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Dichiarazione di Anna FINOCCHIARO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«No ai diktat del premier. Ma certi atteggiamenti nel Pd stupiscono un po'» - INTERVISTA

  • (11 febbraio 2009) - fonte: l'Unità - Claudia Fusani - inserita il 12 febbraio 2009 da 31

    In questi anni ha tenuto in piedi maggioranze risicate e difeso il suo gruppo al Senato con la forza delle unghie e la determinazione della ragione. Ma lunedì sera è stato troppo anche per Anna Finocchiaro, capogruppo Pd a palazzo Madama. «Mi veniva da piangere, era tutto assurdo». «Assassini» gridava Quagliariello. «Sciacalli» replicava lei.
    Presidente Finocchiaro, dopo quattro giorni di alta tensione resta una mozione. Perché governo e maggioranza hanno accettato all’improvviso il dietro front? Si narra di una lunga telefonata di Berlusconi con Schifani e Sacconi.
    «La reazione della maggioranza è stata così aggressiva e inaccettabile nei confronti nostri e del Capo dello Stato che il Pdl si è trovato sbilanciato. Su un piede solo, in bilico. A quel punto, raffreddati gli animi, credo abbiano dovuto dire sì alla nostra proposta di tornare con calma in Commissione perchè è la via più sensata e ragionevole. Per tutti».
    In aula, rivolta a Quagliariello, ha detto anche: “Adesso basta, nulla sarà più come prima”. Cosa intendeva?
    «È un messaggio generale, con una doppia direzione. Riguarda lo stato delle relazioni tra maggioranza ed opposizione, i grandi temi su cui stiamo lavorando insieme, dal federalismo alla modifica dei regolamenti parlamentari. Dall’altra c’è la preoccupazione di vedere il Parlamento ridotto a simulacro e dependence di palazzo Chigi in cui le maggioranze possono essere utilizzare in modo eversivo».
    Ha accusato la maggioranza di “sciacallaggio”. Perché?
    «La questione Englaro è stata fin dall’inizio l’occasione per lanciare da parte del Presidente del Consiglio il “governo dei fatti”. Con l’intimidazione al Senato di fare in fretta, con l’attacco al Colle e con il contenuto del disegno di legge che sbriciolava le sentenze, Berlusconi ha compiuto un’operazione che diceva: non è più tollerabile che siano affidati al Presidente della Repubblica poteri di controllo sull’emanazione dei decreti legge perchè questo rallenta e, come ha detto Quagliariello, uccide. Il Parlamento deve essere il luogo dove si realizzano in 3 giorni i diktat del Premier. Altrimenti, ha aggiunto, si va ad elezioni anticipate e chiede al popolo di cambiare la Carta».
    Operazione sofisticata...
    «E caricata sotto il profilo emotivo con una forza straordinaria. Ecco perchè quando lunedì accade quello che accade, è coerente che loro attacchino il Presidente della Repubblica (Gasparri, ndr) e ci dicano assassini (Quagliariello, ndr). Tutto questo noi non lo possiamo consentire. Non solo perchè siamo opposizione. Ma perchè difendiamo la Costituzione repubblicana».
    Anche il presidente Fini la difende.
    «Ha fatto il suo dovere dimostrando coraggio. Lo scandalo è che serva coraggio per difendere la Costituzione. Scandalo in senso evangelico, come lo usa San Paolo. Dimostra ciò che non andrebbe di volta in volta dimostrato e cioè che dovrebbe esserci un a-priori condiviso - la Costituzione e i suoi valori - da parte di chi occupa ruoli istituzionali».
    Se Eluana non fosse morta...
    «Sento disagio nel nominarla, il suo nome è già stato utilizzato in modo cattivo, bieco. Ora basta, ora silenzio».
    Perchè il Pd ha deciso di non fare ostruzionismo sul ddl Englaro?
    «È entrato in gioco il senso del limite che la politica deve avere ma che non ho visto nella maggioranza. In queste vicende una battaglia di ostruzionismo diventa solo meschina. Il Pd voleva invece solo poter spiegare la propria opinione in modo limpido e chiaro».
    Un modo per coprire divisioni feroci con i teodem del Pd?
    «Su questioni così private è normale avere posizioni diverse. Esiste una posizione prevalente nel Pd ma tutte le altre sono parimenti legittime. Tutte vanno rispettate».
    Stamani (ieri) Rutelli ha votato con il Pdl, come Baio Dossi, D’Ubaldo e Gustavino. Gli ex popolari si sono astenuti dalla mozione del Pd.
    «In questa vicenda il Pd ha incassato due grandi risultati: si riparte dalla Commissione e dal testo che dovrà essere migliorato; il testo della nostra mozione e la dichiarazione di voto sono stati affidati ai cattolici Daniele Bosone e Albertina Soliani. Entrambi hanno lavorato in autonomia e con la piena fiducia del gruppo. La mozione è un risultato importante di fronte al quale certi atteggiamenti mi stupiscono un po’...».
    Questi giorni creano comunque un precedente pericoloso?
    «Il tentativo di piegare le istituzioni, respinto da noi e dal buon senso della politica, c’è stato tutto e fino in fondo. Purtroppo succederà ancora. Perché è l’idea stessa che Berlusconi ha della politica e del potere».

    Fonte: l'Unità - Claudia Fusani | vai alla pagina
    Argomenti: parlamento, Berlusconi, cattolici, pd, potere, Costituzione, senato, teodem, Presidente della Repubblica, Eluana Englaro, decreti, DDL, elezioni anticipate | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 12 febbraio 2009 da 31
    Certi atteggiamenti nel Pd stupiscono un po? Ha usato un eufemismo, spero.

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