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Dichiarazione di Elisabetta ZAMPARUTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Nucleare. Una scelta nel solco dell'incapacità a governare.

  • (24 febbraio 2009) - fonte: radicali.it - inserita il 24 febbraio 2009 da 31

    Il Governo Berlusconi aveva promesso la definizione di una Strategia Energetica Nazionale ed assistiamo invece all'annuncio di aprioristiche scelte industriali com'è quella nucleare. Berlusconi è quindi in linea di continuità con chi lo ha preceduto per mancanza di azione di Governo come capacità di scegliere prevedendo e considerando sempre le tutte le alternative possibili. Perché il problema di fondo non è nucleare o non nucleare ma quali opportunità intendiamo cogliere a partire dalle nostre condizioni e potenzialità, a quali costi, economici e sociali. Noi Radicali, come negli anni '70 ed '80 dentro e fuori dal Parlamento, non poniamo un veto ideologico ad una tecnologia, ma un'opposizione convinta a decisioni di retroguardia, all'assenza di strategie forti capaci di affrontare la questione energetica nella sua complessità, alla mancanza di raffronti con strategie alternative, raffronti basati con consapevolezza sul calcolo di costi e benefici. Anche oggi i nostri intenti sono gli stessi verso una decisione che avviene dopo quasi vent'anni di assenza di dibattito politico in materia di politica energetica nel nostro paese.


    Fonte: radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: nucleare, radicali, Governo Berlusconi, Politica energetica nazionale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 25 febbraio 2009 da 31
    Berlusconi è una volta di più incurante della volontà espressa dalla maggioranza degli italiani ostili al nucleare (22 anni dal referendum). Ha ascoltato Sarkozy la volpe e vuole costruire 4 centrali nucleari entro il 2020, quando tutto il resto del mondo sta dismettendo le centrali e le scorte di uranio stanno realmente per esaurirsi. La miopia, verrebbe da dire l'ignoranza, è esemplare se si considerano i piani energetici degli altri Paesi industrializzati che nel futuro considerano solo le fonti energetiche rinnovabili. Invece, senza nessuna politica sull'energia, Berlusconi si siede a tavola con Sarkozy come per una partita a scopa e firma un accordo. Per questo, non esprimo il mio sdegno che ormai non basta più, ma il mio disgusto per queste scelte stupide e dittatoriali. Ora aspetto di sapere dove saranno ubicati questi monumenti al passato. E senza dispiacermene, credo giusto che vengano piazzate nei territori a più alta densità di elettori che amano tanto il loro Silvio. In quanto alle scorie, che restano comunque un enorme problema, ho già individuato due siti. Uno nel giardino di Berlusconi ad Arcore e l'altro nella sua villa in Sardegna. I lombardi e i sardi che hanno votato Pdl debbono solo tacere.

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