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Dichiarazione di Gianfranco FINI

Alla data della dichiarazione: Pres. Camera   (Lista di elezione: PdL)  - Deputato (Gruppo: FLI) 


 

Abruzzo. «Ricostruire anche l`economia».

  • (07 maggio 2009) - fonte: Il Sole 24 Ore - Jacopo Giliberto - inserita il 07 maggio 2009 da 31

    «È necessario che gli sforzi vadano indirizzati non solo per la ricostruzione edilizia, ma anche per la rinascita economica e civile delle aree colpite», avverte Gianfranco Fini. Il presidente della Camera ieri era all`Aquila;
    la rinascita economica - ha ricordato - passa attraverso un aiuto concreto fatto di agevolazioni fiscali e altre misure dirette a favorire la ripresa di molte attività produttive. Fini ha anche incoraggiato i magistrati aquilani a non cedere nelle loro indagini per individuare i responsabili di alcuni dei crolli più disastrosi.

    Ma dietro l`ufficialità - posa di una targa nella sala del Consiglio regionale; una visita alle rovine della Casa dello studente - un incontro con la famiglia della neonata Alice Gea Fontanazza, prima aquilana nata dopo il terremoto.

    Fini ha parlato del carattere forte degli abruzzesi, così come da Gemona (Udine) il presidente del Senato, Renato Schifani ha parlato del carattere indistruttibile dei friulani.
    Il terremoto del Friuli fu il 6 maggio di 33 anni fa. Anche in Abruzzo, ricorda Schifani, «va adottato il modello Friuli», e tutte le parti politiche devono vigilare insieme per evitare che nei lavori di ricostruzione possa infilarsi la malavita. Se il Friuli con Schifani ha fatto un bilancio a 33 anni da quell`esperienza tragica, si fanno i bilanci all`Aquila per quanto è accaduto in un mese dal terremoto.

    Titti Postiglione, responsabile della sala operativa della Protezione civile, che è partita verso l`Abruzzo alle 3,32 del 6 aprile, può dare un primo bilancio di un mese dal terribile terremoto abruzzese. «Un mese difficile da raccontare in poche parole.
    Comincia con le prime ore, con l`assistenza alla popolazione e con il Primo intervento di ricerca e soccorso di chi era rimasto sotto le macerie». La sera del tragico lunedì, neanche 24 ore dopo gli scossoni assassini della terra, erano già state montate 5mila brande nelle tende e 15mila persone erano state accomodate negli alberghi.

    Oggi i campi di sfollati sono quasi 170, con 5.594 tende per accogliere 32.281 persone (altri 32.218 abruzzesi sono ora ospitati in alberghi e case). In tutto, ora 65mila persone sono assistite non solamente come alloggio. La punta massima di soccorritori è stata nei primi due giorni dal terremoto, con 12mila persone (non solamente pompieri e forze armate, ma anche volontari, vigili urbani di tutt'Italia, addetti alle utility come elettricità, telefoni e strade);
    ora i soccorritori cominciano a ridursi di numero. Incalcolabile il numero di persone che in quattro settimane si sono date i turni. Questa immensa "macchina" costa tre milioni di euro al giorno.
    In un mese sono state condotte - con turni forzati durissimi - 29mila verifiche di agibilità e il 52,8% delle case possono essere abitate subito: ma molti aquilani da un mese hanno il terrore di sentire cemento e mattoni sopra di loro e non rientrano a casa.

    Un altro 15% di edifici può essere abitato con interventi semplici.
    Peggiore la situazione dei monumenti storici e artistici, che per loro natura sono antichi e hanno subito in modo pesante le scosse: non è agibile il 44% degli 800 edifici storici già controllati. «Fondamentali anche quelle attività meno appariscenti, come la riapertura dei negozi e il riavvio dell`economia, far tornare a scuola i piccoli, riavviare sotto le tende l`università.
    È stata per me un`esperienza sconvolgente - conclude Titti Postiglione - e la popolazione è stata il primo soggetto attivo della rinascita».

    Fonte: Il Sole 24 Ore - Jacopo Giliberto | vai alla pagina

    Argomenti: abruzzo, Friuli Venezia Giulia, terremoto in Abruzzo, ricostruzione in Abruzzo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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