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Dichiarazione di Paolo FERRERO
«Coraggio Dario è l’ora di un movimento» - INTERVISTA
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(04 aprile 2009) - fonte: Il Mattino - t.b. - inserita il 04 aprile 2009 da 4110
Per essere un’alternativa occorre fare scelte precise contro Berlusconi
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, considera «molto positivo» che Franceschini oggi sia in piazza. Ma...
È contento ma...
«Ma ora mi aspetto che il Pd sia disposto a costruire in tutto il paese un movimento di massa contro il governo. Che la smetta di essere equidistante tra Cgil e Confindustria. Che si batta contro il governo non a corrente alternata».
A cosa si riferisce?
«Per esempio al federalismo. Di Pietro ha votato a favore e il Pd si è astenuto su uno dei grandi disastri prodotti da questo governo per il mezzogiorno e, in generale, per i lavoratori. Con il federalismo fiscale si accentuerà la guerra tra poveri. Le regioni, una contro l’altra, aumenteranno le tasse ai cittadini per diminuirle alle imprese pur di attirare investimenti».
Parla di equidistanza tra Cgil e Confindustria proprio nel giorno in cui Franceschini sfila col sindacato?
«Lo dico proprio perché fino ad oggi è stato così ed ora spero che non si tratti di un episodio a qualche settimana dalle elezioni ma di una vera scelta di campo».
Non sarà che, a ridosso delle elezioni, temete la concorrenza? Speravate nella rappresentanza esclusiva della piazza?
«No. Il problema non è solo battere Berlusconi ma anche il berlusconismo ed aver la forza per imporre un’uscita dalla crisi che preveda la redistribuzione del reddito, politiche di sostegno a cassintegrati e disoccupati, il blocco dei licenziamenti. Se il Pd si schiera da questa parte, siamo più forti. E se si vince, ce n’è per tutti. Non c’è problema di concorrenza. Dunque, considero quella del tanto peggio tanto meglio una logica deficiente. Sarei ben contento se Franceschini, invece di farsi scavalcare a sinistra da Fini sul testamento biologico dicesse cose chiare, se prendesse posizione contro l’accordo separato e chiedesse a Cisl e Uil di ritirare la firma».
Lei in cambio è disposto a passare dalla protesta alla proposta?
«Non ho mai pensato che fossimo solo sinistra di protesta. Penso che oggi si debba fermare chi usa la crisi per attaccare ulteriormente i lavoratori e che l’alternativa debba essere vera. Appunto, non solo contro Berlusconi ma anche contro il berlusconismo: le politiche liberiste non le ha fatte solo il centrodestra ma anche il centrosinistra. Quindi sono per una lotta di opposizione e la costruzione di una alternativa. Ma deve essere una alternativa vera, non la politica delle destre mascherata. Altrimenti i lavoratori ti dicono ”siete tutti uguali”. E hanno ragione»
Fonte: Il Mattino - t.b. | vai alla pagina » Segnala errori / abusi