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Dichiarazione di Michele VIANELLO

Alla data della dichiarazione: Vicesindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD) 


 

Venezia. «I venditori abusivi dobbiamo poterli arrestare ed espellere, ma non serve l'esercito» - INTERVISTA

  • (07 maggio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia - Giuseppe Pietrobelli - inserita il 07 maggio 2009 da 31

    Cacciari non è disponibile per l’incontro con i venditori abusivi.

    Soltanto la linea dura può preservare Venezia dall’assalto quotidiano della nuova generazione dei venditori abusivi, quasi tutti clandestini, che hanno trasformato in una kasba a cielo aperto alcune zone della città, quelle a più alta densità turistica. A dirlo non è un amministratore leghista, ma il vicesindaco Michele Vianello, l’esponente della giunta Cacciari che più si è esposto nella quasi impossibile impresa di arginare una marea inarrestabile. Al punto che in centro storico gli hanno affibbiato l’etichetta di "sceriffo". Chiede armi giuridiche e personale in più, ma non l’esercito per combattere l’abusivismo. «Dobbiamo poterli arrestare ed espellere» dichiara in questa intervista, nel giorno in cui la Questura ha negato l’autorizzazione agli extracomunitari di manifestare oggi con un corteo programmato per raggiungere Ca’ Farsetti.

    Vicesindaco Vianello, lo spettacolo in certi punti della città è desolante...

    «Ha detto bene, in certi punti. Non nego che in Riva degli Schiavoni il bubbone esista. Ma nessuno può negare che il sottoscritto e l’amministrazione comunale, da un anno a questa parte, si siano dedicati in modo scientifico a limitare il problema».

    Senza però risolverlo.

    «Con gli strumenti che abbiamo non si risolve, si limita. Le stesse categorie produttive ci hanno dato atto che stiamo lavorando, che l’amministrazione comunale c’è».

    Però ci sono anche i problemi.

    «Il primo riflette questioni di carattere nazionale, ovvero l’impossibilità di procedere con le espulsioni. A volte identifichiamo i clandestini, o chi, pur regolare, ha reiterato il reato di vendita di merce contraffatta. Ma non può scattare l’espulsione».

    Di chi è la colpa?

    «Bisognerebbe chiederlo a Maroni, il ministro dell’Interno. Se si potesse procedere all’espulsione il problema sarebbe già risolto. Noi abbiamo chiesto al Ministero che ci venissero dati questi strumenti, visto che si sta discutendo un decreto per la sicurezza».

    Lo ha chiesto il Comune di Venezia?

    «Certo. Abbiamo suggerito, ad esempio, che si prevedesse la possibilità di espulsione nel caso in cui non venga pagata una sanzione amministrativa. Abbiamo chiesto norme precise al Ministero dell’Interno, visto che le sanzioni che comminiamo sono numerose e pesanti».

    È stato calcolato che per le multe i vucumprà avrebbero dovuto pagare nel 2008 quasi tre milioni di euro. Ma nessun centesimo è stato riscosso. E sul versante penale?

    «Serve un inasprimento delle pene. E bisognerebbe poter arrestare chi si ribella a un agente o travolge apposta la gente, quando fugge, per creare confusione e diversivi. Altro che soldati, basterebbe tenere in carcere chi invece esce dopo due giorni. Ci sono i numeri che lo dimostrano. Se non si imbocca questa strada, il problema è destinato a ripresentarsi periodicamente. Non ci sono alternative. Ma non è il Comune che può muoversi, è il Viminale».

    Sono molti i clandestini nel popolo dei venditori abusivi?

    «Il lavoro che abbiamo fatto durante il 2008 ha indotto le persone più conosciute, i vecchi del mestiere ad andarsene. Hanno cambiato città. Ma adesso dobbiamo fronteggiare una nuova generazione, composta quasi integralmente da clandestini».

    Che caratteristiche hanno?

    «Arrivano puntualmente il sabato e la domenica, quando siamo più in difficoltà come numero di personale. E si dedicano alla vendita di merce contraffatta. Sono violenti. Minacciano. Gettano a terra la gente».

    Riva degli Schiavoni è il punto più caldo, l’altro giorno i vigili urbani in borghese hanno attuato un blitz con l’abilità di una squadra speciale.

    «Il vero bubbone è lì. Io lo dico da tempo. Lo si può risolvere solo con un intervento molto duro da parte di tutte le forze dell’ordine. E con la certezza della pena. Su questo punto la penso come il sindaco di Padova, Flavio Zanonato. È anche per questo che i venditori abusivi non vogliono parlare con me, ma con il sindaco».

    Le forze bastano?

    «Ripeto: non serve l’esercito. E mi pare che la Polizia Municipale stia dimostrando quotidianamente con i suoi interventi la propria determinazione. Ma occorrerebbero cinque carabinieri, tre poliziotti e tre finanzieri in più in più, da utilizzare in borghese. La città è grande, ma con dieci persone in più potremmo farcela».

    Non riuscite a intercettare le centrali di approvvigionamento della merce contraffatta?

    «Assieme alla Finanza e ai carabinieri abbiamo chiuso a Mestre tanti negozi o magazzini di cinesi, dove vanno ad acquistare la merce. Ma non dimentichiamo che possiamo chiuderli solo se c’è contraffazione. Se la merce non imita un marchio non lo possiamo fare. E anche i senegalesi potrebbero vendere i loro oggetti, se non ci fosse la legge regionale che vieta il commercio nelle strade dei centri storici».

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia - Giuseppe Pietrobelli | vai alla pagina

    Argomenti: venezia, degrado, sicurezza dei cittadini, contraffazione, comune di Venezia, clandestini, sanzioni, vicesindaco, espulsione, Polizia Municpiale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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