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Giorgio NAPOLITANO in data 09 maggio 2009
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» Allarme - medici. «Sono stretti fra norme diverse. Bisogna vietare ogni denuncia» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 05 maggio 2009
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Dario FRANCESCHINI in data 04 maggio 2009
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Giocondo TALAMONTI in data 04 maggio 2009
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» Un uomo solo al comando...
Giocondo TALAMONTI in data 01 maggio 2009
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» 1° Maggio. Monito sulle morti bianche: «Fenomeno dolorosissimo e inquietante. Non si cada nel sommerso»
Giorgio NAPOLITANO in data 01 maggio 2009
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» Referendum elettorale. «Si voterà il 21 giugno. Presto Brambilla ministro e tre vice».
Silvio BERLUSCONI in data 30 aprile 2009
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» «Serve un congresso vero. E basta asse con Di Pietro» - INTERVISTA
Massimo D'ALEMA in data 29 aprile 2009
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» Testamento biologico. Napolitano scrive a Ravasin: «Soluzioni condivise sul fine vita»
Giorgio NAPOLITANO in data 29 aprile 2009
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» «L'arroganza della politica è una brutta malattia» - INTERVISTA [Antonio Guglielmino, Adriana Turriziani e Maurizio Marceca*]
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 29 aprile 2009
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Silvio BERLUSCONI in data 28 aprile 2009
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» «Dopo Silvio? La mia paura è che arrivi Pier Silvio» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 27 aprile 2009
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» «Io, deputato pd terremotato dico che Berlusconi è un genio» - INTERVISTA
Giovanni Lolli in data 26 aprile 2009
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» «Il ddl che parifica partigiani e repubblichini sarà ritirato» [Link interno: partigiani]
Silvio BERLUSCONI in data 26 aprile 2009
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» «II 25 aprile è la festa della Liberazione, il nome non si tocca». «Adesso Berlusconi fermi la legge su Salò»
Dario FRANCESCHINI in data 26 aprile 2009
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Giorgio NAPOLITANO in data 25 aprile 2009
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Giancarlo GENTILINI in data 25 aprile 2009
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» Costituzione. «Nel '48 l'abbiamo scritta così bene che neanche Berlusconi la forzerà» - INTERVISTA
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Silvio BERLUSCONI in data 23 aprile 2009
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Giorgio NAPOLITANO in data 09 aprile 2009
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Costituzione. «La Carta non può essere violata in nome della governabilità» «Non è un residuato bellico»
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(22 aprile 2009) - fonte: La Repubblica.it - inserita il 23 aprile 2009 da 31
"Il 25 aprile non è la festa di una sola parte"
Difende la Costituzione. Riafferma il valore della Liberazione. Boccia "l'anacronistico bicameralismo perfetto". Sono parole nette quelle pronunciate da Giorgio Napolitano al teatro Regio di Torino nell'inaugurare la "Biennale della democrazia". Un lungo monito in difesa della carta Costituzionale che arriva dopo un continuo stillicidio di attacchi sulla sua attuale validità. "Ogni potere delle istituzioni rappresentative, il potere legislativo ordinario come il potere esecutivo, riconosce la supremazia della Costituzione e rispetta i limiti che essa impone" ammonisce Napolitano. Riaffermandone il primato ("non è un residuato bellico"), il ruolo e l'importanza. Che si esplicita nel porre "limiti che non possono essere ignorati nemmeno in forza dell'investitura popolare, diretta o indiretta, di chi governa".Parole che suonano come una replica a molti - tra loro anche Silvio Berlusconi - avevano più volte messo in discussione la modernità della Costituzione, lamentando uno scarso margine di manovra per l'esecutivo. Ma se, continua il capo dello Stato, è "del tutto legittimo politicamente" verificare elementi di ulteriore rafforzamento dei poteri del governo, queste modifiche devono essere introdotte "sulla base di motivazioni trasparenti e convincenti". Così come "in funzione della governabilità non si possono sacrificare la divisione dei poteri, la pluralità dei partiti, la tutela delle minoranze politiche". Parole che richiamano il pensiero del filosofo Bobbio secondo cui "la denuncia della ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie". Riafferma l'insostituibilità delle "principali istituzioni del liberalismo'' il presidente della Repubblica, che non possono essere considerate "un bagaglio obsoleto sacrificabile sull'altare della governabilita' in funzione di decisioni rapide, perentorie e definitive''.
All'Italia, piuttosto, serve ''uno scatto culturale e morale e di una mobilitazione collettiva, un rilancio del senso civico, della dedizione dell'interesse generale, della partecipazione diffusa a forme di vita sociale e di attivita' politica".
Infine un passaggio sul 25 aprile, "festa di tutti e non di una sola parte". "I valori dell'antifascismo e della Resistenza - aggiunge il presidente della Repubblica- non restarono mai chiusi in una semplice logica di rifiuto e di contrasto e poterono perciò tradursi con la Costituzione in principi e in diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all'antifascismo e alla Resistenza".
Fonte: La Repubblica.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi