila utenze segnalate, anche di soggetti istituzionali, ancorché non coinvolti in alcuna indagine. In serata arriverà la notizia che anche lui, in qualità di presidente del Consiglio, potrebbe essere ascoltato dal comitato per la sicurezza che sta svolgendo l'indagine delle Camere sulla vicenda.
    Ieri lei ha detto che sta per arrivare il più grande scandalo della Repubblica. Come fa ad esserne così sicuro?
    «La privacy è una cosa troppo importante per essere sacrificata in questo modo, senza praticamente alcun limite. In Italia si verifica costantemente una ferita inaccettabile del diritto alla riservatezza. Non è possibile che non si possa parlare liberamente e tranquillamente al telefono. Avete visto cosa succede ai miei comizi? Quando chiedo alla gente se si ritengono intercettati tutti alzano la mano».
    Ha notizie dirette dell'elenco Genchi?
    «Bastano i dati che sembrano emergere: 350 mila persone sotto controllo, un numero allucinante, incredibile, così almeno mi è stata venduta. Lo ha detto Clemente Mastella e lo ha ripetuto anche Francesco Rutelli, presidente del comitato per la sicurezza del Parlamento, che è molto preoccupato. Vedrete che il caso Genchi convincerà anche gli alleati, alcuni hanno posizioni distinte, ma per esempio lo stesso Bossi mi ha garantito che loro seguiranno quello che noi riteniamo più giusto».
    La legge che state preparando però non è ancora definita.
    «Il testo che abbiamo finora predisposto è un'ottima base di partenza, che ovviamente si può ancora migliorare, in senso restrittivo. Si può fare di più».
    Anche con il coinvolgimento del centrosinistra, con il dialogo?
    «Solo a sentire la parole dialogo mi viene l'itterizia. Ma non dovete fraintendermi. E' una reazione che vorrei non avere, ma che è in qualche modo condizionata: io il dialogo lo vorrei, per carità, ma ogni volta che si comincia a discutere si scopre che loro hanno sempre un secondo fine».
    A cosa si riferisce?
    «Avete visto cosa è successo con il federalismo».
    Cosa?
    «Il loro comportamento è stato anche dettato dalla voglia di sfilare Bossi da me».
    Chi lo dice?
    «Beh, lo avete scritto anche voi, sui vostri giornali, non lo dico mia io. Io osservo. E posso solo replicare che in tanti si illudono e basta. Non ci sono riusciti oggi a sfilare Bossi e la Lega e non ci riusciranno mai».

    A fine giornata Berlusconi fa rientro a Milano. Prima di lasciare Alghero, sul lungomare, subisce la contestazione di una trentina di manifestanti che gli gridano «giù le mani dalla Sardegna ». Risposta: «E voi sareste dei veri sardi?». Anche di mattina, a Sassari, una ventina di studenti lo aveva contestato durante il comizio. In quel caso il Cavaliere aveva detto: «Noi, ed è la differenza fra noi e voi, non ci sogneremmo mai di interrompere una manifestazione dei nostri avversari».

    Fonte: Corriere della Sera - Marco Galluzzo | vai alla pagina

    Argomenti: intercettazioni, sardegna, centrosinistra, privacy, lega, giornali, dialogo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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