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Dichiarazione di Alessandro SABIUCCIU

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Venezia (Partito: PRC) 


 

Crisi economica.«Servono ammortizzatori sociali e aiuti alle famiglie»

  • (22 aprile 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Raffaella Ianuale - inserita il 22 aprile 2009 da 31

    Lavoro, inizio d’anno nero. Sono 1300 i licenziati in appena tre mesi
    In aumento del venti per cento anche la cassa integrazione.

    Crisi nera. I dati del primo trimestre del 2009 peggiorano la già triste situazione degli ultimi mesi del 2008. Licenziamenti in aumento, così come cresce la cassa integrazione. Nessun settore si salva. Dal manifatturiero che cade a picco al comparto delle costruzioni in stato d’agonia. Solo nei primi tre mesi di quest’anno i licenziamenti nella provincia di Venezia sono stati 1364 (quasi 5mila in tutto il Veneto), un dato che può di poco variare con aggiornamenti dell’ultima ora. In ogni caso una cifra elevata, se si pensa che nell’intero 2008 i licenziamenti sono stati 2839. In pratica il primo trimestre di quest’anno ha registrato la metà dei licenziamenti avuti nei dodici mesi precedenti. Non va meglio per la cassa integrazione. Le 635mila ore concesse nell’ultimo trimestre del 2008 sono passate alle 756mila ore dei primi tre mesi di quest’anno.

    In difficoltà soprattutto le piccole aziende, che da sole hanno avuto circa 1.200 licenziati negli ultimi tre mesi. Le aree più colpite dalla crisi sono Venezia, Mirano e Dolo. Manifatturiero, costruzioni e commercio i settori più penalizzati. Ma non naviga in acque migliori nemmeno il turismo. Le richieste di lavoratori stagionali in previsione dell’apertura delle spiagge sono in calo del 30 per cento. Non solo, la stessa durata dei contratti a termine cala dagli abituali sei mesi ai quattro mesi. La crisi dell’edilizia colpisce soprattutto il Veneto Orientale (San Donà e Portogruaro) e il Miranese. E come aumenta il numero dei licenziati, cresce in modo consistente anche la percentuale - che si aggira ora sul 25% - degli immigrati espulsi dal sistema produttivo. Tra questi spiccano romeni, albanesi, bangladeshi e marocchini.

    Sul fronte cassa integrazione c’è stato un aumento del 19 per cento nei primi tre mesi del 2009 rispetto agli ultimi tre del 2008. In particolare quella ordinaria dell’industria è cresciuta del 322 per cento, l’ordinaria nell’edilizia del 224 per cento, mentre pare per ora in lieve flessione la cassa integrazione straordinaria.

    Questo lo scenario tutto in negativo emerso da "Omero", il report congiunturale sulla mobilità e la cassa integrazione dell’Osservatorio sul mercato dell’occupazione della Provincia Venezia curato dal Coses. «E la situazione non è destinata a migliorare nei prossimi mesi - spiega Alessandro Sabiucciu, assessore al Lavoro e alla Formazione della Provincia - molte aziende hanno commesse fino a luglio, ma per settembre sono a zero. Il rischio è che dopo le ferie estive chiudano. Da non scordare poi che a settembre scadono anche i dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per circa duemila lavoratori. Se non ci sarà un intervento del governo che prolunga la cassa integrazione e la estende a tutti i lavoratori al momento della ripresa economica ci ritroveremo senza aziende».

    Nessuna novità nemmeno per quanto riguarda il fondo di 3 milioni e 250mila euro messi in campo da Provincia, Camera di Commercio e Confindustria. Soldi che andrebbero alle banche per coprire il capitale di rischio del 5% ed immettere quindi nel circuito veneziano 60 milioni di euro. «Stiamo ancora aspettando di firmare il protocollo con le banche» spiega Sabiucciu. Soldi che la Provincia pensa di utilizzare anche per aiutare le famiglie in difficoltà attraverso contributi per mutui, affitti e servizi.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - Raffaella Ianuale | vai alla pagina

    Argomenti: disoccupazione, veneto, licenziamenti, crisi economica, provincia di Venezia, ammortizzarori sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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