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Dichiarazione di Pietro ICHINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Trasporti. «Proposta positiva però serve meno rigidità». - INTERVISTA

  • (26 febbraio 2009) - fonte: la Repubblica - Roberto Mania - inserita il 03 marzo 2009 da 31

    Senatore Pietro Ichino, condivide la proposta dello sciopero virtuale nel settore dei trasporti?
    «Sono stato forse il primo a studiarlo e a proporlo, in Italia, già dieci anni or sono. E il PD ha presentato già nell’ottobre scorso un disegno di legge in proposito. Su questo terreno è semmai il governo in ritardo. C´è però una cosa che non mi convince nella bozza del governo».
    Quale?
    «L´idea che in qualche settore lo sciopero virtuale possa sostituire integralmente per legge lo sciopero tradizionale. Questo mi sembra sbagliato: lo sciopero virtuale deve essere sempre, nella vertenza sindacale, uno strumento in più rispetto allo sciopero tradizionale».
    La dichiarazione preventiva e individuale di adesione allo sciopero non limita il diritto tutelato dalla Costituzione?
    «Ho sostenuto e argomentato quattro anni fa l´opportunità di questa misura nel mio libro A che cosa serve il sindacato. Solo in riferimento ai servizi pubblici essenziali, però; qui, infatti, la legge già stabilisce l´obbligo per tutte le parti di cooperare al fine della piena informazione preventiva degli utenti circa gli effetti dello sciopero sulla funzionalità del servizio. Finora la norma è stata intesa come riferita soltanto ai sindacati e alle imprese che gestiscono i servizi pubblici; ma non si vede proprio il motivo per cui non debbano essere considerati come parte obbligata anche i singoli lavoratori».
    Vincolare la possibilità di proclamare uno sciopero a determinati requisiti di rappresentatività sindacale non è in contrasto con lo stesso diritto di sciopero?
    «No. L´articolo 40 della Costituzione attribuisce alla legge ordinaria il potere di regolare la materia. E in quasi tutti i Paesi europei maggiori (esclusa solo la Francia) vigono regole di questo genere: penso alla Germania, all´Inghilterra, alla Spagna, alla Grecia, e a tanti altri ordinamenti nazionali. Non vedo proprio come si potrebbe sostenere che solo da noi sia vietato adottarle. D´altra parte, nel settore dei trasporti pubblici, in Italia, la frequenza degli scioperi è da decenni assolutamente abnorme: mediamente più di uno sciopero al mese, in ciascuno dei comparti principali, dagli aerei ai treni, ai trasporti municipali. Questo è il motivo per cui anche il Gruppo dei senatori del PD ha svolto nell’autunno scorso delle consultazioni su questo punto con le confederazioni maggiori, gli imprenditori e le associazioni degli utenti su di un proprio disegno di legge, di cui sono estensore e primo firmatario e che ho presentato alla Presidenza del Senato proprio oggi».

    Fonte: la Repubblica - Roberto Mania | vai alla pagina
    Argomenti: sciopero, trasporti, servizi pubblici, Costituzione, disegno di legge, diritto di sciopero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 03 marzo 2009 da 4110
    Occhio ai giurislavoristi.

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