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Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«C’è il tentativo di cambiare la Costituzione» - INTERVISTA

  • (06 marzo 2009) - fonte: l'Unità - Jolanda Bufalini - inserita il 07 marzo 2009 da 31

    Qui si parla di terapie che allungano l’agonia

    Nel maggio del 2000 il chirurgo Ignazio Marino si trovò di fronte il caso di Milagros e Marta, le due sorelline siamesi unite in modo tale che l’intervento per separarle avrebbe dovuto sacrificarne una. «Mi rifiutai di fare quell’intervento. Tanto radicale è la mia contrarietà all’eutanasia: un chirurgo non ha studiato per sopprimere». È uno dei motivi, questo, del fastidio di Marino per la confusione creata da un «clima alterato: si contrappone il partito della vita a quello della morte per delegittimare l’avversario»
    Lei ha detto oggi che l’unica via sarà l’ostruzionismo. Non crede alle parole di apertura?
    «Vede, non mi fido. La destra ha presentato un Ddl incostituzionale e inapplicabile. Sono persone competenti eppure hanno scelto uno strumento inutilizzabile. Ridicolizzati hanno cambiato gli aspetti tecnicima non quelli sostanziali: una legge nata per la libertà di scelta diventa una norma con la quale Mario Riccio, il medico di Welby, sarebbe incriminato. Oggi in commissione c’erano per il governo i sottosegretari Fazio e Roccella. Non ho sentito da loro parole di accoglimento, sulle due questioni irrinunciabili: il consenso informato e la possibilità, in ogni momento, per il paziente di esprimere il dissenso».
    Umberto Bossi ha però chiesto che si lavori a una visione condivisa.
    «Ho parlato ieri con Bossi. Immagino che ci vedremola settimana prossima. Ho trovato in lui un atteggiamento di grande disponibilità al dialogo e di grande attenzione alla sofferenza. Esco incoraggiato da quel dialogo al quale ha partecipato il senatore Rizzi (Ln), anche lui medico rianimatore, e quindi una persona che si confronta con la sofferenza».
    Allora c’è la possibilità di un dialogo trasversale?
    «Noi stiamo affrontando il problema di terapie che allungano l’agonia delle persone. All’origine del clima attuale, a mio avviso, c’è la strumentalizzazione fatta da Berlusconi delle ultime fasi del caso Englaro. Ma nel 2005 Antonio Tomassini, medico, presentò un disegno di legge che io sottoscriverei. Anzi, non ho difficoltà a riconoscere che in molte parti del mio disegno di legge mi sono ispirato a quello dell’attuale presidente della commissione Sanità, anche lì si riconosce il diritto del paziente di dire basta».
    Sulla sospensione di idratazione e nutrizione. sin qui non c’è stata nessuna convergenza. «Non sono un testone, ho passato lunghi anni in luoghi di cura. Se per nutrire devo praticare un incisione, inserire un sondino, usare prodotti farmacologici, dare punti di sutura, consultare un gastroenterologo, sottoporre al rischio di complicanze il malato, questo è un trattamento sanitario e nessuno può esservi sottoposto senza consenso. La verità è che c’è in atto un tentativo surrettizio di cambiare la Costituzione. Ma chi è contario alla libertà di scelta prevista dalla Costituzione lo proponga a viso aperto, perché è la Costituzione che prescrive di non invadere la dignità e il corpo del cittadino senza il suo consenso».
    Il sottosgretario Mantovano chiede come si fa a sapere che la volontà di una persona non è cambiata , quando non è più in grado di esprimersi.
    «Insisto, è la proposta della maggioranza che crea un obbligo, noi siamo per la libertà di scelta. Si può scegliere che venga fatto ogni tentativo che la tecnologia consente. Si può scegliere, nel caso che non si sia più in grado di esprimersi, un fiduciario. Una persona che ci ama e ci conosce. E che deciderà insieme ai medici.

    Fonte: l'Unità - Jolanda Bufalini | vai alla pagina
    Argomenti: testamento biologico, Costituzione, accanimento terapeutico, autodeterminazione, commissione sanità, DDL, diritto del paziente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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