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Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Testamento biologico. «Primarie sulla legge del fine vita» - INTERVISTA

  • (12 febbraio 2009) - fonte: Il Riformista - Alessandro Calvi - inserita il 12 febbraio 2009 da 31

    «Avrei preferito che il Pd votasse. Su www.appellotestamentobiologico. it lo hanno già fatto in centomila. Presenterò un maxi emendamento al progetto di legge Pdl, così capiremo se il loro obiettivo era burocratizzare la morte».

    Dopo averla lanciata al suo partito, chiedendo che si andasse alla conta sul testamento biologico, ora Ignazio Marino - senatore del Pd e chirurgo - la sfida la lancia al Pdl. Ed è una sfida pesante, che arriva all’indomani della conclusione della vicenda di Eluana Englaro e con un Parlamento che si prepara a votare una legge che il mondo laico - che fuori e dentro il Parlamento appare in grande difficoltà - reputa fortemente restrittiva.
    Allora senatore, siamo alla disfatta dei laici?
    Tutt’altro, penso che il fronte laico sia maggioritario nel paese se lo intendiamo come composto da tutti quei cittadini - siano essi credenti o non credenti - che però abbiano una visione laica dello Stato e delle leggi. Purtroppo, lo stesso non si può dire del Parlamento. E, d’altra parte, non è questo un Parlamento propriamente eletto. Certo, i cittadini sono andati alle urne ma a scegliere i parlamentari sono state le segreterie dei partiti. E, in questa scelta, nel Pdl il fronte laico è molto minoritario.
    Dunque, la spallata arriva dal Pdl?
    Certo. Per rendersene conto basta dare un’occhiata al ddl che ho preparato, che rispetta ogni cittadino che, sulla base della propria coscienza o della propria fede, è libero di fare la propria scelta sulle terapie alle quali vuole o non vuole essere sottoposto. Per l’articolo 32 della nostra Costituzione, la salute è un diritto che deve essere garantito a tutti ma non c’è nessun obbligo a sottoporsi a una terapia senza un esplicito consenso.
    Lei aveva chiesto che il Pd si contasse sul testamento biologico. Invece è arrivata la “posizione prevalente”.
    Avrei preferito che si arrivasse a un voto ma non è stato così. Visto che abbiamo un partito moderno e dinamico, però, ora si potrebbe pensare a qualcosa di simile alle primarie per capire come la pensano i nostri elettori. Sul sito www.appellotestamentobiologico. it stiamo per toccare le 100mila adesioni. Sarebbe utile se anche il Pd facesse qualcosa di simile.
    Anche senza voto, si è capito che una fetta del Pd era pronta a votare il ddl governo e Rutelli ha votato la mozione del Pdl.
    E qui torniamo alla visione laica dello Stato. Io non riesco a capire dove sia il problema di sostenere una legge che non impone nulla a nessuno, dando a tutti la possibilità di fare le proprie scelte, lasciando che chi, in base alle proprie convinzioni o alla propria fede, voglia utilizzare tutti gli strumenti medici e tecnologici che esistono oggi e che esisteranno domani per prolungare artificialmente la propria vita o la propria agonia, sia libero di farlo, così come di scegliere il contrario. Perché qualcuno dovrebbe esser costretto a usare strumenti che ritiene sproporzionati?
    Secondo Paola Binetti gli ex popolari hanno avuto finalmente uno scatto di orgoglio, archiviando la stagione dei 60.
    Escludo un ritorno degli ex popolari sulle posizioni dei teodem. Continuo invece a pensare che vi sia la possibilità di costruire un grande partito in cui storie diverse – quella socialista e quella cattolica – possano unirsi. Da cattolico, davvero non capisco la divisione tra credenti e non credenti su questi argomenti e, anzi, anche per aver vissuto come medico la sofferenza da vicino, vedo che la grande differenza è piuttosto tra chi, come nel Pdl, di fronte alla sofferenza pensa di avere sempre una risposta giusta e chi invece prima riflette.
    E quale sarebbe la risposta del Pdl?
    Quella di fare in modo che i cittadini italiani non facciano testamento biologico. Si introducono una serie complicatissima di adempimenti burocratici da ripetere ogni tre anni con il rischio che, trattandosi di semplici suggerimenti ai quali il medico non è vincolato, tutto ciò diventi inutile.
    Il Senato alla morte di Eluana non è stato un bello spot per la politica.
    Sono rimasto sbigottito. In questi casi si pensa che sia il momento del silenzio e della riflessione. Invece nel Pdl hanno pensato che fosse il momento di gridare: «assassini». Spero che si rendano conto che dopo aver parlato tanto di sofferenza nella loro legge non c’è neppure una riga dedicata alle cure palliative, ai disabili, al dolore. Per questo, sto preparando un maxiemendamento che intende introdurre i 13 articoli del mio progetto di legge su questi argomenti. Se lo bocceranno, dovranno riconoscere che vogliono soltanto una legge ideologica per burocratizzare la morte.

    Fonte: Il Riformista - Alessandro Calvi | vai alla pagina
    Argomenti: burocrazia, pdl, testamento biologico, disabili, pd, Costituzione, senato, teodem, laici, Rutelli Francesco, Eluana Englaro, morte, terapie antidolore, liste bloccate, DDL | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 12 febbraio 2009 da 862
    Senza la libertà di scelta, l'Italia può smettere di chiamarsi un Paese civile.
  • Inserito il 12 febbraio 2009 da 4110
    Non si arrenda Senatore. La maggioranza degli italiani è con Lei. Per raccogliere le firme per il testamento biologico c'era la fila.

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