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Dichiarazione di Elisabetta ZAMPARUTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Terremoto. Servono misure a tutela degli studenti dell’università de L’Aquila - Interrogazione

  • (07 maggio 2009) - fonte: www.radicali.it - inserita il 07 maggio 2009 da 862

    I deputati radicali hanno presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Università Gelmini sulla necessità di adottare misure per assicurare il diritto allo studio degli studenti fuori sede dell’Università del L’Aquila.

    Dopo il terremoto, vi è una diffusa preoccupazione di riduzione della popolazione studentesca, sulla quale si basa parte dell'economia aquilana. Non devono però essere gli studenti, in particolare quelli fuori sede, a pagarne il prezzo vedendo compromesso il loro diritto allo studio. Per questo, con l’interrogazione al Ministro Gelmini, chiediamo innanzitutto se sia vero che i rettori dell’Università del L’Aquila abbiano unitariamente concordato di bloccare i trasferimenti, per evitare l’esodo in massa degli studenti. Al Ministro Gelmini chiediamo poi di far sì che le Università italiane accettino le richieste di trasferimento per tutte le facoltà, comprese quelle a numero programmato, in modo da garantire un immediato inserimento nelle attività didattiche in corso degli studenti dell’Università del L’Aquila, lasciando comunque che le tasse universitarie di chi chiede il trasferimento restino nelle casse dell’ateneo abruzzese anche per i prossimi due anni.

    Segue testo interrogazione:

    Al Ministro per l’Università e la ricerca scientifica

    Premesso che:

    l’Università del L’Aquila è frequentata da numerosi studenti (oltre 30.000) molti dei quali, ben il 35% del totale, provengono da altre regioni;

    questi studenti “fuori sede”, in particolare quelli provenienti da regioni lontane come la Calabria e la Sicilia, oltre ad aver già versato un tributo di sangue a seguito del crollo della casa dello studente, rischiano oggi di non avere garantito il diritto allo studio;

    per i fuori sede, infatti, fra le tante difficoltà che devono essere affrontate dopo il terremoto, c’è anche quella di poter continuare a frequentare l’Università del L’Aquila, essendo pressoché impossibile trovare un alloggio;

    inoltre, gli esami e le attività didattiche si svolgono in tende prive dei più elementari requisiti, compresi quelli igienici e sanitari, in un contesto degradato dal fango e insicuro per le continue scosse di terremoto;

    risulterebbe all’interrogante che i rettori dell’Università del L’Aquila abbiano unitariamente concordato di bloccare i trasferimenti, per evitare l’esodo in massa degli studenti;

    si chiede di sapere se:

    - risponde al vero quanto sopra riportato;

    - cosa intende fare per assicurare che il massimo delle attività riprendano al più presto in loco

    - se non ritenga di adoperarsi, al fine di risolvere il problema dei fuori sede dell’Università de L’Aquila, disponendo che le Università italiane accettino le legittime istanze di trasferimento per tutte le facoltà, comprese quelle a numero programmato, così da garantire un immediato inserimento nelle attività didattiche in corso, lasciando comunque che le tasse universitarie siano versate alla scuola del L'Aquila e comunque che le tasse di qualsiasi studente che dovesse trasferirsi dall'Università dell'Aquila ad altra università siano per due anni versate all'Università del L'Aquila.

    Fonte: www.radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: l'aquila, radicali al Parlamento, Gelmini Maria Stella, terremoto in Abruzzo, Università dell'Aquila | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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