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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

Abruzzo. «Basta con le inchieste sui giornali sui danni del sisma». Scontro con la magistratura

  • (18 aprile 2009) - fonte: Il Messaggero.it - inserita il 19 aprile 2009 da 31

    Il premier: «Chi vuole far del male o fa il delinquente o il pm» Anm: insulti inaccettabili.
    Pd: premier irresponsabile.

    L'Aquila - Il premier Silvio Berlusconi torna per la settima volta in Abruzzo dopo il terremoto e dice basta al troppo spazio dato dai media alle inchieste sui danni del sisma. Immediata la reazione piccata dalla procura dell'Aquila.

    «Non riempiamo i giornali con notizie sulle inchieste». «Ben vengano le inchieste, ma per favore non perdiamo tempo, cerchiamo di impiegarlo sulla ricostruzione e non dietro a cose che ormai sono accadute», ha spiegato il premier valutando come i media stanno trattando la vicenda terremoto. «Se qualcuno è colpevole, le responsabilità emergeranno - ha concluso Berlusconi - ma, per favore, non riempiamo le pagine dei giornali di inchieste».

    Attacco ai pm. «Un costruttore che realizza una casa in una zona sismica e risparmia su ferro e cemento può essere solo un pazzo o un delinquente - ha poi detto Berlusconi - Mio padre diceva una cosa: se uno nasce col piacere di fare del male ha tre scelte: può fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti si sono emancipati e adesso esiste l'anestesia».

    Anm: inaccettabili le denigrazioni del premier. «Sono inaccettabili gli insulti e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime cariche istituzionali. Il rilevante lavoro dei pm non può essere messo in discussione - replica il presidente dell'Anm, Luca Palamara - Noi siamo e vogliamo essere vicino ai colleghi chiamati a accertare e verificare eventuali responsabilità in relazione ai disastri conseguenti al terremoto». E al premier che ha citato la frase di suo padre sui pm che hanno piacere a far del male, Palamara ribatte: «Mio padre mi ha insegnato una cosa: il rispetto delle regole e la fiducia in chi è chiamato ad accertare se le regole sono state violate o meno, e quindi in chi è chiamato a svolgere il controllo di legalità. Si tratta del controllo che la nostra Costituzione attribuisce ai pubblici ministeri, il cui rilevante e quotidiano lavoro non può essere né denigrato né essere messo in discussione. Per questo chiediamo rispetto».

    La replica del procuratore Rossini. L'inchiesta condotta dalla procura dell'Aquila sui crolli «non è una perdita di tempo» né è di intralcio alla ricostruzione: «Non vedo che nesso possa esserci tra la ricostruzione e l'accertamento delle eventuali responsabilità penali», ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale dell'Aquila, Alfredo Rossini. Il presidente del Consiglio «forse è stato frainteso - ha continuato Rossini - perché ci ha sempre dichiarato stima. Noi facciamo solo il nostro lavoro: sono atti obbligatori, dovuti in base alla legge che ci regola e stiamo cercando di accertare eventuali responsabilità il più velecemente possibile, tenuto conto della complessità dell'inchiesta ed anche della situazione in cui ci troviamo a lavorare. Più di così non possiamo a fare».

    Finocchiaro: premier irresponsabile. «Sono stupefacenti le dichiarazioni di oggi del premier sulle inchieste che la magistratura sta compiendo - dice la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro - Proprio oggi, mentre il Presidente della Repubblica lancia un accorato monito per condannare chi, infischiandosene della vita dei cittadini e preoccupandosi solo del proprio lucro, ha costruito senza tener conto delle regole, il premier attacca magistrati ed enti locali che vogliono sapere e capire di chi siano le responsabilità. Le sue affermazioni sono gravi e irresponsabili e denunciano un approccio approssimativo e non degno di chi riveste una responsabilità così grande. Serve senso dello Stato e gli italiani devono sapere quello che è accaduto soprattutto per il rispetto che tutti dobbiamo alle famiglie che hanno perso i propri cari. Come stridono le parole di Berlusconi di fronte a quelle del presidente della Repubblica! Ma Berlusconi evidentemente è preoccupato solo delle proprie passerelle».

    Franceschini: basta insulti e scaricabarile. «Berlusconi aveva detto che sarebbe andato in Abruzzo solo per coordinare i lavori - dice il segretario del Pd, Dario Franceschini - Mi pare che ci vada ogni due giorni per fare conferenze stampa ed attaccare tutto e tutti. Il presidente del Consiglio pensi all'emergenza e alla ricostruzione e provi ad usare, se ci riesce, un po' di senso di responsabilità, come stanno facendo tutti: l'opposizione, gli enti locali e la magistratura. E' un insulto dire che sono un intralcio all'emergenza e alla ricostruzione quelle inchieste che sono invece dovute in base alla legge e che cercano di accertare le responsabilità di abusi e violazioni di norme nelle costruzione di edifici che, con il loro crollo, hanno causato la morte di tante persone. Berlusconi la smetta anche di giocare a scarica barile, tentando di coinvolgere l'attuale gestione degli enti locali in responsabilità che, se accertate, vanno indietro negli anni e coinvolgono molti livelli dello Stato». Sulle new town decidano i sindaci. Secondo il leader del Pd devono essere gli amministratori e i cittadini abruzzesi a decidere come ricostruire i paesi e le città, evitando modelli importati da Roma, come le «new town». «I sindaci - spiega - mi dicono che non vogliono le Milano 2, le Milano 3 ma vogliono le loro antiche città. Non si può fare un'Aquila 2, ignorando la città storica». Franceschini ha quindi respinto l'ipotesi lanciata da Berlusconi di un sostegno parziale del Governo per la ricostruzione delle case. «La ricostruzione delle abitazioni - ha detto Franceschini - deve essere coperta al 100%, seguendo il parametro minimo delle case popolari, così come è stato fatto in Umbria».

    Di Pietro: per Berlusconi il criminale è chi indaga. «Ecco la riprova di quel che l'Italia dei valori sostiene da tempo: per Berlusconi sono criminali coloro che indagano su chi commette i reati e non chi li commette - ribatte il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro - Oggi Berlusconi con queste dichiarazioni ha offeso le vittime del terremoto in Abruzzo. Queste bare chiedono giustizia soprattutto per i crolli degli edifici pubblici per i quali sono stati sottovalutati tutti i preavvisi. Inoltre, è bene ricordare che i fondi per la protezione civile nelle ultime finanziarie del governo Berlusconi sono stati notevolmente ridotti».
    La macchina delle istituzioni non ha funzionato.
    «C'è chi si è buttato letteralmente anima e corpo nel dramma ma è la macchina delle istituzioni che non ha funzionato» ha detto il leader dell'Italia dei Valori. «Non bisogna confondere l'altruismo del volontariato con le responsabilità delle istituzioni», ha spiegato Di Pietro che, ricordando la trasmissione Annozero, ha proseguito: «Santoro e Vauro lo hanno detto e se la sono presa con loro ma è come se all'ospedale il medico diagnosticasse al paziente un tumore e il paziente se la prendesse con lui».

    «Non ci sarà nessuna tassa per la ricostruzione in Abruzzo, i fondi ci sono» aveva detto oggi Berlusconi in relazione alla proposta circolata nei giorni scorsi di un contributo "una tantum" sui redditi più alti. «Abbiamo trovato il modo di rinunciare alle spese, di limitare gli sprechi - ha detto il premier - pensiamo che la settimana prossima faremo a L'Aquila il Consiglio dei ministri e i finanziamenti li abbiamo. C'è la sicurezza che i soldi necessari ci sono e che non si trasformeranno in nuove tasse per i cittadini». I cittadini, per il premier, potranno fare donazioni e «ci sarà un'attenzione spasmodica alla contabilizzazione di tutte queste cifre e ad un rendiconto di come saranno spese». E spiega che «le ricostruzioni di case e monumenti porteranno il nome di chi fa questi interventi che sono un segno di solidarietà bellissimo che io incoraggio grandemente».

    Bertolaso. «Dopo giorni di accese polemiche che non ci hanno mai coinvolto, ringrazio anche i rappresentanti dei mass media che hanno svolto un lavoro preziosissimo. Li ringrazio perché noi non abbiamo bisogno di essere lodati»: lo ha detto a Pescara il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. «Siccome non abbiamo la bacchetta magica - ha proseguito Bertolaso - a volte sbagliamo. Tutti i giorni affrontiamo i problemi, alcune volte riusciamo a risolverli, ma possiamo commettere qualche errore. Se la stampa lo sottolinea, ne prendiamo atto e corriamo ai ripari, senza reagire, come qualcuno vorrebbe, in modo inconsulto o negativo».

    «Tre case su quattro saranno agibili in 30 giorni» ha detto il premier e sulla ricostruzione ha aggiunto: «Lo Stato ricostruirà il 100% delle case che sono state distrutte o lesionate dal terremoto». Ribadisce inoltre il contributo dello Stato tra il 33 e il 50% per i cittadini che vorrano costruire le case in un altro luogo e la possibilità di coprire la restante parte con un mutuo trentennale. In sostanza - ha chiarito Berlusconi - farà una cosa aggiuntiva, cioè quel cittadino manterrebbe comunque la proprietà della casa precedente, lesionata o distrutta e ricostruita».

    «Rinvio amministrative nei Comuni colpiti». Berlusconi ha annunciato che le elezioni amministrative nei comuni colpiti dal sisma verranno rinviate.

    I 49 Comuni inseriti nel decreto. Il presidente del Consiglio spiega che solo quando sarà completato un inventario dei danni sarà possibile inserire altri comuni nella lista di quelli che potranno beneficiare degli aiuti. «L'inventario - garantisce il leader pdl - sta andando meglio di quello che si pensava».

    Tremonti: infondate ipotesi 4 mld da fondo imprese. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, giudica «infondata» l'ipotesi apparsa sulla stampa dell'utilizzo di circa quattro miliardi di euro per la ricostruzione dell'Abruzzo provenienti dal fondo per l'economia reale e le imprese della Presidenza del Consiglio. Tremonti ha spiegato come «intanto il Fondo non è per le imprese, e poi non è di quattro miliardi».

    Il rischio dell'infiltrazione della mafia nella ricostruzione. Torna sul tema sollevato da Pietro Grasso e Pisanu, presidente dell'Antimafia, l'ex magistrato Luigi De Magistris. «Il rischio infiltrazioni delle mafie nel business della ricostruzione è reale dice - Chiodi non può ignorarlo, rimuoverlo o fare finta che non ci sia». Il governatore dell'Abruzzo Gianni Chiodi aveva detto che in Abruzzo non c'era pericolo di Mafia.

    Fonte: Il Messaggero.it | vai alla pagina

    Argomenti: pd, Idv, Bertolaso, ANM, terremoto in Abruzzo, ricostruzione in Abruzzo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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