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Dichiarazione di Dario FRANCESCHINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Legge elettorale. «No a Bossi. Riforma? Prima il referendum. Potevano pensarci prima di fare la "legge porcata"»

  • (05 maggio 2009) - fonte: Corriere della Sera - Elisabetta Soglio - inserita il 05 maggio 2009 da 31

    Bossi pronto a collaborare sul referendum? «Potevano pensarci prima di fare la "legge porcata"». Dario Franceschini, a margine della giornata di campagna elettorale tra Milano e provincia e dopo aver accusato il Pdl di avere «tradito il Nord come dimostra la vicenda di Malpensa», ribadisce che «per fare una nuova legge elettorale abbiamo quattro anni. Ora il referendum deve decidere se abrogare o meno la "legge porcata" e noi la vogliamo abrogare».
    Ma non tutti nel Pd sbattono la porta in faccia alla Lega. Linda Lanzillotta, ad esempio, osserva che «la posizione della Lega Nord è molto interessante e il Pd dovrebbe verificare se si può trovare una linea comune e su questa base valutare come comportarsi al referendum».

    Così Arturo Parisi: «Se Bossi dice che sta scrivendo una nuova legge elettorale vuole dire che finalmente riconosce anche lui che in quella che Calderoli ha definito una "porcata" c`è qualcosa che non va». L`esponente referendario invita dunque Bossi a valutare un`alternativa: «Perché non considera di evitare il referendum cambiando la legge attuale, magari approvando con una legge di un solo articolo il ritorno al Mattarellum?». Parla di alleanze possibili Rocco Buttiglione: in particolare, quella tra Pd-Udc-Lega, «per fare una legge elettorale democratica e questa grande alleanza potrebbe andare alle urne per battere Berlusconi».

    I leghisti, per ora, non raccolgono. Il ministro Roberto Calderoli ribadisce che «con il referendum si rischia una deriva antidemocratica, una destabilizzazione del Paese».
    Meglio seguire «la naturale sequenza degli eventi», cioè «un fallimento del referendum non solo legato alla data, ma anche al rifiuto da parte dei cittadini di vedersi presentare referendum manipolativi con quesiti di improponibile comprensione immediata».

    Della stessa idea il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: «Calderoli dice cose ragionevoli». E poi. «Solo alla fine di una legislatura ci si può occupare di cambiare la legge elettorale, a meno di non aver deciso di andare ad elezioni molto anticipate».
    Che ci siano posizioni diverse all`interno del centrodestra non è mistero e il ministro Gianfranco Rotondi, preferisce ammetterlo, per minimizzare: «Nessun dramma per le diverse posizioni nella maggioranza sul referendum. Se vince il sì e si cambia la legge elettorale bisogna andare alle urne». Ma su questo è ancora Calderoli a chiarire: «Berlusconi non è un irresponsabile e sa che una crisi di governo in un momento di crisi economica non sarebbe affatto un bene per il Paese».

    E il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone smorza i toni: se venisse fatta una nuova legge elettorale prima del referendum, «allora è necessario che la linea recepisca preventivamente il senso e la direzione di marcia indicata dai quesiti».

    Interviene sul tema anche il leader dell`Italia dei valori, Antonio Di Pietro: «Vogliamo sapere in modo forte e chiaro da quelli che come noi hanno costruito e sostenuto il sì al referendum, se questo sì è strumentale ad un impegno formale per il cambio della legge elettorale in Parlamento o al mantenimento dello status quo». In questo caso, ovviamente, l`Idv non sarebbe d`accordo.

    Fonte: Corriere della Sera - Elisabetta Soglio | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, di pietro, referendum elettorale, alleanze, Lega Nord, Capezzone | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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