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Alla data della dichiarazione: Senatore


 

Testamento Biologico. «La nuova legge? Così non serve a niente» - INTERVISTA

  • (11 febbraio 2009) - fonte: La Stampa - Luca Ubaldeschi - inserita il 12 febbraio 2009 da 31

    «Per il testo idratazione e alimentazione forzata non si possono rifiutare»

    Ho sostenuto fin dall’inizio - dice con voce profonda il professor Umberto Veronesi - che questo dramma non sarebbe accaduto se avessimo avuto un documento scritto da Eluana, se fosse stato disponibile il suo testamento biologico. Invece...». Invece siamo qui, comunque la si pensi toccati nel profondo dalla morte di una giovane donna, dalla tragedia sua e della sua famiglia, di fronte a una vicenda che spacca il Paese e probabilmente ne orienterà il dibattito sui temi etici.
    Professor Veronesi, a suo giudizio che insegnamenti ci consegna la storia di Eluana?
    «Sottolineo tre aspetti. Se vogliamo che una vicenda così dolorosa non si ripresenti l’unica strada è dotarsi di una legge sul testamento biologico. Secondo, bisogna dire grazie al padre, Beppino Englaro, che ha voluto dare una dimensione pubblica alla discussione sulla vita artificiale della figlia, creando condizioni cui noi italiani non siamo abituati, quelle dell’agorà, del confronto aperto a tutti. E’ così che andrebbero discussi i diritti dei malati e non solo».
    Qual è il terzo aspetto?
    «Questo dramma ci ha dimostrato quanto la tecnologia medica possa invadere la nostra vita. Sono d’accordo con il filosofo cattolico Giovanni Reale quando vede nel caso di Eluana “un abuso da parte di una civiltà tecnologica che vuole sostituirsi alla natura”, quando avverte che “si è perduta la saggezza della giusta misura e la Chiesa, e il governo assieme a lei, sono vittime di questo paradigma culturale dominante, che avrebbe voluto tenere in vita Eluana contro la natura”».
    Ritiene che adesso sarà più complicato portare avanti il dibattito sul testamento biologico?
    «Lo è diventato prima di tutto perché il Pdl voleva approvare una legge su una tematica tanto complessa in 24 ore. Da cinque anni io mi batto perché si affermi la cultura del testamento biologico in Italia e ho scritto quattro libri perché è un tema - circostanza ora evidente a tutti - estremamente complesso. Ci sono proposte di legge che risalgono addirittura a dieci anni fa. Con questi presupposti, come è possibile pensare di risolvere il problema in un giorno?».
    Le difficoltà riguardano anche i contenuti della legge. Prima che gli eventi precipitassero, il Senato aveva cominciato l’esame di una proposta sul testamento biologico presentata dal centrodestra. Che cosa accadrà ora?
    «Il testo esclude l’idratazione e l’alimentazione forzate dai trattamenti che si possono rifiutare perché considerati trattamenti medici. Questo è il punto chiave. O si può modificare o la discussione è finita, non ci può essere confronto».
    Perché questo punto è così importante?
    «Perché il testamento biologico nasce contro la vita artificiale. L’idratazione e l’alimentazione forzata sono esattamente ciò che rende possibile la vita artificiale. Quindi sarebbe una legge che mentre enuncia un obiettivo rende impossibile realizzarlo. Una legge che si autocancella, assurda».
    E se la maggioranza di centrodestra andasse avanti ugualmente e la approvasse, che accadrebbe in concreto?
    «A quel punto nessuno sottoscriverebbe il testamento biologico, sarebbe inutile».

    Fonte: La Stampa - Luca Ubaldeschi | vai alla pagina
    Argomenti: centrodestra, testamento biologico, senato, accanimento terapeutico, Veronesi, Eluana Englaro, diritto del paziente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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