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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

Eluana Englaro. Non ci sarà alcun decreto [20:26]

  • (05 febbraio 2009) - fonte: Apcom - inserita il 06 febbraio 2009 da 31

    Pesano i dubbi del Colle e di parte dell'opinione pubblica

    Non ci sarà alcun decreto per "salvare" Eluana Englaro. La decisione - "non semplice", viene riferito - è stata presa in via definitiva questo pomeriggio dallo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non sarebbe riuscito a trovare una mediazione tra ragioni politiche, etiche e personali.
    L'esito, alla fine, è che il decreto, pur pronto, non sarà esaminato nella riunione di governo di domani e l'autorizzazione all'interruzione della nutrizione artificiale non potrà più essere sospesa.
    Nemmeno - viene fatto presente - con successivi interventi normativi. Al di là dei ragionamenti costituzionali o di opportunità di una norma su una materia così delicata, una volta sospesa l'alimentazione e l'idratazione, passate 48 ore, queste non potranno più essere riprese.

    Eppure, appena ieri sera era lo stesso premier a confermare che il governo stava "lavorando per intervenire". Ma con il passare delle ore, tuttavia, le motivazioni a favore di un intervento d'urgenza, già messo nero su bianco dal ministro del Welfare Sacconi, si sono scontrate con molti 'contro'.
    In primis, i dubbi che sarebbero filtrati dal Quirinale. Il testo del dl, a quanto si apprende, non sarebbe mai giunto sul Colle più alto, ma le parole pronunciate da Giorgio Napolitano nei giorni scorsi davano una traccia più che chiara: si regolamenti il 'fine vita' ma con un disegno di legge e nella ricerca della massima condivisione politica.
    In più di un'occasione il presidente aveva invitato a una "discussione non frettolosa" su un argomento così delicato e aveva indicato l'unico luogo idoneo per questo: il Parlamento.
    Inoltre con un dibattito già avviato a Palazzo Madama sul testamento biologico il dl non poteva che apparire come uno schiaffo alla centralità delle Camere sempre difesa da Napolitano.
    Per non parlare del conflitto tra poteri dello Stato dopo una chiarissima sentenza della Cassazione sul caso di Eluana. Ai rilievi sul profilo costituzionale del decreto si sarebbero aggiunte anche le voci dubbiose levatesi nella stessa maggioranza. Come per esempio quella del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, o del presidente della Camera Gianfranco Fini che ancora oggi ha lasciato trapelare di considerare "un errore" un intervento governativo sulla materia.
    Non da ultimo, comunque, sul presidente del Consiglio avrebbe avuto un peso anche la considerazione che si tratta di un tipo di provvedimento che divide l'opinione pubblica.
    Per tutta la giornata il pressing per il decreto è stato forte, a cominciare dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che ha chiesto al governo "di intervenire perchè non ci si può lavare le mani, il diritto alla vita è garantito dalla nostra Costituzione".
    Di convinzione opposta Rifondazione comunista che con Giovanni Russo Spena ha spiegato che "lo stesso presidente Napolitano ha già espresso i suoi dubbi" e il leader del Pd Walter Veltroni che stamani ha incontrato il capo dello Stato al Colle. Per Veltroni un decreto sarebbe "inaccettabile" e la politica deve fare "un passo indietro".

    Fonte: Apcom | vai alla pagina

    Argomenti: parlamento, testamento biologico, presidente Napolitano, politici, accanimento terapeutico, autodeterminazione, Cassazione, Eluana Englaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 06 febbraio 2009 da 31
    Il lancio di Associated Press è rilevante, ma nessuna dichiarazione è realmente affidabile.

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