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Dichiarazione di Roberto Rolando NICCO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Zeller ed altri, concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia (22-646-1070-1449-1491-1507-1692-1733-A)

  • (03 febbraio 2009) - fonte: Camera dei Deputati - inserita il 28 aprile 2010 da 14642
    Seduta n. 125 del 3 febbraio 2009 (Seguito della discussione ed approvazione del testo unificato, PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del testo unificato e delle relative proposte emendative (Vedi l'allegato A - A.C. 22 ed abbinate-A). ROBERTO ROLANDO NICCO. Signor Presidente, onorevoli presidente della I Commissione e relatore, onorevoli colleghe e colleghi, signor rappresentante del Governo, la componente Minoranze linguistiche del gruppo misto ha esposto, nel corso della discussione sulle linee generali, le proprie posizioni sulla nuova proposta di legge per le elezione dei membri del Parlamento europeo, proponendo quale punto centrale che le circoscrizioni elettorali fossero ridisegnate su base regionale. Mi limito perciò oggi a richiamarle in estrema sintesi.
Nell'ottica federalista che ci appartiene, tutte le regioni e le province autonome hanno pari dignità istituzionale e devono perciò potere essere rappresentate nel Parlamento europeo.
Il criterio quantitativo non può essere l'unico metro di valutazione; occorre contemperarlo con quello della rappresentanza dei territori, regioni e province autonome, così come esse si sono storicamente determinate, specie se, come nei casi della regione Valle d'Aosta e della provincia di Bolzano, questi territori sono espressione di una minoranza linguistica costituzionalmente tutelata.
Altro è stato l'orientamento della maggioranza e come regione autonoma Valle d'Aosta abbiamo perciò proposto una più limitata e specifica modifica che consentisse almeno di rendere effettiva la possibilità di una rappresentanza all'interno del meccanismo dell'apparentamento con la riduzione del quorum necessario, essendo assai difficilmente raggiungibile la cifra individuale di 50 mila voti, a fronte della ridotta consistenza di quel corpo elettorale.
Si è eccepito che non vi sarebbe una copertura costituzionale per introdurre tale eccezione. Faccio nuovamente rilevare che, per quanto concerne la Valle d'Aosta, la Costituzione ha espressamente introdotto una riserva che garantisce la presenza di una sua rappresentanza nel Parlamento italiano, in quanto regione autonoma ed indipendentemente dalla sua consistenza numerica e non poteva che farlo limitatamente a quelle che erano le istituzioni presenti nel 1948, essendo allora ben lungi anche solo l'ipotesi di un Parlamento europeo. Il principio, però, questo è il dato fondamentale, era stato chiaramente introdotto.
Vorrei ricordare che la regione autonoma della Valle d'Aosta, con deliberazione unanime del suo Consiglio del 22 ottobre scorso - e sottolineo unanime -, ha espressamente chiesto a questo Parlamento di accogliere la proposta di una considerevole riduzione del quorum e che una delegazione di quel Consiglio, guidata dal presidente della I Commissione consiliare (che è un esponente di rilievo del Popolo della Libertà) e composta da tutti i capigruppo, si è incontrata il 28 ottobre scorso con la I Commissione della Camera per perorare direttamente la causa, ricevendo assicurazione che, nel corso del seguito dell'esame in Assemblea, sarebbero state valutate le opportune soluzioni.
A fronte ora della nuova situazione determinata dalla presentazione dell'emendamento 1. 1000 della Commissione, riproponiamo la questione con il nostro subemendamento, Nicco 0.1.1000.1. Ricordo che ancora nella giornata di ieri le forze politiche della Valle d'Aosta, dal centrodestra al centrosinistra, passando per i partiti ed i movimenti autonomisti a base regionale, hanno unitariamente espresso sostegno e condivisione rispetto a questo subemendamento.
Chiediamo perciò a maggioranza e opposizione di esprimersi positivamente e coerentemente con le posizioni che sono state pubblicamente assunte in Valle d'Aosta.
    Fonte: Camera dei Deputati | vai alla pagina
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