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Sull'unità dei comunisti
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(11 maggio 2009) - fonte: Vivere Ancona - inserita il 11 maggio 2009 da 3075
Dopo anni di spaccature consumatesi a sinistra, finalmente una buona notizia: i comunisti, tutti i comunisti, tornano uniti.
Lo facciamo ad ogni livello, sia per le elezioni europee che per quelle amministrative, presentando una lista che riunisce con un unico simbolo Comunisti italiani e Rifondazione.
Non è – tengo a precisare – una fusione “a freddo”, di gruppi dirigenti o partitocratica.
E’ invece il frutto di una riflessione approfondita, di una scelta precisa, compiuta nella profonda consapevolezza che solo uniti si ha la forza per dare voce agli interessi dei lavoratori e di quelli che il lavoro l’hanno perso, dei giovani che il lavoro non ce l’hanno affatto o l’hanno solo precario, dei pensionati che vedono ogni giorno diminuire il potere d’acquisto delle loro già misere pensioni, degli studenti il cui diritto all’istruzione è continuamente messo in pericolo.
Tutti interessi che – senza un forte Partito comunista – rischiano di restare senza un’adeguata rappresentanza. In altri termini, lo scopo è quello di sempre: lottare al fianco di tutti coloro che si battono per una società migliore e più giusta.
E per raggiungere questo scopo – finalmente lo si è compreso da parte di tutti – l’unica prospettiva strategica possibile è quella di una forte e larga coalizione di centrosinistra: non è un caso che sia stata proprio una coalizione simile (ricordate l’Unione?) la sola ad essersi dimostrata in grado di battere per ben due volte a livello nazionale Berlusconi… Sembra sia trascorso tanto tempo, eppure questo avveniva solo pochi anni fa. Poi in alcuni è prevalsa la logica dell’autosufficienza, in altri l’estremismo parolaio tanto dannoso quanto inutile, e così si è affermata la logica della divisione e degli schematismi settari su quella dell’unità del centrosinistra. Con quali effetti per le persone, ognuno può valutarlo autonomamente.
Ad Ancona, dove qualcosa di molto simile è pure avvenuto, l’esigenza dell’unità di cui parlo si avverte oggi più che mai: non possiamo permettere che la nostra Città, dal glorioso passato democratico ed antifascista, finisca nelle mani della destra, specie poi di questa destra che si connota per un carattere apertamente populista e per certi versi reazionario.
Certo, c’è da recuperare uno scontento, talvolta profondo, maturato verso il centrosinistra, tanto a livello nazionale che a livello cittadino. Ecco perché – a livello locale – abbiamo lavorato con determinazione per costruire un programma per un nuovo futuro della Città, per un’alleanza di centrosinistra capace di governare saldamente per cinque anni ed in grado di realizzare quel programma. Nell’unità delle forze democratiche di centrosinistra, affinché si riprenda, si rilanci e si rafforzi il cammino già intrapreso dall’Amministrazione Sturani, sosteniamo perciò convintamente il candidato a sindaco Fiorello Gramillano.
Per dare davvero forza al centrosinistra, e perché le ragioni dell’unità finalmente prevalgano, occorre – ora più che mai – dare forza ai comunisti.
Fonte: Vivere Ancona | vai alla pagina » Segnala errori / abusi