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Dichiarazione di Marco PERDUCA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Il testamento garantisca le libertà costituzionali - INTERVISTA

  • (14 febbraio 2009) - fonte: l'Opinione - Elisa Borghi - inserita il 14 febbraio 2009 da 31

    Sul testamento biologico un punto su cui sono tutti d’accordo (ma proprio tutti, maggioranza e opposizione, cattolici e non) si è trovato: la legge va fatta e possibilmente in fretta. Ma questo non risolve granché. Il problema, complesso, che resta da risolvere al Parlamento è “come” fare la normativa sulla Dichiarazione anticipata di Trattamento. Che cosa scrivere nel testo. Con quale sostanza, insomma, colmare quel vuoto legislativo ormai intollerabile alla politica e alla società civile. Ma è proprio sui contenuti della legge che il gioco si fa duro, le polemiche non accennano a diminuire – ieri Berlusconi puntava il dito contro i media che avvelenano il dibattito - e i parlamentari si dividono, anche all’interno dei singoli partiti. E’ curioso in questo quadro ciò che avviene all’interno del Pd. Giovedì la teodem Dorina Bianchi ha preso il posto di Ignazio Marino a capo della commissione Sanità del Senato. Marino, va ricordato, è stato il presentatore della proposta del Pd sul testamento biologico nonché il difensore della possibilità per il paziente di rifiutare idratazione e alimentazione forzata. Ne parliamo con Marco Perduca, senatore radicale eletto nelle liste del Pd.
    Perduca cosa pensa della sostituzione di Ignazio Marino con Dorina Bianchi alla guida della commissione Sanità del Senato?
    La sostituzione avrebbe dovuto essere fatta già a dicembre. E probabilmente sarebbe stato più opportuno rimandarla fino alla conclusione del dibattito sulla proposta di legge sul testamento biologico.
    La senatrice Bianchi appoggia la linea del Pdl sul testamento biologico. Con lei cambierà la posizione del Pd?
    Il Pd non ha una linea. Anche se va detto che la leadership di Marino è l’unica che è riuscita a far convergere oltre cento senatori, centouno per la precisione, su un’unica proposta. Nessuna della altre dieci proposte in Parlamento ha questo tipo di sostegno all’interno di tutti i gruppi. Ora, è vero che dei 101 senatori che appoggiano il testo di Marino, 88 sono del Pd. Ma ce ne sono anche una ventina di altri partiti. Quello dunque sarebbe il testo migliore su cui avviare il dibattito.
    Come si aspetta che venga formulata questa legge?
    Credo che, al netto del dibattito in commissione al Senato, il testo di entrata sarà al 99 per cento uguale al testo di uscita. E questo indipendentemente da chi sarà il capogruppo del Pd. Spero che i 322 senatori si assumeranno la responsabilità di votare per qualcosa che garantisca le libertà costituzionalmente sancite.
    Secondo lei tra queste libertà costituzionali rientra anche la possibilità di rinunciare ad idratazione e alimentazione forzata? Perché il punto centrale del dibattito rimane questo sebbene sollevi un gran polverone.
    Sì questo è il punto centrale insieme al fatto che si devono rendere vincolanti le dichiarazioni anticipate di trattamento che vengono espresse dai cittadini, perché se questo non viene consentito - e le disposizione del ddl Calabrò non danno certezze sul rispetto delle volontà del paziente - diventa inutile fare la legge.
    E’ dunque il rispetto della volontà del singolo individuo ad essere prioritario a suo giudizio?
    Io credo che la legge debba vertere sul ’testamento’ e non sul ’biologico’. Deve essere un documento legale e non una cartella clinica, e legalmente i diritti del cittadino vengono garantiti dall’articolo 2 della Costituzione, messo in correlazione con l’articolo 32. L’articolo 2 dice che La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. E tra i diritti inviolabili dell’uomo, c’è anche quello di poter rifiutare delle cure. Mentre secondo l’articolo 32 della Carta nessuno – e ripeto nessuno - può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. E la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, codificati nell’articolo 2.
    A proposito di Costituzione, pensa che la democrazia italiana sia in bilico, come qualcuno ha detto dopo lo scontro istituzionale tra Premier e Capo dello Stato? Il Pd ha manifestato in difesa della Costituzione, lei ha aderito?
    Io non ho aderito a questa manifestazione perché credo che la legalità costituzionale in questo Paese venga violata da trent’anni. La violazione della Costituzione è cominciata con le leggi di emergenza varate negli anni di Piombo, e di anno in anno è continuata progressivamente. La violazione della legalità costituzionale era argomento quotidiano in merito alla vicenda della istituzione della Commissione di vigilanza Rai.
    Lei è sceso in piazza per chiedere che Eluana venisse “liberata”, cioè che potesse morire. Non ha avuto nessun dubbio? È ancora certo al cento per cento che quella sia stata la cosa giusta?
    Più che la cosa giusta era la cosa che lei avrebbe voluto. Penso di potermi fidare di più della memoria e dell’amore di un padre che degli ordini di un prete o di un capo partito. Siccome però nel dubbio in Italia esiste ancora la magistratura, ricordo che la volontà di Eluana è stata confermata da una sentenza.
    La sua legge ideale sul testamento biologico come dovrebbe essere formulata?
    In modo che le dichiarazioni dell’individuo siano vincolanti. E poi ritengo che sia assurdo dover rinnovare le disposizioni ogni tre anni. Tutto il resto ognuno lo decida come meglio crede ma bisogna dare la possibilità a ogni cittadino italiano di veder mantenuta la propria volontà fino all’ultimo secondo in cui egli o ella ritenga la propria vita degna d'essere vissuta.

    Fonte: l'Opinione - Elisa Borghi | vai alla pagina
    Argomenti: testamento biologico, pd, radicali, Costituzione, accanimento terapeutico, diritti costituzionali, teodem, senatore, autodeterminazione, Eluana Englaro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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