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Dichiarazione di Claudio FAVA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: Gruppo socialista al Parlamento europeo) 


 

«Nel baratto Pd-Pdl sulla legge elettorale c’è la lotta alla mafia» - INTERVISTA

  • (30 gennaio 2009) - fonte: l'Unità - Simone Collini - inserita il 01 febbraio 2009 da 31

    «Incredibile quanto accaduto alla Camera sulla mozione contro Cosentino. Mi indignano i tempi di questo scambio»

    «Persino la lotta alla mafia diventa uno dei prezzi da pagare in questo baratto per la nuova legge delle europee». Il segretario di Sinistra democratica Claudio Fava ci va giù pesante col Pd.
    Stiamo al merito: c’è un accordo Pd-Pdl per introdurre la soglia di sbarramento nel voto europeo.
    «Io non mi indigno per lo sbarramento del 4%, ma per i tempi di questa operazione e per il prezzo politico che è stato pagato. In nessun paese europeo si fa una legge elettorale quattro mesi prima del voto, per di più in modo fortemente punitivo nei confronti delle minoranze».
    Lei parla di punizione, il Pd di spinta all’aggregazione.
    «È una spinta a boicottare la presenza della sinistra nel Parlamento europeo. Ma la cosa più grave è che questa legge è figlia di un baratto che sta devastando le istituzioni democratiche. La prova certificata è il voto sulla mozione di sfiducia per il sottosegretario Cosentino, quando cento parlamentari del Pd non hanno votato o si sono astenuti o hanno votato contro. E così si scopre che persino la lotta alla mafia diventa uno dei prezzi da pagare».
    Non ha prove di questo.
    «Spero che sia così perché se dovesse trattarsi di una distrazione o di un inciucio d’aula sarebbe persino più grave. Se avessero votato tutti i parlamentari presenti del Pd Cosentino, che è accusato da cinque collaboratori di giustizia di essere il portavoce dei casalesi nella politica, non sarebbe più sottosegretario».
    Non si può essere garantisti a corrente alternata, non crede?
    «Non si aspetta che ci sia una sentenza passata in giudicato perché il rappresentante presunto della camorra nel governo venga cacciato. Questa è complicità, non garantismo».
    Torniamo al voto di giugno: secondo lei cosa dovrebbe fare la sinistra?
    «Di fronte allo scippo di democrazia dovremo chiedere al paese di riaffermare il primato delle regole e della rappresentatività. Ma al tempo stesso vogliamo un progetto politico al quale ancorare questa proposta».
    Vendola propone un cartello che vada dai socialisti al Prc: che ne pensa?
    «L’importante è che ci sia una proposta politica che contenga il tema della resistenza civile istituzionale ma anche il progetto di una nuova sinistra. Noi vogliamo cioè fare in modo che la sinistra abbia voce, presenza istituzionale, coerenza politica da spendere nel Parlamento europeo. Dovremo saper dimostrare di avere ragioni e forze per stare nelle istituzioni».
    Sd si alleerà con il Pd alle amministrative?
    «Ho difficoltà ad immaginare di fare campagna elettorale per candidati del Pd sapendo che quel partito ha deciso che la sinistra deve essere espulsa dalla politica italiana. O si lavora insieme per la ricostruzione di un centrosinistra oppure il Pd pecca di presunzione e irresponsabilità se pensa di rappresentare da solo il centrosinistra nei parlamenti e di aver bisogno dei nostri voti nelle amministrazioni locali».

    Fonte: l'Unità - Simone Collini | vai alla pagina
    Argomenti: legge elettorale, parlamento europeo, sinistra, camorra, centrosinistra, sinistra democratica, pd, elezioni europee, Rifondazione, amministrazioni locali, soglia di sbarramento | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 01 febbraio 2009 da 31
    Caro Fava, poche storie. Se la sinistra vuole dimostrare "forza e ragioni" ed essere credibile si deve riunire e soprattutto essere coerente. Quindi fuori dalle giunte col Pd. Subito.

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