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Dichiarazione di Rosy BINDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD)  - Vicepres. Camera  


 

«Basta, la misura è colma» - INTERVISTA

  • (25 maggio 2009) - fonte: La Stampa - Fabio Martini - inserita il 25 maggio 2009 da 31

    «Niente più imbarazzi: l'anti-berlusconismo dev'essere un valore»

    Ha la fama della «pasionaria cattolica», ma Rosy Bindi è una che lavora di bulino anche quando le sue parole hanno la pesantezza delle pietre.
    Tanto è vero che, dalla sua casa di Sinalunga, la Rosy ripete il concetto più volte, quasi che potesse sfuggire all’interlocutore:
    «C’è un filo rosso che tiene unite due vicende apparentemente lontane, come quella della sentenza Mills e della ragazza napoletana: Berlusconi emerge oramai come la figura del corruttore morale. Ogni limite è stato superato.
    Basta con quelli che dicono: con l’anti-berlusconismo si perdono i voti. Ad un certo punto mi verrebbe la voglia di rispondere: non importa! Noi del Pd, che siamo l’unico vero argine a quest’uomo, dobbiamo saper prendere la bandiera della resistenza morale. Senza imbarazzo. Di alcun genere».

    Lei invoca una svolta, quasi che l’Italia fosse investita da una nuova questione morale. Ma davvero è così?

    «E’ così. Siamo davanti ad una grande questione morale che investe tutti gli aspetti della vita del premier.
    Berlusconi sapeva perfettamente che la vicenda Mills era diversa dalle altre. Non a caso la legislatura è iniziata col lodo Alfano: lui sapeva perfettamente che la giustizia sarebbe arrivata a condannare corrotto e corruttore».

    Nessuno può escludere un ripensamento, o no?

    «Ha la possibilità di rinunciare al lodo Alfano, altrimenti resterà il dubbio. Tanto più che raramente è stato assolto con formula piena. Sulle grandi questioni ha usufruito della prescrizione».

    Gli italiani gli hanno dato fiducia per tre volte...

    «Il problema non è semplicemente liberarsi di Berlusconi, ma ritrovare il nostro Paese. E lo ritroveremo il giorno in cui lui sarà bocciato politicamente.
    In questi giorni Berlusconi si rende conto di perdere consensi, altrimenti non fuggirebbe dalle piazze come sta facendo».

    Ammetterà che nella vicenda privata, l’addebito più grave sarebbe quello che dimostrasse un premier mentitore.
    Sul resto è tutto più sfuggente?

    «Certo, c’è anche la possibile menzogna. Ma quel che sta emergendo è la figura di un grande corruttore.
    C’è una corruzione morale praticata nei confronti di donne, di minorenni, dei valori sui quali una generazione dovrebbe fondare il proprio futuro.
    Il berlusconismo non è solo una persona, è una cultura cresciuta in questo Paese con modelli di vita, “trasmessi” attraverso la più grande azienda culturale del Paese, la tv».
    Indubbiamente tutto è aggravato dalla bugia».

    Il Pd sta contrastando Berlusconi sul terreno del politicamente duro ma corretto. Secondo lei in questo modo riuscite a sfondare il muro di apatia che circonda oramai quasi tutte le vicende politiche?

    «Il mio partito si è comportato bene, mi riconosco nelle parole di Franceschini e nelle reazioni di Letta e di Rutelli.
    Ma oramai comportarsi bene significa dire basta, il limite è passato.
    Le battute di Berlusconi, magari, ancora piacciono, ma bisogna fermare un uomo che non conosce l’abc della cultura istituzionale e democratica, che non sa distinguere ciò che è pubblico da ciò che è privato. Berlusconi si combatte con la politica, non con l’anti-politica.
    L’argine non è l’ex magistrato di Mani Pulite, siamo noi del Pd che dobbiamo costituire un punto di resistenza morale e politica».

    Fonte: La Stampa - Fabio Martini | vai alla pagina

    Argomenti: Donne, corruzione, minori, pd, Berlusconi Silvio, lodo Alfano, questione morale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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