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Dichiarazione di Paola BINETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

«Se vince la linea di Marino la convivenza nel Pd diventa impossibile» - INTERVISTA

  • (17 febbraio 2009) - fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa - inserita il 17 febbraio 2009 da 31

    «Quell`ovazione a Ignazio Marino al convegno organizzato da Radio radicale, quella singolare convergenza tra il senatore del Pd e gli sponsor della posizione più spinta verso l`eutanasia, ecco, non fa che confermare tutta una serie di preoccupazioni».
    Quali, onorevole Paola Binetti, paladina dei teodem?
    «La sensazione è che l`evoluzione del pensiero di Marino costituisca un`apertura reale proprio all`eutanasia».
    Non sarà un`esagerazione? Ha solo annunciato il referendum se diventerà legge il ddl del centrodestra sul testamento biologico.
    «Quella proposta di legge è perfettibile, ma io come altri democratici del Pd la sosterremo perché sancisce il principio di indisponibilità della vita, esprime un no tondo all`eutanasia in tutte le sue forme, qualifica l`interruzione dell`alimentazione come causa di morte».
    Voterete sì, insomma?
    «Sarà approvata dalla maggioranza del Parlamento e anche solo per questo merita il suo spazio e il suo tempo di sperimentazione. Minacciare il referendum vuol dire essere indisponibili al dialogo. Del resto, l`esperienza dimostra che col quorum in Italia non si va lontano. Sconsiglierei al collega di imbarcarsi in una nuova campagna referendaria. Ricordi come andò nel 2005 con la legge 40, in difesa della quale mi sono spesa in prima persona per l`astensione. La verità è che siamo ancora scossi dall`accelerazione volontaria della morte di Eluana».
    Pensa anche lei che sia stata una morte indotta?
    «Con la somministrazione di sedativi per ridurre una sofferenza che c`era, hanno di fatto anticipato intenzionalmente la morte. Si è trattato di una forma di suicidio assistito».
    Condivide l`accusa lanciata in aula da Quagliarello?
    «No, lui ha dichiarato che Eluana è stata ammazzata. Io parlo di suicidio assistito. E molti di noi, in linea con la tradizione cristiana, abbiamo diritto di gridare il nostro no a tutto questo».
    Eravate pronti a votare il ddl Berlusconi per l`alimentazione?
    «Lo avremmo votato, certo. Siamo arrivati troppo tardi, purtroppo».
    E la sostituzione di Marino con Dorina Bianchi capogruppo Pd in commissione Sanità al Senato come l`ha giudicata?
    «Due pesi e due misure, in questo Pd. Sorprende che si sia pretesa una dichiarazione di equidistanza da Dorina che pure non è firmataria di alcun ddl, che si è espressa più volte in favore della vita, che è stata relatrice della legge 40. Mentre al senatore Marino, che pure ha portato avanti a spada tratta una proposta di parte, non è mai stata chiesta alcuna garanzia di imparzialità. Dispiace, quasi ci sia una certa diffidenza nei nostri confronti».
    Onorevole, ma anche Ignazio Marino è un cattolico.
    «Questo lo saprà solo il Signore. Contano i fatti. E conta la rappresentazione culturale di una posizione. Noi diciamo che la vita costituisce un bene non disponibile».
    Anche lui, da medico, si schiera in difesa della dignità della vita e chiede che il paziente sia libero di scegliere.
    «Parla da chirurgo. Io, da psichiatra, so per certo che il paziente chiede solo di essere aiutato a misurarsi col dolore. La sua volontà poi è mutevole a seconda della situazione».
    Ma voi e laici come Marino potete ancora convivere nel Pd?
    «Tutti sapevamo che il Pd nasceva da culture, anime diverse. Stiamo provando a resistere con la maggiore lealtà e schiettezza possibile, lo faremo fin dove si potrà arrivare. Laddove non dovesse essere più possibile, se i dirigenti riconosceranno che non ci saranno più spazi per la convivenza, allora ognuno andrà per la propria strada».
    E’ un messaggio al segretario Veltroni?
    «A lui chiediamo, fin tanto che sarà il leader, pari dignità. Che il Pd sappia garantire davvero, non solo la sacrosanta libertà di voto, ma il rispetto delle diverse posizioni culturali. Tengano in debito conto il fatto che un giovane come Matteo Renzi, vicino a valori cristiani e moderati, abbia vinto le primarie del Pd nella rossa Firenze».

    Fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa | vai alla pagina
    Argomenti: legge 40, cattolici, testamento biologico, eutanasia, pd, teodem, laici, Referendum Abrogativo, dirigenti, Eluana Englaro, commissione sanità, terapie antidolore, integralismo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 17 febbraio 2009 da 31
    «...la legge 40, in difesa della quale mi sono spesa in prima persona per l`astensione». Lei ammette di essersi spesa in prima persona per l'astensione. Che la legge piaccia o no, chi è in Parlamento dovrebbe dare comunque un'indicazione di voto. La democrazia ha il suo cardine principale nel diritto al voto. Convogliare l'opinione dell'elettorato sull'astensione non è da parlamentare. Il fatto è ancora più grave per chi, come lei, si proclama cristiana. Ponzio Pilato fece lo stesso. Come lei sa bene, se ne lavò le mai, si astenne. Questa cultura pilatesca continua anche a causa di pseudo insegnamenti come il suo. E' per questo, che lei e altri come lei che siedono in Parlamento e danno ai cittadini l'indicazione di astensione dal voto, dovrebbero dimettersi, poichè legittimano il vuoto governativo. Questa è la peste dell'Italia. Parlamentari iscritti a partiti che evitano le proprie responsabilità e di fatto, predicano l'anarchia in una Repubblica democratica.

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