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Dichiarazione di Diego BOTTACIN

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: L' Ulivo) 


 

“Approvata la legge sulle cure palliative su proposta del PD. Scelta di civilta’, Veneto all’avanguardia” [Link: Il testo integrale della legge]

  • (06 marzo 2009) - fonte: official web site - Partito Democratico Veneto - inserita il 07 marzo 2009 da 31

    Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità nuove disposizioni per garantire cure palliative ai malati inguaribili o in fine vita. La legge, che trae origine da un progetto presentato dal consigliere Guido Trento e sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico, stanzia 5 milioni di euro l'anno per incrementare la rete attuale delle 14 strutture di accoglienza e dei 126 posti letto per malati terminali.

    Obiettivo della legge, è creare una rete di assistenza, ospedaliera e domiciliare, che preservi il più possibile la qualità della vita, tramite cure palliative, sino al suo termine naturale, arrivando a triplicare le capacità di accoglienza in hospice e strutture protette, in modo da raggiungere lo standard previsto di un posto letto ogni 10 mila abitanti, pari a circa 225 posti letto nella regione.

    “Con questa legge il Veneto diventa la prima Regione in Italia a garantire dignità alla morte, accompagnando i malati gravi o terminali ad un fine vita senza dolore. Una scelta di civiltà”. Questo il commento del consigliere regionale del Partito Democratico, Guido Trento, primo firmatario del progetto di legge, del Capogruppo Giovanni Gallo e di Diego Bottacin, Vicepresidente della Quinta Commissione Sanità.

    “A differenza delle polemiche esplose attorno al caso Englaro – sottolineano gli esponenti PD - su questo terreno il Consiglio regionale ha trattato la questione con senso di responsabilità e dovrebbe essere preso come modello a livello nazionale nel momento in cui si affrontano tematiche spinose di questo genere”.

    Trento e Gallo evidenziano inoltre come “con questa legge il sistema sanitario risparmierà oltre 35 milioni di euro all’anno, per ricoveri impropri e decessi nelle strutture ospedaliere. Ora è chiaro che spetta all’assessore alla sanità il compito di ricalibrare le risorse economiche e di personale per creare ex novo o potenziare una rete territoriale di strutture atte a prestare in modo efficiente le cure palliative”.

    Diego Bottacin sottolinea che, con l’entrata in vigore della legge, dovranno essere assicurati in ogni Uls un nucleo interdisciplinare per le cure palliative per ogni distretto Sociosanitario ed un Hospice per ogni azienda sanitaria.

    Le dimensioni della popolazione assistibile e dei suoi problemi di salute, rende l’approvazione di questa legge un atto dovuto di civilità. Punto di partenza è che le persone hanno diritto di vivere senza sofferenze inutili e di ricevere cure adeguate ai loro problemi di salute. Per tali principi lo sviluppo della lotta al dolore e l’offerta di cure palliative e di fine vita devono essere priorità dei servizi sociosanitari della Regione Veneto.

    I dati rilevano che i destinatari della legge in Veneto sono alcune decine di migliaia, tra persone colpite da patologie neoplastiche in fase terminale e altri non in fase di inguaribilità: per garantire un governo del sistema d’offerta la legge prevede la costitituzione nelle Ulss di nuclei di operatori preparati che possano gestire servizi e fungere da referenti per il paziente e i suoi familiari.

    La sofferenza fisica di alcuni pazienti è evitabile tramite la somministrazione di trattamenti farmacologici e questo va senz’altro a favore della qualità della vita. Ma questa legge non fa bene solo al malato, fa bene anche ai suoi familiari perché attraverso le cure di fine di vita, l’assistenza domiciliare e la formazione di personale specializzato, garantisce maggior attenzione alle dimensioni psicologiche e di tutela familiare. Infine fa bene anche al Servizio Sanitario Nazionale in quanto attualmente l’offerta palliativa è insufficiente e sostituita da un inappropriato ricorso all’ospedale con costi molto superiori a quelli necessari a coprire tutte le cure palliative.

    Questa legge avvicinerà dunque il Veneto alla media dei Paesi europei più avanzati visto che oggi ben l’80% dei malati oncologici muore ancora in ospedale, lontano dalla famiglia, e solo in una minoranza dei reparti ospedalieri si provvede ad una corrente misura del dolore come parametro vitale. Non si tratta solamente di attribuire nuove risorse, secondo una tradizione che aggiunge servizi ma di riqualificare quelli esistenti. Una volta tanto il Veneto dà un contributo positivo ad un dibattito nazionale sul “fine vita” che spesso ha assunto connotazioni sterili e prive di senso.

    La legge approvata prevede che ogni azienda sanitaria territoriale si doti di una o più strutture residenziali di degenza, tutte con camere singole dotate di un posto letto anche per il familiare o chi assiste il paziente. Ogni distretto sanitario dovrà disporre inoltre di un servizio per le cure palliative, garantito da una rete di operatori in grado di intervenire in ospedale, nelle case di riposo e nelle strutture di degenza, e a domicilio.

    La rete di cura dovrà essere composta da un nucleo di operatori del distretto-sociosanitario (medico, psicologo e infermieri appositamente formati), dal medico di base, dai servizi sociosanitari territoriali e da associazioni di volontariato specializzate in questo particolare settore di assistenza. Per coordinare al meglio gli interventi, e personalizzarli secondo le specifiche esigenze del singolo paziente, la legge prevede anche l'istituzione in ogni Ulss del servizio di 'case manager', che si farà carico di individuare e personalizzare il percorso di cura del paziente.

    Le linee guida dei servizi di assistenza, la formazione del personale e il monitoraggio sulla loro attività e sull'esito delle cure palliative sono affidati ad un osservatorio regionale composto da tre figure esperte (un dirigente medico, un medico specializzato in cure e un 'case manager') nominate dalla Giunta. All'osservatorio si affianca la Commissione regionale per le cure palliative e la lotta al dolore, della quale faranno parte anche le associazioni di volontariato.

    Il testo integrale della legge

    Fonte: official web site - Partito Democratico Veneto | vai alla pagina

    Argomenti: veneto, sanità pubblica, regione veneto, Sistema Sanitario Nazionale, malattia, terapie antidolore, ospedale, malati terminali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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