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Dichiarazione di Paolo FERRERO


 

«Sì all’assegno per chi perde il lavoro ma alt sulle pensioni» - INTERVISTA

  • (03 marzo 2009) - fonte: l'Unità - Andrea Carugati - inserita il 03 marzo 2009 da 31

    «L’idea di Franceschini è ottima ma devono pagare i ricchi, come ha fatto Obama»

    Segretario Ferrero, Franceschini propone un assegno per i disoccupati, Berlusconi lo boccia.
    «Non mi stupisce, È una logica gravissima eppure coerente: è lo stesso governo che vuole smontare il contratto nazionale di lavoro con l’accordo separato, che vuole scaricare la crisi sui lavoratori».
    E la proposta di Franceschini le piace?
    «L’idea è ottima. Il problema è come si realizza: Franceschini è rimasto sulle generali, poi Enrico Letta ne ha offerto una versione che non condivido affatto. Propone un nuovo sistema di ammortizzatori che superi la cassa integrazione. Ma così facendo si rischia di ridurre ulteriormente l’assegno per chi già ha diritto alla cig e di deresponsabilizzare le imprese. Trovare i fondi mettendo mano alle pensioni, come dice Letta, è un’idea criminale: vuol dire riaprire una guerra tra poveri, tra giovani e anziani».
    Insomma, anche lei la boccia?
    «Una strada per svilupparla c’è: bisogna allargare la cassa integrazione a tutto il mondo del lavoro, fino agli artigiani e alle piccolissime imprese. E introdurre un salario sociale per i disoccupati ».
    Per tutti i disoccupati?
    «Con dei criteri, a partire dai carichi familiari. Per finanziarla serve una grande operazione di redistribuzione del reddito, alla Obama. Penso a 5 proposte: tassa patrimoniale sopra i 500mila euro, ripristino della tassa di successione, tassazione delle rendite finanziarie, aumento delle aliquote sopra i 100mila euro di reddito, lotta all’evasione. Penso a una manovra da 1,5 punti di Pil, 15-20 miliardi di euro».
    Che effetto le fa vedere Obama che fa piangere i ricchi come voi volevate fare in Italia?
    «Lo spostamento delle ricchezze dal basso in alto, in questi 20 anni, ha alimentato la bolla speculativa, senza sostenere i consumi. Ora, per uscire dalla crisi, è necessario spostare ricchezza in senso opposto. Obama fa una cosa razionale e di sinistra. Invece nel Pd si ripropone la guerra tra poveri. Ma se si vuole davvero spingere il governo a fare qualcosa, bisogna ricostruire un blocco sociale, tenere insieme i giovani precari e i pensionati, non metterli l’uno contro l’altro».
    Teme un Pd che punta a sinistra e vi contende i voti alle europee?
    «Se il Pd si spostasse a sinistra sul serio io sarei felicissimo perché renderebbe la vita più difficile a Berlusconi. Ma non credo che gli annunci a spot spostino molti voti. Voglio vederli andare dagli operai a dire che gli tagliano la pensione per dare qualcosa in cambio al figlio precario».
    Col Pd volete allearvi alle amministrative?
    «Se si fanno dei buoni programmi sì. Ma a Firenze è impossibile».
    A Bologna vi siete divisi su questo dentro il Prc...
    «In realtà alcuni dei nostri non volevano neppure andare a vedere le carte del Pd. Se c’è una discontinuità netta con Cofferati si può ragionare, altrimenti no. Se il Pd fa politiche securitarie noi non ci stiamo».
    È sicuro che le politiche di sicurezza siano “il male”?
    «No di certo, ma le ronde e la guerra ai lavavetri sono risposte sbagliate. E alla fine Penati sta più a destra di Pisanu e insegue la Lega sul suo terreno».
    Con il Pd di Franceschini sarà più facile per voi dialogare?
    «Se cominciano a fare opposizione al governo, a Confindustria e, quando serve, anche al Vaticano è possibile. Ma con un Pd più a destra di Obama sarà molto difficile allearsi».

    Fonte: l'Unità - Andrea Carugati | vai alla pagina
    Argomenti: vaticano, disoccupazione, ricchi e poveri, pd, lavoratori, Politica Nazionale, Governo Berlusconi, Obama, disoccupati, crisi economica, PRC, crisi sociale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 03 marzo 2009 da 31
    Ancor prima che "vedere il Pd andare dagli operai a dire che gli tagliano la pensione per dare qualcosa in cambio al figlio precario", sarebbe già un grande passo se si dicesse ai pensionati da vent'anni e più, che ora la pensione la sta pagando il figlio precario o disoccupato. E comunque, Pd o Prc, vi serviva la crisi del globo per accorgervi che il welfare degno di questo nome non esiste senza salario sociale? Andate a chiederlo in giro per l'Europa e qualcuno, ad Amsterdam, a Oslo, a Stoccolma, a Copenaghen, a Berlino, a Bruxelles (a Bruxelles prima o poi ci passate tutti per garantirvi almeno 5 anni di dolce vita, non potete non saperlo!) vi dirà che loro l'hanno istituito da almeno 30 anni. Sinistra, centrosinistra, centro o destra o come cazzo ti pare Paolo Ferrero, parlamento o meno, appartieni alla classe, anzi, alla Casta politica più inetta d'Europa. E adesso pagheranno i soliti, se va bene per due generazioni, come minimo. E ancora stai e/o state pensando alle alleanze per andare a Bruxelles. Ma vi siete mai chiesti cosa penseranno qualche milione di persone a settembre, o ottobre, quando finirà anche la cassa integrazione? Di certo, nessuno riceverà dei grazie.

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