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Dichiarazione di Massimo CIALENTE

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune L'Aquila (AQ) (Partito: DS)  - Consigliere  Consiglio Comunale L'Aquila (AQ)


 

«Bene tutto, ma la priorità è ricostruire L'Aquila» - INTERVISTA

  • (09 aprile 2009) - fonte: Il Manifesto - Daniela Preziosi - inserita il 09 aprile 2009 da 31

    Crolli: collaboreremo con i pm

    Fra una riunione con il sottosegretario Guido Bertolaso, finita alle otto della sera, e l'altra, aggiornata alle dieci della notte. Fra una visita del ministro Tremonti e uno sbarco del premier Silvio Berlusconi. Fra un'emergenza e l'altra, «scusi, ho duemila persone davanti in questo momento». Massimo Cialente, il sindaco di L'Aquila dalla notte di domenica non si è mai fermato. Letteralmente. Non si ferma neanche mentre parla al telefono. Parla, e intanto strilla con qualcuno «sono il sindaco, buonasera».
    Sindaco, l'organizzazione della ripartenza della città è iniziata?
    Posso dire che ho appena ricevuto i complimenti dell'ambasciatore tedesco. Ha detto che siamo stati bravi. Insomma, non sono passati ancora tre giorni e adesso (ieri alle 21, ndr) stiamo attaccando i riscaldamenti fra le tende, stiamo distribuendo gli spazzolini da denti. Questa è una città evacuata. Entro un giorno pensiamo di completare le operazioni di ricerca delle persone rimaste sotto. In altre situazioni si scava fino a 14 giorni. L'intensità del sisma che c'è stato da noi, su questo territorio, è impressionante.
    L'Aquila è una città evacuata. Ha bisogno di una new town, come dice il premier?
    Quante storie su questa storia. Il discorso che fa Berlusconi è: facciamo gli accordi con le banche, sfruttiamo i mutui più bassi in un'area precisa in cui le giovani coppie possano cominciare la loro vita. E così nascono città-satellite, collegate con la città vere, con determinate caratteristiche, tipo più biciclette che macchine, eccetera. Nelle grandi città, con una presenza di persone forte, forse questa sorta di Milano 2 può servire. Nella mia città ci sono due ordini di problemi: primo, che in questa delicatissima fase che stiamo per iniziare corro il rischio dello svuotamento del centro storico, che significa far perdere l'identità alla città. E, secondo, mi fa saltare un passaggio fondamentale: io sto rifacendo il vecchio piano regolatore, del '73, e ho una periferia ovest che non ha un disegno urbanistico. Sono lottizzazioni lungo delle strade, una attaccata all'altra o separate da 400 metri. Debbo fare città di tutto questo. Debbo inventarmi una piazza dove fare un comizio.
    Altro che new town, lei deve fare la town.
    Ecco, io devo fare la 'town' dov'è nata negli anni 70 una pessima new town. Ciò non toglie che il meccanismo che dice il premier si può utilizzare.
    Il premier dice anche: nei piccoli centri sarà più facile fare 'piazza pulita'. Che ne pensa di questa espressione?
    Senta, sto tutto il giorno in giro fra emergenze e sfollati. Posso non commentare? Cosa posso dire? Il comune dell'Aquila è uno dei più grandi d'Italia, nasce dalla fusione del 1927 di sette comuni. 443 chilometri quadrati, con 64 centri abitati. Più i comuni vicini. Puntiamo sul rapporto fra tutto questo, sui borghi che la gente vuole visitare e che ristruttureremo. E la nostra montagna. La bellezza della città è costituita da queste piccole frazioni, perdere questo significherebbe perdere la nostra storia particolare. Abbiamo ancora gli 'usi civici', vuol dire che le mie frazioni, dato che erano castelli, hanno la gestione del pascolo, dei terreni. Cambiare questo significa fare un'altra città.
    Oltre alla città storica ci sono gli edifici nuovi crollati. Si è fatto un'idea del perché?
    Il mio metodo è andare per acquisizione di dati. I morti delle case del centro storico sono pochissimi. La maggior parte delle vittime sono rimaste sotto i palazzi nuovi. La domanda è: come si è costruito in quegli anni? Appena potremo riaprire gli uffici dell'urbanistica la prima cosa da fare sarà riprendere i progetti e portarli ai magistrati. È un periodo storico che va dalla fine degli anni 60 agli anni 70. La procura ha aperto un'indagine, e sono contento altrimenti l'avrei fatta io la denuncia. Chiarezza va fatta, anche se magari i protagonisti non ci sono più: sia per rispetto verso chi è morto, sia per chiudere definitivamente quel periodo.
    Il premier con tutto il suo codazzo che viene ogni giorno, i ministri: il circo della politica, che scatena quello mediatico, i codazzi intorno agli aiuti le danno fastidio?
    Oggi ci sarà anche il presidente Napolitano, viene in modo molto sobrio. Ma sa che le dico? Il ministro Tremonti, incontro per me fondamentale, è venuto, si è chiuso il una stanza con me e poi non ha voluto neanche farsi vedere fra le tende. Così il ministro Alfano. Dario Franceschini è venuto all'alba in incognito. Sa che le dico: che per me è lavoro. Aspetto il ministro Gelmini, che per me è fondamentale per far ripartire le scuole.
    C'è qualcosa che si rimprovera, o rimprovera a qualcun altro, che si poteva fare?
    Cosa posso rispondere? Ho fatto riunioni su riunioni. Ero in collegamento continuo con la protezione civile. Quello che è successo... è successa una cosa incredibile.

    Fonte: Il Manifesto - Daniela Preziosi | vai alla pagina
    Argomenti: l'aquila, sindaco di L'Aquila, terremoto in Abruzzo, ricostruzione in Abruzzo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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