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Mobilità a Mestre. «Capisco i problemi dei commercianti ma la città sconta anni di ritardi».
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(07 marzo 2009) - fonte: Il Gazzettino - Mestre - Alvise Sperandio - inserita il 07 marzo 2009 da 31
I commercianti bocciano il Comune, ma l’amministrazione si difende con le unghie.
Botta e risposta tra le parti, l’altra sera al “Candiani”, durante una vibrante assemblea di Confesercenti col prosindaco Michele Mognato e l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi. Si doveva parlare dei progetti che già stanno cambiando o che nel futuro cambieranno il volto della città, ma una parte degli operatori ha colto la palla al balzo per attaccare le scelte strategiche della Giunta, specie per quel che riguarda il centro.
«Mestre sta diventando una riserva indiana» ha attaccato Susanna Zannini; «Mestre sta morendo, è un deserto dei tartari» le ha fatto eco, a ruota, Antonio Marzato. E giù gli applausi della platea che ha sottoposto Mognato e Mingardi a un fuoco di fila.
«Piazza Ferretto la sera è deserta e buia»; «Parlate di riqualificazione ma vedete via Poerio com’è ridotta?»; «In centro non viene più nessuno, qui si rischia di chiudere»; «Manca la manutenzione delle vie e dei marciapiedi»; «Il decoro urbano peggiora», sono state le critiche più ricorrenti, senza tralasciare, naturalmente, i lavori del tram: «I cantieri – ha detto il segretario dell’associazione di categoria Maurizio Franceschi – stanno procurando enormi disagi alle attività. Chiediamo che finché durano i lavori siano abolite le zone a traffico limitato, di modo da migliorare la viabilità cittadina».Richiesta respinta da Mingardi che ha parato i colpi replicando con decisione. «Non è possibile, perché se abolissimo le ztl torneremmo indietro di 20 anni – ha spiegato –. Capisco i vostri problemi e le lamentele e sono il primo a credere che se si potesse bisognerebbe indennizzare la perdita dei guadagni, ma non si può non riconoscere che la città sconta anni di ritardi e gli interventi non sono rinviabili e però se anziché chiudere una strada per 300 metri la chiudessi per 30, servirebbe il triplo del tempo».
I titolari e i gestori dei negozi hanno paura di dover presto abbassare le saracinesche complice la grave crisi economica e hanno chiesto all’amministrazione di vivacizzare il centro rendendolo più accessibile alle auto con la realizzazione di nuovi parcheggi. «Nel giro di due anni e mezzo avremo altri 1300 posti con i tre multipiano di piazza Barche, che andrà in gara prima dell’estate, via Costa e piazzale Leonardo Da Vinci» ha risposto Mingardi.
«Pretendono parcheggi ma non vedono che l’area di via Costa al pomeriggio è sempre vuota mentre il sotterraneo del Candiani l’anno scorso si è riempito appena tre volte: la verità è che la gente non viene più a Mestre a comprare» ha commentato Gianni Scarpa, consigliere di Pmv.
Secondo il prosindaco Mognato «il rilancio del commercio passerà per la riqualificazione urbana, la residenzialità al posto dell’ex Umberto I e la costruzione del grande polo culturale con la biblioteca in villa Erizzo e il museo di via Poerio». «Tutto questo avverrà tra dieci anni ma noi non possiamo più aspettare, a noi c’interessa il domani» hanno ribattuto i commercianti, i quali hanno inoltre tirato in ballo l’assessore di riferimento, Giuseppe Bortolussi, chiedendone le dimissioni per non aver concesso le aperture domenicali ad ottobre. Infine, dito puntato contro LogIn, il neonato servizio di distribuzione delle merci in zona urbana con dei mezzi ecologici in quattro turni giornalieri: «E’ un’imposizione inaccettabile, non è conveniente e può produrre dei ritardi nelle consegne» l’accusa. «Non è affatto un obbligo, ma un’opportunità» ha detto Mingardi, annunciando che saranno riconcertate con le associazioni di categorie le fasce orarie di accesso alle ztl.
Fonte: Il Gazzettino - Mestre - Alvise Sperandio | vai alla pagina » Segnala errori / abusi