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Grandi opere: il Veneto tradito dal Governo Berlusconi
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(07 marzo 2009) - fonte: official web site - Partito Democratico Veneto - inserita il 09 marzo 2009 da 31
Leggendo la tabella delle opere che il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha approvato ieri viene spontanea la domanda: ma che ci stanno a fare nel Governo Berlusconi tre ministri veneti?Lasciamo stare che si parli per l’ennesima volta di miliardi di euro che transitano da un documento all’altro, dal Documento di Programmazione Economica, alla Finanziaria, alle delibere del CIPE, ma son sempre gli stessi denari, ogni volta annunciati in pompa magna, che non si traducono mai in opere e lavori per le imprese e per il sostegno dell’occupazione.
Servono per fare in media una conferenza stampa al trimestre, ma all’economia italiana servono soldi veri che si traducano in cantieri che si aprono, ed in opere che terminano e contribuiscono alla competitività del Paese.
Questa volta si parla di un programma di 17,8 miliardi di cui per la verità solo 9,7 miliardi a carico di fondi pubblici. Ebbene in un lungo elenco di 44 opere stradali, ferroviarie, di trasporto locale finanziate con denari pubblici il Veneto non compare mai.
O meglio: compare per un rifinanziamento solo il Mose: opera pubblica molto discussa ma che risponde ad una esigenza puntuale di interesse nazionale (la salvaguardia di Venezia) ma che nulla ha a che fare con le esigenze di competitività del territorio della nostra regione.
E compare la città di Vicenza, dove si interviene però solo in ragione della realizzazione della base USA.
Per il resto c’è di tutto: un bel pacchetto di opere a favore della Sicilia a partire dai primi 1,3 miliardi del Ponte sullo Stretto: inaugurano una voragine (non è difficile fare previsioni) per un’opera che se mai vedremo in funzione nascerà vecchia, rispetto alle potenzialità di moderne tecnologie di trasporto via acqua su cui si giocherà il futuro.
Qualche altra opera di contorno per la Sicilia, come il fondamentale asse per l’economia italiana in un momento di crisi Caltanissetta – Agrigento o un bel contributo per le reti metropolitane di Catania e Palermo, preclari esempi di buona gestione amministrativa.
Si pensa giustamente al sistema delle reti di trasporto metropolitane, con stanziamenti troppo limitati: si pensa a Roma, Bari, Cagliari, Parma, Brescia, Bologna, Rimini, Riccione, Napoli, oltre ai già citati Palermo e Catania (in tutto 1,5 miliardi di euro, una goccia nel mare) ma delle città venete, molte impegnate in consistenti investimenti per l’adeguamento del sistema metropolitano non c’è traccia.
C’è la Lombardia. Formigoni e Lega litigano non diversamente da Galan e Lega ma sembra che i risultati siano diversi. La Lega poi resta inevitabilmente lombardo centrica, quando si tratta di fare le scelte che contano: giù miliardi per la tangenziale di Milano, per la pedemontana Lecco Bergamo, per la Pedemontana lombarda, per la Bergamo Brescia, per l’Alta velocità Brescia Treviglio e Milano Genova, per Malpensa, naturalmente per l’Expo 20015. Come si capisce c’è una sproporzione tra le opere citate e la limitatezza dei finanziamenti disponibili.
Resta il fatto che per tutto il Veneto, alle prese con un sistema viario stressato, con un trasporto metropolitano inadeguato al servizio di una grande area urbana diffusa (basta salire su un treno di pendolari per vergognarsi di avere delle responsabilità pubbliche) non c’è il becco d’un quattrino.
È un vero e proprio scandalo, sembra che nelle stanze romane la nostra regione non sia rappresentata. E si che non solo ci sono le urgenze di un territorio che per competere (e se non compete il Veneto non compete l’Italia) ha bisogno che sia competitivo il territorio, con infrastrutture adeguate, ma ci sono progetti pronti che si tradurrebbero in opere in tempi brevi.
Dunque se leggendo questa tabella non si può parlare di tradimento del Nord certamente si può e si deve parlare di tradimento del Veneto. Io mi auguro che chi ne ha il potere, stando in maggioranza a Roma e a Venezia, si renda conto delle dimensioni dello schiaffo che prende la nostra regione e si attivi per cambiare le decisioni del CIPE.
In caso contrario spero che gli elettori del centrodestra aprano gli occhi: i loro voti servono a finanziare le opere in Sicilia (e qui si contenta il partito della spesa meridionale che trova in AN e Forza Italia robusti difensori) e in Lombardia (e qui ci pensano i leghisti lombardi a prendere in giro quelli veneti).
Fonte: official web site - Partito Democratico Veneto | vai alla pagina » Segnala errori / abusi